KILIMANGIARO “CI DIVERTIREMO UN MONDO” DOMENICA 14 DICEMBRE 2014, DALLE 15.05 ALLE 19.00, RAI TRE
Nella puntata di domenica 14 dicembre, spazio anche all’INKIESTA del KILIMANGIARO, con Stefania Battistini in TOSCANA: all’Isola del Giglio, dove si farà il punto sulla situazione e sul danneggiamento dei fondali nei punti in cui restano le strutture che hanno permesso la riemersione della Costa Concordia. In compagnia di Mario Tozzi, si andrà poi a Giannutri, un’isola “protetta” dove una villa romana del II secolo a.C. si trova in uno stato di totale abbandono.
In uno studio già tutto natalizio, torna l’appuntamento settimanale con il grande viaggio del KILIMANGIARO, il programma che accompagna i telespettatori in giro per il mondo, alla scoperta di luoghi, eventi, personaggi, mode, tendenze, curiosità e tradizioni di ogni latitudine.
Guidati da CAMILA RAZNOVICH e “spintonati con ironia” da DARIO VERGASSOLA, gli spettatori avranno ancora una volta la possibilità di scegliere in un ricchissimo menù di località ed angoli del pianeta, ricchi di meraviglie e di sorprese.
Si partirà con la natura incontaminata delle ISOLE DEL VIETNAM, per volare poi in EGITTO e godere nelle acque cristalline di Hurgada e Sharm El Sheik; ci si sposterà poi verso sud, nelloZAMBIA, tra lodge a cinque stelle e safari di natura e animali selvaggi per fare poi un salto di continente e approdare in CILE alla scoperta di Valparaiso. E poi, ancora: una visita a TUCSON in Arizona, tra “vecchio West” e tradizioni ispano-messicane; una puntata a L’AIA nei Paesi Bassi, tra antichi palazzi, tradizioni e l’incredibile “Panorama Mesdag”, la pittura circolare più grande del mondo. Senza perdere l’occasione di apprezzare le incontaminate spiagge di MAURITIUS, svelando anche un insolito “interno” isolano sconosciuto ai più. E, per la serie “I Diari di Camila”, andare alla scoperta e alla conquista di un COSTA RICA fuori dai luoghi comuni.
Nella puntata di domenica prossima, come ogni settimana, spazio alle “primarie” dei Borghi, che proporranno una nuova appassionate sfida in VENETO tra Asolo e Montagnana, rispettivamente in provincia di Treviso e Padova: le due Cittadine saranno supportate in studio da altrettante rappresentanze di residenti, che dovranno convincere il pubblico a casa ad esprimersi in loro favore con il televoto. A fine puntata, all’apertura della “fatidica” busta, il Borgo vincitore sarà ammesso alla fase finale del concorso.
Nella puntata, come sempre, il tradizionale “twitt contest”, grazie al quale il pubblico da casa potrà scegliere un documentario della puntata, selezionando una località tra POLINESIA, LAOS e GERUSALEMME.
Ospiti in studio: L’attore e conduttore FRANCESCO MANDELLI, che ci parlerà delle sue avventure di viaggio; ELISA BOCCA e ALESSANDRO GLODER, che hanno fatto per il loro viaggio di nozze il giro del mondo “con i piedi per terra” e senza mai prendere un aereo; JOHN PETER SLOAN, attore e musicista britannico, che da anni vive in Italia e insegna a modo suo l’inglese agli Italiani.
Beh, Pietro, quando la depressione e la mortificazione morale e materiale rischiano di soffocare le nostre coscienze e le nostre aspirazioni, non fa per niente male di mettere in libertà i nostri sogni e cercare di ricreare un po' di speranza per il futuro. Con i soli piagnistei e le invettive più o meno velenose si giunge solo ad incancrenire ulteriormente la già triste situazione presente. Ed è anche utile chiedere 100 per sperare di ottenere almeno 10. Volete che al Giglio e frazioni mettano a posto almeno un po' di cose di base per la maggiore dignità civile e sociale della popolazione a parziale risarcimento del danno ricevuto dal disastro Concordia? Chiedete allora con vigore appassionato Teleferiche, Musei Subacquei e Ville Romane e qualcuno infine si accorgerà di Voi. Saluti.
