Pubblichiamo di seguito la risposta del Consorzio Isola di Giannutri all'articolo di Aldo Reggiani uscito nel numero di Novembre della rivista Bolina.
GIANNUTRI … UN’ISOLA E UNA STORIA CHE APPARTENGONO AL MARE
Con i se e con i ma non si possono raccontare né la storia né un territorio...
L’ Ecomostro è un errore del passato che insieme alle Istituzioni vogliamo e dobbiamo correggere. Lavorare insieme, Pubblico e Privato, per riqualificare la parte legittima e spazzare via l’impossibile. Un progetto di rigenerazione che potrà essere sviluppato solo con la condivisione delle scelte con gli Enti Pubblici.
La rigenerazione dell’Isola è legata ai temi della contemporaneità che stiamo affrontando con la nostra Comunità in dialogo con le Istituzioni, la crescita di un Paese si deve fare insieme. Il nostro faro deve essere il rispetto dell’Isola e lo sviluppo sostenibile per affrontare i temi fondamentali quali Rete idrica, Raccolta differenziata, Pulizia e Manutenzione, Servizi, Trasporti, Fruizione degli specchi marini, Turismo sostenibile e …apertura agli scambi con la Comunità del Giglio
Giannutri è una bellezza naturale struggente, totalmente priva di antiche civiltà che hanno una storia di borghi, di marinai, di casette di pescatori, di fari, di reti. L’unica musica che per molto tempo ha abitato l’isola è stato il canto ammaliante delle sirene. Un Isola destinata alla vita naturale che non necessariamente include quella Umana.
Solo che la bellezza dei luoghi chiama l’uomo a goderne, come hanno fatto i Romani nel II secolo edificando una meravigliosa Villa. Passano 1600 anni prima che gli uomini tornino a Giannutri ed altri 100 perché decidano di abitarla.
Ma non c’è acqua sull’Isola a meno che non si dissali, come non c’è nel deserto e come potrebbe non esserci in futuro in molti luoghi. L’uomo può ricavare acqua dal mare, luce dal vento, caldo dal sole. Il tema è solo che per farlo deve rispettare un patto. Che la bellezza delle sirene resti intatta per i figli dei figli. Che non sia per un uomo ma per l’umanità.
La Tecnica, strumento dell’uomo per l’uomo, deve essere lieve e permetterci di instaurare un dialogo con la bella Giannutri ammaliatrice. Che la tecnica sia lieve e che il grande desiderio dell’Uomo di essere accolto dall’Isola sia da lei accordato, come si cerca l’accoglienza di un Dea. “Fammi stare qua a vedere la tua bellezza, la lascerò intatta, la lascerò per tutti, ma ho bisogno di te Natura”
Amarilli Franzutti (Presidente del Consorzio Isola di Giannutri)
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