Cara signora Valeria, insegnanti, genitori, studenti e tutti sull'Isola del Giglio

Mio marito Laurence ed io siamo gli orgogliosi sopravvissuti del tragico incidente di Costa Concordia del 13 gennaio 2012. Per tutta la nostra vita, in quanto sudafricani prima e poi diventati canadesi, abbiamo letto, imparato e sognato di visitare la costa Toscana. Non avremmo mai immaginato che la nostra visita sarebbe finita in un tale trauma e tragedia!

Che isola veramente bella che avete, un tempo piena di bellezza incontaminata, ora scossa dalla tragedia, dalla devastazione e dai detriti di Costa Concordia.
Finché vivremo, saremo veramente grati alla vostra comunità per gli sforzi di soccorso incondizionato, cura e compassione che sono stati dati a noi, agli altri passeggeri e all'equipaggio della Costa Concordia in questa notte devastante del 13/14 gennaio 2012.

Non dimenticheremo mai il calore e l'empatia che ha dimostrato ciascun ‘isolano' che è venuto a scuola per dare una mano in tutto ed in ogni modo possibile, durante le prime ore di questa mattina. La gentilezza e la compassione non potevano essere maggiori, lo sforzo e l’impegno sono stati costanti.
Laurence ed io vorremmo estendere la nostra gratitudine e ringraziamenti a ciascuno di voi, in qualunque modo abbiate partecipato al nostro viaggio verso la terraferma che in fine ci ha fatto raggiungere passo dopo passo la nostra casa e riabbracciare i nostri figli, nipoti, parenti e gli amici.

Ricordatevi di ringraziare le persone che ci hanno condotto sulle colline, fino alle vetture, gli autisti di autobus, l’'infermiera' che ha fatto un lavoro incredibile nel rimuovere il corallo e detriti dai piedi con una mano talmente  gentile e premurosa. Chi faceva il tè, chi forniva i vestiti, le scarpe e le coperte, la gente con i telefoni cellulari. Gli insegnanti e i bambini che hanno condiviso le loro aule scolastiche con noi, i quali ci hanno consentito l'uso dei loro computer e di Internet per entrare in contatto con le nostre care famiglie e per avviare le nostre richieste di aiuto alle nostre Ambasciate. Anche il signore che è apparso con una bottiglia di 'vino' pochi minuti dopo aver ricevuto la nostra richiesta.

Ora sogno di tornare alla vostra Isola, un giorno, quando saprò di essere un po’ più vicino alla guarigione ... dopo essere riuscita ad abbracciarvi e ringraziarvi uno a uno, per il vostro impegno incondizionato che è stato determinante per la nostra sopravvivenza.

Vi ringraziamo dal profondo del nostro cuore. Siate benedetti con il coraggio e il supporto che ci vorranno, per rivedere un giorno il mare, ricordarlo, per la natura, per la bellezza e la tranquillità, ed essere in di grado di dimenticare questi momenti giorni e anni di dolore e sofferenza causati da questo imperdonabile disastro.

Vi auguriamo bellezza e gioia.

Con affetto e grazie a tutti.