Cari amici (tutti) ed imperterriti co_commentatori qui su giglionews (Attilio e Gianpiero), voglio esprimere un mio umile parere, sperando di non toccare troppo la vostra sensibilità, sulla questione interventi o non interventi a favore dell’Isola del Giglio da parte di Costa Crociere e Imprese T/M._ Dopo la recente trasmissione “Kilimangiaro” è scattata anche l’idea della opportunità di recupero della famosa villa romana di Giannutri, rappresentata dal servizio in uno stato di conservazione veramente disonorevole per un paese come l’Italia ... e su questo siamo tutti d’accordo._ Il Buon Attilio, fucina di idee meravigliose e lungimiranti, ha colto subito l’occasione per “suggerire” a Costa Crociere di proporsi per il recupero della villa romana, in un’ottica promozionale della propria immagine._ Penso inoltre all’altra idea, messa in campo, sulla costruzione di una teleferica che colleghi il porto del Giglio al Castello, partendo, non ho capito bene, se dal Lazzaretto o da una propaggine delle piattaforme sommerse ed altre visioni più o meno avveniristiche e futuristiche legate ancora alle strutture di punta Gabbianara._ Ecco il mio parere sopra annunciato: il naufragio della Concordia nulla ha a che vedere con Giannutri (che pure merita gli interventi citati), l’Isola del Giglio ha numerose necessità legate alla messa possibile esecuzione di opere infrastrutturali, ad uso sociale ed anche turistico, che non sto qui ad indicare …… per non sostituirmi al Sindaco ed agli amministratori locali._ Ergo, se finanziamenti dovessero giungere per qualche motivo nelle “tartassate” casse comunali, le priorità ci sono e sono ben altre di quelle che leggo.
Caro Pietro, vedo che, ancora una volta, siamo in perfetta sintonia e me ne compiaccio. La tua e la mia impressione sull'atteggiarsi dell'"ineffabile" alto funzionario ministeriale, è la stessa, così com'è la stessa sullo "stato dell'arte" della situazione Gabbianara, non ostante ci sia gente come noi che s'industria, scrivendo, d'evitare lo scempio della rimozione delle piattaforme, acciocché ,, quantomeno, rimanga un "segno" della tragedia e della morte di decine di brave persone, vittime del'imperizia e della stupidità umana. A quanto pare, almeno stando alle parole dell'alto burocrate tutto è stato già deciso in sedi che non sono di certo quelle della Municipalità gigliese, mortificata ed umiliata fino in fondo, visto che aveva ufficialmente manifestato la volontà popolare, deliberando la salvaguardia delle piattaforme. E' proprio vero, dall'intervista rilasciata dall'arrogante burocrate di turno, ottuso nella determinazione che si darà esclusivamente corso alle volontà superiori, che se ne "strafregano", al di là del formale coinvolgimento, richiesto ed ottenuto, quale indice di Democrazia partecipata, della cittadinanza nelle opere di mutualità e solidarietà, che l'hanno connotata al punto di giuadagnarle la "medaglia d'oro", si evince come, "in alto loco", si abbia una concezione della società che richiama il famoso film di Mario Monicelli, "Il Marchese del Grillo", in cui il protagonista, con una sola frase, codifica lo "status" di totale subordinazione psicologica e politica di chi è suddito ed, in quanto tale, occupa i gradini più bassi della scala delle categorie sociali, come, del resto, pure ha magistralmente illustrato la "trilogia" cinematografica dello scomparso Mazziniano Luigi Magni, con i film "In nome del Papa-Re"", "Nell'anno del Signore" ed "In nome del Popolo Sovrano". Per quanto attiene, poi, la parte del'l'intervista in cui, sempre spocchiosamente, il "servitore dello Stato", rigetta quale illegittimo lo scambio che Ortelli avrebbe proposto, ovvero salvare le piattaforme, ottenendo da Costa Crociere, a fronte del risparmio conseguente al mancato smantellamento, elargizioni di pari importo, con cui realizzare opere pubbliche, non mi era sfuggita. Non ne ho accennato solo perché, a suo tempo, anch'io avevo ritenuto giuridicamente illegittima, al punto di scriverne in proposito, questa specie di transazione. Nell'apprezzare, comunque, le tue considerazioni circa la figura di Ortelli che, effettuando questo tipo di "richiesta", è riuscito a mortificare, addirittura, le "pretese" di chi, secondo un vecchio modo di dire, aspira ad avere contestualmente la botte piena e la moglie "briaca", attraverso l'aggiunta della permanenza dell'uva sulle viti, se la Costa Crociere volesse, quale atto di pura liberalità (del che dubito fortemente), risarcire graziosamente e moralmente l'isola per i gravii e generali "disagi" procurati alla Comunità locale, a prescindere dei danni che, comunque, direttamente od indirettamente, tramite le assicurazioni, sarà chiamata ad "onorare, potrebbe essere suggerita l'effettuazione di quanto, al pari di quello che i fratelli Della Valle, di antica schiatta mazziniana, si sono impegnati a fare per il Colosseo, ha proposto il comune amico Attilio. Ovvero, il generale e totale restauro della splendida villa romana di Giannutri dei Domizi Enobarbi (alla cui "gens" apparteneva, per adozione, il tanto "discusso" Imperatore Nerone), "vandalizzata", oltre ogni dire.
