Giglio: l'isola violata pretende rispetto

Diciotto mesi fa i gigliesi non rimasero sordi al grido d’aiuto che veniva dal mare. Com’è nel loro animo, senza porre condizioni, aprirono porte, chiese, scuole, dettero ristoro e aiuto a oltre quattromila persone terrorizzate. Salvarono vite umane. Quella notte si è consumata una sciagurata tragedia che quelle persone non avevano cercato e nemmeno l’Isola del Giglio aveva chiesto.

sergio ortelli sindaco isola del giglio giglionewsIn questi interminabili mesi abbiamo assistito con pazienza, responsabilità e alto senso delle istituzioni e dello Stato allo stupro del nostro territorio, alla trasformazione del nostro porticciolo in un cantiere, alla violazione della nostra intimità. Mai una voce fuori dal coro, mai un intervento sopra alle righe, mai una protesta. Silenziosamente, pur essendo le uniche vittime, dopo le trentadue persone che hanno perso la vita in mare e alle cui famiglie va sempre il nostro pensiero, ci siamo caricati la nostra parte di responsabilità per consentire a Costa Crociere di operare la rimozione del relitto nelle migliori condizioni possibili. E sfido chi in questo periodo si è trovato a lavorare in un qualsiasi ruolo al Giglio (dagli operai ai tecnici, alle forze dello Stato) a dire il contrario.

Ma anche all’incondizionata pazienza c’è un limite. Giunti a questo punto le promesse e gli auspici non ci bastano più. Dopo circa 600 giorni di lavori, studi e progettazioni, due stagioni turistiche saltate, una tenuta sociale messa a dura prova ed un’economia in crisi non possiamo più accettare l’idea che chi ha la responsabilità dei lavori proponga continui rinvii o si presenti con timidi tentativi progettuali carichi di incertezza.

I gigliesi e la loro amministrazione sono sempre stati ad ascoltare e hanno sempre anteposto l’interesse collettivo a quello personale. Ma adesso ciò che chiediamo al privato, sul cui capo grava l’ordine di rimozione nei momenti successivi alla tragedia, che rimane l’unico titolare e responsabile delle attività è di fare chiarezza. Chiarezza sui lavori e sui tempi di rimozione. In una parola, pretendiamo rispetto per l’Isola del Giglio e i suoi abitanti, lo stesso che noi mostrammo la notte del 13 gennaio 2012 per un’azienda alla deriva. Un gesto che consentì di salvare onorabilità alla più grande azienda crocieristica italiana.

Oggi vorrei rifuggire l’idea che per una qualche alchimia dovessimo finire per sentirci noi gigliesi ospiti a casa nostra o peggio ancora investiti di una qualche responsabilità in questa vicenda. Questo non lo potremmo accettare.

Sergio Ortelli
Sindaco Isola del Giglio