Giannutri: l'area integrale e le reti fantasma
Chi difende il mare dagli attacchi illeciti di bracconieri e di pseudo pescatori senza scrupoli?
L’Isola di Giannutri è, per gran parte, riserva protetta dall’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Questo significa che, in molte aree lungo le coste della più meridionale delle sette isole dell’Arcipelago, la pesca è consentita in modo regolamentato, oppure, in alcuni casi, è del tutto vietata.
Eppure… eppure, mercoledì 24 maggio, i volontari di Underwater ProTour si sono immersioni in località Grottoni, a sud dell’isola, per recuperare ben due reti fantasma.
Facciamo un passo indietro. Il 24 maggio è stata la Giornata Europea dei Parchi. L’Isola di Giannutri, ed in parte, a terra, l’Isola del Giglio, fanno parte proprio del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, tra i più grandi non solo d’Italia, ma anche d’Europa. Quale occasione migliore per dare un segnale forte nella lotta in difesa del mare? E’ nato dunque il progetto ‘Mare Libero’.
Il progetto, coordinato dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano, patrocinato dal Comune Isola del Giglio e sponsorizzato da Agnesi, l'azienda della pasta che ha nel suo simbolo un veliero, ha coinvolto sostenitori esterni dell'iniziativa, subacquei volontari, addetti stampa e operatori video, nonché personale della Croce Rossa Italiana per il supporto medico.
Nell’ambito di questo progetto, l’Associazione Underwater ProTour, dell’Isola del Giglio, forte dell’esperienza che sta maturando nel recupero di rifiuti e reti fantasma abbandonati all’Isola del Giglio, è stata chiamata proprio per portare a Giannutri la sua conoscenza in materia (ed i suoi volontari). I subacquei si sono immersi in località Grottoni, Area integrale zona 1, dove alcuni subacquei di diversi diving toscani, incaricati di effettuare ricognizione, avevano segnalato la presenza di due reti fantasma.
Le reti non erano posizionate a profondità proibitive, ma, soprattutto la prima, erano molto impegnative perché, sebbene fosse stata sicuramente gettata da poco tempo (era ancora nuova), aveva avvolto nelle sue maglie un intero scoglio, fino alla sua base. Giunti sul posto, nella splendida cala dei Grottoni, a ridosso del faro dell’Isola, i volontari sono intervenuti dapprima per liberare un bel esemplare molto grande di granchio facchino, poi hanno pian piano staccato la rete dallo scoglio e, mediante l’utilizzo di palloni, l’hanno letteralmente ‘lanciata’ in superficie.
La seconda rete, invece, era sì molto più semplice da prelevare, trattandosi, in realtà di una rete aggrovigliata su se’ stessa, che si alzava da fondo per circa 150cm di altezza. La particolarità nel rimuovere questa rete è che, intrappolata alla sua base, è stato trovato un enorme astice blu. Due volontari hanno così collaborato per liberare il temibile crostaceo, che con le sue possenti chele è in grado di arrecare seri danni fisici. Al termine di una certosina ed attenta opera di taglio delle maglie della rete, l’astice ha così guadagnato la sua libertà.
Le due reti sono state recuperate dall’imbarcazione TimePirate di Alvino Bartoli, pescatore professionista dell’Isola del Giglio che ha collaborato nella riuscita dell’evento proprio effettuando una delle due operazioni più importanti a valle del recupero delle reti fantasma: senza le attrezzature di cui sono dotate le barche da pesca, sarebbe infatti un grande problema riuscire ad issare le reti dai fondali.
L’altra operazione di grande importanza riguarda lo smaltimento di queste reti, che è stato effettuato, come nelle precedenti occasioni di recupero di reti e rifiuti, dalla ditta Giglio Ambiente di Simone Madaro, sempre dell’Isola del Giglio: la collaborazione con UPT è ormai consolidata da diverso tempo.
La giornata si è poi conclusa a bordo dell’Isla Negra, affascinante veliero di Porto Ercole, dove i volontari di UPT hanno assistito ad una sorta di debriefing con tutti i soggetti coinvolti, sia economicamente che dal punto di vista biologico che politico.
Prima dei dovuti ringraziamenti. Ci preme sottolineare un aspetto che ci sta molto a cuore: l’Isola di Giannutri, che, sappiamo tutti, fa parte del Comune dell’Isola del Giglio, è, come detto sopra, in parte sotto la protezione del Parco. Eppure, in zona integrale 1 e nonostante le telecamere, i bracconieri continuano a buttare le reti, in barca a tutto, normativa, divieti e controlli. Si riesce, dunque, ad immaginare, cosa può succedere in quei tratti di costa in cui non ci sono divieti, non ci sono praticamente regole, non ci sono telecamere, non c’è protezione di un Ente che ha, tra i propri scopi, proprio quello di difendere il mare, da pescatori, ancoraggi selvaggi e quant’altro? E’ necessario riflettere, sulla situazione in cui si trova il Giglio, terra (acqua) di nessuno soprattutto per i grandi pescherecci che partono da lontano per venire, spesso, a "depredare" senza alcun limite di misure e peso i mari intorno all’isola, e che, spesso, abbandonano le reti incastrate al fondale, che continuano a pescare e a fare danni incalcolabili. Quanto meno, da esperienze pregresse, i pescatori gigliesi informano della perdita delle reti, proprio, a volte, per tentare il recupero. Ma, ci si chiede, quanto sarebbe bello, per il nostro mare e per l’economia gigliese se ci fosse una normativa che regolasse la pesca intorno all’isola, in modo da contingentare gli ingressi dei pescherecci da fuori, ed agevolare i residenti? In questo modo, oltretutto, oltre ad evitare eventuali abbandoni di chilometri di rete, si riuscirebbe anche a garantire le specie e la loro riproduzione, pericolosamente minacciata da pesca indiscriminata.
In conclusione, doverosi i ringraziamenti:
- alle istituzioni: Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e Comune Isola del Giglio
- alle forze dell’ordine: Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto, Carabinieri e Guardia Costiera
- ad Alvino e Mirella Bartoli dell’imbarcazione TimePirate
- a Simone Madaro di Giglio Ambiente sas per lo smaltimento delle reti
- ultimi, ma solo in elenco, ai nostri volontari subacquei e non, alcuni dei quali giunti appositamente dal lontano: Laura Ronchi e Guido Rossi, Ferdinando Pazzaglia, Igor Palamini, Mario Antonio Gobbo, Fabio Forti, Claudia Di Giuseppe, Gianmaria Vettore.
Prossimamente, tempo e possibilità permettendo, ci impegneremo per il recupero di altre reti segnalate sempre in area integrale 1 a Giannutri. L'Associazione Underwater Pro Tour APS sarà presente con i suoi volontari con l'imbarcazione Labydird e con un peschereccio gigliese. Dopo la ‘pausa’ a Giannutri, riprenderanno le attività di monitoraggio delle coste gigliesi, in particolare, con le ultime tappe del tour che sarà così portato a termine come previsto.
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