Caro Gianpiero, mi soffermo brevemente sulla tua definizione del direttore generale per la protezione della natura e del mare del Ministero dell’Ambiente Dott. Renato Grimaldi, ovvero del suo atteggiarsi da “tronfio e arrogante” in quelle poche frasi che ha pronunciato “ come ha detto il Ministro nel corso della sua visita all’Isola “il Giglio deve tornare come prima dell’incidente e …. Non mi risulta che prima dell’incidente ci fossero le piattaforme”._ A me ha dato la tua stessa impressione di “presuntuoso”, nel senso noto ormai a tutti “Io sono Io e voi nun siete un c. ….. ne deriva che ha significato che noi, poveri cristiani e nullafacenti continuate pure a scrivere commenti tanto noi abbiamo già deciso tutto (ovvero ci pensa Costa e basta)._ Ho altresì sentito nelle dichiarazioni del Sindaco una informazione sul deliberato unanime del consiglio comunale del Giglio nel merito delle piattaforme, che forse mi era sfuggita o non era stata precedentemente messa a pubblica conoscenza, ovvero che l’approvazione del mantenimento delle strutture doveva essere associata anche al fatto che Costa rifondesse sull’Isola le somme risparmiate nella NON rimozione delle piattaforme da parte dell’Impresa Titan/Micoperi._ E siccome il Comune ha, con la costituzione di parte civile, richiesto un milionario risarcimento danni, ci si mostri come quel buontempone che voleva conservare la botte piena di vino, la moglie ubriaca a piacimento e, aggiungo io, l’uva sulla vigna !!!
“ A TE!, IL MONDO S’E’ RIVESCICATO!!!” Debbo confessare che tutto mi sarei aspettato da “Kilimangiaro” (teletrasmissione assai scaduta di stile e di contenuti, rispetto ai tempi in cui era condotta da Licia Colò), meno che su l’Isola del Giglio e su Giannutri (dopo essersi dilungata più del lecito a decantare, stucchevolmente, due cittadine venete, in competizione, alla maniera di “Campanile Sera” – ben altrimenti “gestita” da Enzo Tortora –, per il “Paese più bello del mondo”), tutto si riducesse, da una parte, in una pseudo inchiesta circa i destini che attendono ciò che resta di punta “Gabbianara”, con le sue piattaforme, i materassi di cemento e la sovrabbondanza di “lerciume” d’ogni genere che, allo stato delle cose, ne connota i fondali, e, dall’altra, alla solita stantia “querimonia” circa l’abbandono della villa romana che, da decenni, ne contraddistingue l’incuria, la mancata sorveglianza dei visitatori (tutti abusivi se non opportunamente accompagnati) ed il degrado generale, giunto ormai al punto di non ritorno, qualora il Comune del Giglio, la Provincia di Grosseto, la Regione Toscana ed il Ministero dell’Ambiente, tutore, “in primis”, dei patrimonio artistico, non decidano, urgentemente, d’occuparsene. M’è venuto da piangere nel constatare lo stato d’abbandono in cui giace quella che, grazie alle immense ricchezze della “gens romana” dei Domizi Enobarbi, era considerata una delle più belle residenze estive del Mediterraneo; residenza che, pur diventata un rudere, ancora negli anni ’50, ovvero ai tempi in cui ebbi a visitarla con il Professor Pietro Salvucci, era ben salvaguardata e tenuta in una condizione di massima quantomeno decente. Ieri, invece, la villa romana, sbriciolata e vandalizzata oltre ogni dire, è apparsa solo un mucchio di rovine, tra le quali abbiamo visto pressoché sepolti tra pietre ed arbusti, addirittura un paio di cartelli esplicativi, a salvaguardia del sito, su cui, addirittura, l’ineffabile geologo Tozzi, se non