Musica e Poesia fuse in un unico e meraviglioso spettacolo, la seconda serata vedrà un concerto con degustazione, il primo agosto la Piazza dei Lombi ospiterà i Figli del Giglio che si esibiranno nel "Giglio è ... Musica & Poesia".
Gianni Mongiardino, Tenore voce solista, e Tonino Ansaldo, Poeta e voce recitante i due grandi protagonisti di questa performance accompagnati dall’ensemble orchestrale che vede il M° Giulio Laguzzi, pianoforte e direzione, Angelo Stefanini, fisarmonica, Lorenzo Cossu, chitarra ed infine Giovanni Rosa, clarinetto.
Tonino Ansaldo meglio conosciuto come (Tonino il barbottone) nasce all'isola del Giglio il 26/11/55 da Ferdinanda Rum (Barbottona, Pizzicata) e Nicola Ansaldo Velio (Moggio, Cagnara). Nei primi anni sessanta trascorre la sua serena infanzia nella tranquilla isola di quel tempo. E di quel tempo spesso ricorda il grande silenzio in ogni stagione, le poche barche di legno nel porto, la zattera di Meino, l'assenza quasi totale di automobili, le calme antiche (diceva sua zia) del mare, con i pochissimi ombrelloni e tende gigliesi alle Cannelle o alle caldane. A lui piace ricordare (per farmi capire il grande silenzio dell'isola) quando sua madre lo chiamava per cena da una finestra poco sopra il tabaccaio e lui giocando allo scalettino con gli amichetti le rispondeva.
Un mondo fatto di pace, ormai così lontano. Un mondo di fiaba che Tonino spesso ricorda e che vorrebbe far vedere in un ipotetico filmato a me e a suo figlio con tutti i giovani gigliesi che amano l'isola per REGALARE loro quel paradiso isolano che forse è stato il migliore.
Nel 1964 il padre di Tonino (Velio per tutta l'isola) è costretto per motivi di lavoro a spostarsi a Livorno. Tonino ha nove anni e faticando non poco si adatta alle abitudini della vita di città. Cresce in lui una forte nostalgia per il paese natio. Come due amanti costretti a stare lontani, prima dei suoi vent'anni, si mette a scrivere le sue forti emozioni (spesso di notte) dedicate interamente all'isola, dice lui il suo vero e primo amore. Nascono così i suoi scritti (lui non vuole chiamarle poesie), i suoi numerosi temi poetici che variano dalla natura alle tradizioni, alle storie di vari personaggi, viventi e non (ricordando perfino i cani) innalzandoli a eroi. Ma soprattutto avendo spesso vissuto il palio marinaro, Tonino fa letteralmente rivivere la festa dei due patroni leggendo i suoi scritti; la sfilata, il palio, re di regata, cuore e pruiere, l'ultimo serra, la quadriglia, il corsiere, tiro alla fune ecc..
Tutto questo in due piccoli libri dal titolo "Come granitole" e "Frammenti di ganito", pubblicati nel 1978 e 1987 dal Circolo Culturale Gigliese. Quasi la filosofia dell'isola. Per Tonino, il granito, gli scogli, il mare sono essenza di vita. Spesso in barca l'ho visto fissarli intensamente, in una bella giornata di sole.
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