I sub dell'Associazione Nazionale Memoriale della Concordia celebrano la 1° GIORNATA IN SUFFRAGIO DEL SOMMOZZATORE DECEDUTO IN MARE
Domenica 1° febbraio 2015, "GIORNATA IN SUFFRAGIO DEL SOMMOZZATORE DECEDUTO IN MARE", verrà ricordato il 1° anniversario della scomparsa di Israel Moreno Franco, sommozzatore della Titan-Micoperi che nelle fasi finali del recupero del relitto della Costa Concordia, perse la vita in un incidente sul lavoro, per ridonare all'Isola del Giglio l'originaria bellezza.
Durante la Santa Messa domenicale delle 11:30, Don Lorenzo Pasquotti, parroco della Chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano di Giglio Porto, officerà il ricordo di Israel e di quanti, parenti, amici, colleghi e fratelli diver, di sommozzatori morti in attività subacquee, vorranno ricordare.
Per la ricorrenza l'Associazione Nazionale Memoriale della Concordia esprime vicinanza, ai familiari di coloro che, per il nostro stesso amore e passione per la subacquea hanno lasciato la loro assenza nelle nostre vite, ma non nei nostri cuori.
Tanti come Israel all'amore per il mare sacrificarono la propria vita e tutti ricordiamo.
Per inserire il nome del proprio defunto nella preghiera in chiesa, per contattare Don Lorenzo Pasquotti telefonare al numero 392 60 95 801
Al termine della Santa Messa, sul Sagrato della Chiesa, Don Lorenzo impartirà la BENEDIZIONE DELLE ATTREZZATURE SUBACQUEE che verranno portate.
Rappresentanze dei reparti subacquei dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri, della Polizia di Stato, dell'Esercito, della Marina Militare, della Protezione Civile, delle Polizie Locali, ed i subacquei civili professionali e sportivi sono invitati ad intervenire uniti nell'abbraccio di un unico mare.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEMORIALE DELLA CONCORDIA
NON E’ UN’ ORA, …. Lodevole, lodevole assai, l’iniziativa dei sommozzatori ravennati, in memoria di Israel Franco, probabile ebreo subacqueo. Ben venga, quindi, per questa volta, la Messa “riservata” in suffragio, del sommozzatore, magari estesa, nelle preghiere e nelle parole del parroco, ai familiari di chi, anche da lontano, si sente partecipe del cordoglio. Non è, però, quello della ConcordIa un “fatto” di categoria o di singole persone; quello è, pur nel suo piccolo, rispetto ad altre tragedie, ben più grandi,, un “Olocausto”, non dovuto a fatalità od errori, bensì alla stupidità, alla superbia ed all’imperizia, di chi crede , ed a questo s’era ben “acconcio”, d’essere, per destino, sopra gli altri. Non a caso, già c’è stata polemica sul numero dei morti (trentadue, trentatre … trentaquettro), come se si potesse distinguere tra morto e morto, ancorché tutti siano legati alla medesima sciagura d’un “inchino”, arrischiando di far figli e figliastri. Si proclami, quindi, un solo giorno di “memoria”, ed in quel giorno si celebrino tutti senza distinzione. Ché non è un’ora, un giorno, un mese, o un anno che possano dar giusta misura, in merito al sacrificio ed al valore di ciascuno.