Diciotto mesi fa i gigliesi non rimasero sordi al grido d’aiuto che veniva dal mare. Com’è nel loro animo, senza porre condizioni, aprirono porte, chiese, scuole, dettero ristoro e aiuto a oltre quattromila persone terrorizzate. Salvarono vite umane. Quella notte si è consumata una sciagurata tragedia che quelle persone non avevano cercato e nemmeno l’Isola del Giglio aveva chiesto.
In questi interminabili mesi abbiamo assistito con pazienza, responsabilità e alto senso delle istituzioni e dello Stato allo stupro del nostro territorio, alla trasformazione del nostro porticciolo in un cantiere, alla violazione della nostra intimità. Mai una voce fuori dal coro, mai un intervento sopra alle righe, mai una protesta. Silenziosamente, pur essendo le uniche vittime, dopo le trentadue persone che hanno perso la vita in mare e alle cui famiglie va sempre il nostro pensiero, ci siamo caricati la nostra parte di responsabilità per consentire a Costa Crociere di operare la rimozione del relitto nelle migliori condizioni possibili. E sfido chi in questo periodo si è trovato a lavorare in un qualsiasi ruolo al Giglio (dagli operai ai tecnici, alle forze dello Stato) a dire il contrario.
Ma anche all’incondizionata pazienza c’è un limite. Giunti a questo punto le promesse e gli auspici non ci bastano più. Dopo circa 600 giorni di lavori, studi e progettazioni, due stagioni turistiche saltate, una tenuta sociale messa a dura prova ed un’economia in crisi non possiamo più accettare l’idea che chi ha la responsabilità dei lavori proponga continui rinvii o si presenti con timidi tentativi progettuali carichi di incertezza.
I gigliesi e la loro amministrazione sono sempre stati ad ascoltare e hanno sempre anteposto l’interesse collettivo a quello personale. Ma adesso ciò che chiediamo al privato, sul cui capo grava l’ordine di rimozione nei momenti successivi alla tragedia, che rimane l’unico titolare e responsabile delle attività è di fare chiarezza. Chiarezza sui lavori e sui tempi di rimozione. In una parola, pretendiamo rispetto per l’Isola del Giglio e i suoi abitanti, lo stesso che noi mostrammo la notte del 13 gennaio 2012 per un’azienda alla deriva. Un gesto che consentì di salvare onorabilità alla più grande azienda crocieristica italiana.
Oggi vorrei rifuggire l’idea che per una qualche alchimia dovessimo finire per sentirci noi gigliesi ospiti a casa nostra o peggio ancora investiti di una qualche responsabilità in questa vicenda. Questo non lo potremmo accettare.
Sergio Ortelli
Sindaco Isola del Giglio
Giglio: l'isola violata pretende rispetto
Autore: Sergio Ortelli, Sindaco del Comune di Isola del Giglio
4 Commenti
Egr.Sig. Sindaco
Non so quale siano state le ragioni per cui si potesse interpretare diversamente, che la vicenda “cantiere Concordia”, fosse “diversa” da come oggi la descrive con argomenti diciamo semplicemente realistici._ Spero che questa sua posizione sia mantenuta fino a quando vedremo quel relitto allontanarsi dalla Gabbianara, dagli occhi, dalla mente, dal cuore e anche dall’anima…_ Contraddizioni insite nell’intervento erano e sono ancora (giorno dopo giorno) più che evidenti e, secondo me, avranno uno “strascico” lungo ed imprevedibile !!!!…Non voglio cambiare la sua opinione “iniziale” (come, purtroppo ho dovuto fare Io, ovvero portare via la nave per intero) ma dalla analisi dello stato dei fatti potrebbe concordare con me che, con quel po po’ di esercito di mezzi, lavoratori, preposti, dirigenti, ricercatori, e mezzi navali, dopo un anno e mezzo di interventi , la Concordia non sarebbe più a dormire sugli scogli del Giglio.
[b]Google Traduttore[/b]: Buon lavoro sindaco. Fare pressione sulla Costa e il resto del consorzio di illusionisti. Voce alle aspettative del popolo del Giglio e tutte le persone che li sostengono. ;-)
Ogni uomo, donna e bambino che è un residente permanente del Giglio merita € 300.000 risarcimento da Costa e il governo italiano per quello che è successo a loro e la loro isola.
Good job mayor. Put pressure on Costa and the rest of the consortium of illusionists. Voice the expectations of the people of Giglio and all the people who support them.
Every man, woman and child who is a permanent resident of Giglio deserves 300000 euros compensation from Costa and the Italian government for what has happened to them and their island.
Sindaco io glielo avevo detto per telefono e per iscritto nel marzo/aprile del 2012 che con quel progetto non si sarebbe andati da nessuna parte. Tanto dovevasi per dovere di verità
Saluti ermanno mancini
Ecco un intervento di un amministratore pubblico che è assai difficile non condividere pienamente.
Ma che si fa Sig. Sindaco quando si è in mezzo al guado di un torrente in piena mentre si sta tentando di raggiungere la riva della salvezza?
Ci si ferma, ci si comincia a lamentare imprecando ai presunti nemici e alla mala sorte, o si continua strenuamente a lottare contro la corrente e una bracciata alla volta anche a rischio di affondare si cerca in tutti i modi di provare a raggiungerla quella benedetta riva sempre più vicina?
Saluti comunque rispettosi e ammirati ad un grande Sindaco di una piccola bella e sfortunata isola del Mare Nostrum.