Riceviamo per conoscenza la lettera che Lisa Vestri, una turista capitata a Giannutri, ha scritto al Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano per denunciare lo stato di abbandono ed anarchia in cui versa l'isola. Non è la prima volta che riceviamo proteste per come viene gestita l'isola ed i turisti che vi afferiscono. 

"Buonasera,
in data 22 agosto 2008, con la mia famiglia (2 adulti e 2 bambini di 3 e 6 anni) sono andata per un giorno presso l'isola di Giannutri avvalendomi della compagnia Maregiglio s.r.l. per il trasporto.

Appena sbarcati, e dopo aver dato una sommaria lettura hai cartelli celesti, abbiamo capito che l'isola era tutta chiusa al turismo; difatti l'unica strada percorribile è composta da un piccolo tratto di circa 300mt che unisce Cala Spalmatoio a Cala Maestra, quest'ultima usata come discarica di barche rotte e fuoriuso con una piccola spiaggia di sassi incatramati.

Ci siamo allora informati presso l'unica struttura aperta, un bar, nella piazza del piccolo villaggio, per capire dove si poteva recuperare una guida abilitata per almeno fare una passeggiata a vedere il faro o qualche scorcio di una isola che si dice sia splendida.
La risposta è stata la seguente: "Non esistono guide abilitate sull'isola".

A questo punto quel cartello celeste di divieto sembrava proprio una presa in giro, come i prezzi visti nel bar, un panino al prosciutto crudo euro 10,00.

La nostra delusione è stata totale e la nostra rabbia è aumentata anche perchè i giorni precedenti eravamo andati ad informaci a Porto S.Stefano della fattibilità della gita e, nè l'ufficio del turismo di Porto S.Stefano, nè la biglietteria della Maregiglio s.r.l., ci hanno informati sulla nuova normativa vigente da aprile 2008 al 12 ottobre 2008 e della situazione che avremmo trovato sull'isola.

L'unica consolazione della patetica giornata, è stata la condivisione della delusione e della rabbia con la maggior parte degli altri turisti giornalieri, ignari anche loro di una situazione così paradossale.

Questa organizzazione non valorizza le bellezze di una parco naturale, ma come oramai succede spesso in italia, prende in giro ed approfitta di ignari cittadini.

Sembra che l'unico modo di preservare le nostre bellezze naturali, sia quello di "chiuderle", senza lasciarsi scappare l'occasione di fare pagare un trasporto che probabilmente verrebbe danneggiato fornendo le giuste informazioni.

Come mai scarseggiano i cassonetti per l'immondizia? Ne abbiamo trovati duo/tre nei trecento metri percorribili.
Come mai l'Isola è piena di palloncini da acqua scoppiati?
Raramente nei miei viaggi ne ho fatto preventivamente scorta; non saranno i villeggianti ad averne fatto uso?

Ho per mia fortuna visitato altri parchi naturali, ma mai mi sono imbattuta in una situazione così ridicola.
Se non è possibile visitare il faro, nè la villa romana, sarebbe più corretto almeno avvertire il turista sulla terra ferma, che altrimenti, come noi con 2 bambine piccole, è stato appollaiato su uno scoglio per circa 4 ore, non vedendo l'ora che tornasse la nave a prenderci.

Se è vero che il parco naturale dell'isola di Giannutri vada preservato dalle barbarie degli essere umani, sarebbe opportuno chiudere l'isola ai turisti giornalieri, che evidentemente altro non si possono permettere, ma anche a quei poprietari di case e appartamenti che passano sull'isola gran parte del periodo estivo.

In attesa di sua risposta, porgo cordiali saluti.

Lisa Vestri"