sbaglio Presidente del Parco Marittimo delle isole del’Arcipelago toscano, sembrava fare dell’ironia, invece di farsene cruccio e dichiarare, quale primo referente di quello “scempio” archeologico ambientale, di porsi alla testa d’un’iniziativa istituzionale di risanamento. Quanto alle sorti della “Gabbianara” e d’intorni, stando alle affermazioni del Sindaco Ortelli, che, mentre solo qualche mese fa, su mandato consiliare, parlava di bonifica del porto, lasciando impregiudicata lo “status” delle “piattaforme”, sono più che certo d’averlo udito pronunziare parole di rettifica, se non di 180° gradi, quantomeno di 90°, perché, a domanda di chi lo intervistava, ha, sostanzialmente risposto che l’opera di bonifica, affidata alla Micoperi, non le avrebbe rimosse del tutto. E questa affermazione, a mio parere, costituisce un fatto assai grave, perché evidenzia una condizione di pressoché totale subalternità del Comune del Giglio, sia alle logiche dell’impresa, cui è stata ordinato dalla Costa Crociera, di fare letteralmente “piazza pulita”, sia alla volontà del Ministero competente, perché, secondo l’atteggiarsi del “tronfio”, quanto arrogante, rappresentante del Dicastero, anch’esso intervistato in proposito, coloro che hanno a cuore la sorte delle piattaforme, nel senso che, per molteplici ed encomiabili ragioni, ne reclamano la salvaguardia, non hanno da fare altro che mettersi l’animo in pace, perché non è possibile rimettere in disciussione le decisioni, ormai prese, di restituire il sito della Gabbianra al suo stato originario. Ebbene, in un Paese che reclama più Democrazia e maggiore “partecipazione” delle comunità locali aila gestione dei territori di loro competenza istituzionalie, se la schiattosità e la supponenza profuse, a piene mani da quell’alto “burocrate”, nel corso della breve intervista, sono lo specchio della volontà del Ministro, ho proprio l’impressione che il “Metodo Renzi”, ossia quello del decido io per tutti e non mi rompete le scatole, ha preso piede. Ragion per cui, Ortelli, la stragrande maggioranza della popolazione dell’isola, i proclami ed i convegni scientifichi, le delibere consigliari, non contano un fico secco, o meglio, contano quanto il due di picche, perché basta un uomo solo al comando, come, per altro, ha abbondantemente ed unilateralmente dimostrato Schettino, ordinando prima l’”inchino” e, poi, scendendo rattamente dalla nave da fellone, ossia ben prima che tutti i passeggeri e l’intero equipaggio si fossero messi in salvo. Se tanto dà tanto, ovvero se la volontà della popolazione coinvolta nella tragedia viene, dal Ministero, tenuta in non cale a questo livello di menefreghismo, c’è da aspettarsi che alla Municipalità dell’isola, in base ai calcoli d’un illustre cattedratico che, conti alla mano, asserisce che il Giglio, dalla tragedia della Concordia, ha ricevuto solo benefici, non solo non venga accordato alcun risarcimento, ma che, addirittura venga sollecitato ad atti di munificità a favore di Costa Crociere.
Ecco una bella occasione per Costa Crociere al fine di un forte rilancio della propria immagine al Giglio e nel mondo. Farsi promotrice di concerto con gli organi Istituzionali preposti al restauro della antica Villa Romana di Giannutri contribuendone in modo significativo al suo finanziamento. Saluti.
Bella figuraccia! Completo abbandono di un tesoro unico al mondo. Giannutri vista più come un problema che come una risorsa da parte di tutti i livelli istituzionali!