Vorrei segnalarvi questo articolo che ho trovato e che potrebbe essere un chiaro esempio di come coniugare l'ambiente ed il rilancio economico e turistico di un'isoletta lentamente abbandonata ... 

La nuova città dell’utopia si chiama Güssing, una cittadina di quattromila abitanti nella regione austriaca del Burgerland al confine con l’Ungheria. L’idea è di un ingegnere del posto, Rheinard Koch,  che ha pensato di trasformare il paese dove è nato in un'isola ecologica che produce tutta l'energia di cui ha bisogno utilizzando  quello che la natura mette a disposizione.

E poiché la regione dispone di sole, legno dei boschi, mais e rifiuti, questi vengono trasformati in elettricità, gas, carburante per le auto ed acqua calda per il riscaldamento.

L'uso dell'energia alternativa ha permesso a Güssing di ridurre le emissioni di biossido di carbonio del 93% a partire dal 1995  e grazie al solare fotovoltaico  di guadagnare dalla vendita del surplus di energia elettrica alla rete nazionale circa 500 mila euro ogni anno, ricavi che  vengono reinvestiti in nuovi progetti.

A confronto, Vaxjo, la cittadina svedese che ha vinto il premio per la Sustainable Community è riuscita a ridurre le emissioni nell’aria del 25% in dieci anni ed Al Gore, Nobel 2007 per la pace in virtù della sua azione ambientalista, ha indicato come obiettivo una riduzione del 90% entro il 2050.

Oltre il risvolto ambientale è altrettanto interessante quello sociale ed economico. Güssing era fino ai primi anni ’90  una cittadina povera e la maggior parte della popolazione non riuscendo a sostenersi con il lavoro nei campi era costretta ad emigrare. Interrogandosi su cosa si potesse fare per migliorare la situazione l’ing Koch ha  realizzato che il paese in realtà possedeva una ricchezza: la quantità di soldi che la gente spendeva  per procurarsi energia. E’ nata così l’idea di  diventare produttori  di energia sfruttando le risorse disponibili: sole, legno, mais e rifiuti.

Oggi Güssing è completamente autosufficiente ed ai suoi  abitanti l’energia costa dal 30 al 40% in meno rispetto agli altri cittadini austriaci.

I soldi rimasti nella zona perchè non spesi per l’approvvigionamento di energia hanno creato lavoro e benessere. In questi  anni sono nate 60 aziende  che danno lavoro a 1.200 occupati e si è dovuto costruire anche un albergo per le comitive in visita da tutto il mondo.

Sono arrivati tra l’altro cinquanta diplomatici dall'Ocse di Vienna, scienziati giapponesi, ricercatori dal Canada e comitive di contadini scozzesi. Solo l'anno scorso si sono registrati quasi 5.000 visitatori.

A Güssing dicono: "Sono tutti curiosi di sapere come abbiamo fatto, la città  ha saputo coniugare la crescita economica con la sostenibilità ambientale. Ne è nato un sistema perfetto ma forse è proprio per questo che le grandi lobby non lo vogliono. Sono in ballo molti soldi e quindi  molto potere. Se ogni comunità facesse come noi, quel potere verrebbe meno".

Tratto da un articolo di Cinzia Sasso 
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