"I dolori sono come i soldi, chi ce l'ha se li tiene": vecchio adagio del Dr. Fiorenzo Pozzolini
La Regione Toscana, tenuto conto dell'evidenza scientifica, ha promosso con delibera Giunta Regionale numero 594 del 2005 alcuni programmi di percorsi riabilitativi per sindromi dolorose da ipomobilità (mal di schiena, artrosi, dorso curvo ecc.). Detti percorsi sono basati su programmi di attività fisica adattata (AFA) alle specifiche problematiche derivanti dalle differenti condizioni di dolore cronico: in parole povere, nei corsi (dietro corresponsione di un contributo simbolico di due euro) viene fatta esercitare ai pazienti, prevalentemente anziani, un'attività fisica che consente di eliminare o alleviare la sintomatologia dolorosa, con un percorso diverso da quello sanitario (cioè senza medicine ecc.).
Senza alcun commento, ritengo doveroso trasmettere i dati regionali del grado di diffusione sul territorio dei programmi di Attività Fisica Adattata a bassa disabilità, misurata attraverso il numero dei corsi attivati dalle varie ASL toscane. Nel caso della ASL di Grosseto l'obbiettivo regionale di diffusione del programma AFA è stato conseguito con buoni risultati (visualizza grafico in basso). Nella zona 2 della ASL grossetana (di cui il Comune di Isola del Giglio fa parte) tale servizio è stato organizzato e realizzato in sette comuni su otto, cioè praticamente tutti esclusa l'Isola del Giglio.
Fra le varie motivazioni, l'indisponibilità in loco di una palestra.
Dr. Armando Schiaffino Medico di Medicina Generale convenzionato per il Distretto Socio-sanitario di Isola del Giglio
Leggendo la nota della poliedrica firma Schiaffino (a volte ex sindaco, a volte satiro, sempre meno storico ed ogni tanto medico) mi viene da associarmi in ogni punto alla impietosa analisi del Calchetti! In più vi invito a leggere la pagina con cui l'ASL 9 spiega l'AFA (http://www.usl9.grosseto.it/default.asp?idlingua=1&idContenuto=1492). Si può notare come "L'Attività Fisica Adattata ... è svolta negli abituali contesti della comunità sociale in luoghi deputati ad attività di socializzazione, fitness o in palestre da personale adeguatamente formato". In parole povere significa che non sono solo le palestre i luoghi deputati a tale attività ma anche i centri ricreativi e sociali come avviene in gran parte delle città. Potrebbe andar bene anche la sala dei Lombi! In altre realtà, dove i medici di base operano in accordo con le amministrazioni o anche privati, l'AFA si svolge nei più svariati luoghi che al Giglio non mancherebbero. In altre realtà però i medici fanno i medici e lasciano da parte la polemica politica ... in favore dei cittadini/pazienti! :)
SICCCOME LA SIBILLA CUMANA: “IBIS, REDIBIS, NON MORIERIS IN BELLO ………” Il sottoscritto, da quando ha raggiunto l’età della ragione (a meno che nel frattempo, non l’abbia smarrita), il che è avvenuto molto presto, perché ha costantemente studiato e lavorato, ha sempre ritenuto che, sia scrivendo versi, sia scrivendo in prosa, ci si deve far capire (non a caso ha rivolto aperte lodi sia A Tonino Ansaldo che a Palma Silvestri). A suo parere, infatti, chi allude, manda messaggi oscuri e criptici, ovvero lascia nell’ambiguità le sue asserzioni, esprimendo giudizi sui quali è difficile orientarsi e capire il senso compiuto (dove si va a parare), nella misura in cui abusa della buona fede di chi legge od ascolta, di fatto, lo fa per intriseca insicurezza, concedendosi “ridotte” di credibilità quali, in guerra, sono le munite trincee d’un sistema di difesa. Si nasconde e si “copre” insomma, più insinuando che asserendo apertamente, in modo che, a consuntivo d’eventuali dispute, possa sempre e comunque, dire: “Non avevo detto o non volevo dire questo, in quanto intendevo, invece, dire quest’altro!”. E’ questo, in sostanza il metodo della famosa Sibilla Cumana che, a coloro che andavano in guerra e chiedevano fosso disvelato il futuro destino in armi, dopo aver immancabilmente risposto “Ibis, redibis, non morieris in bello”, ovvero “Andrai, tornerai, non morirai in guerra”, ai familiari del morto in battaglia, che andavano, poi, a chieder conto dell’errato “vaticinio”, negando d’aver mai garantito incolumità e salvezza, asseriva d’avergli, invece, testualmente detto: “Ibis, redibis non, morieris in bello, ovvero “Andrai, non tornerai, morirai in guerra”. Perché, dunque, questa citazione e questo riferimento? Perché, a me, che non sono certo, come dovrebbero dimostrare molteplici mie prese di posizione, il “Difensore d’Ufficio” d’Ortelli, l’ex Sindaco Schiaffino, dottore di Medicina Generale, per altro senza essere stato minimamente sollecitato in proposito, dietro l’usbergo d’un “titolo-proverbio”, che non è affatto, come riferisce, esclusiva dell’illustre collega citato, bensì un modo di dire tradizionale assai comune, sia in Maremma, che nel resto del Paese (e che, per altro, poco ci “azzecca” con quel che gli sottostà), sembra che, in sostanza, abbia inteso rivolgere un “J’accuse!” surrettizio, o meglio, subliminale alla Giunta in carica, prendendo a pretesto un’iniziativa sanitaria per gli anziani assunta dalla Regione Toscana. Infatti, dietro “I soldi sono come i dolori (o viceversa), chi ce li ha se li tiene”, che tutti ben conoscono, l’emerito dottor Schiaffino cela (sempre a mio esclusivo parere) due cose: 1° che, a prescindere dal disavanzo di Bilancio di 200.000 Euro che l’”Opposizione” ha evidenziato essersi determinato attraverso il pasticcio dell’aumento delle aliquote, deliberato fuori tempo massimo, il Comune, se solo lo volesse, i soldi ben li avrebbe per garantire agli anziani “dolorosi” sedute riabilitative gratuite, alla stregua di come hanno già fatto 8 Municipi su 9 della Provincia; 2° che, per quanto sopra occorre esser dotati d’un’adeguata palestra. Ebbene, signor ex Sindaco Schiaffino, dottore in Medicina generale, pur non essendo in grado, anche se Sindaco revisore dei Conti, di pronunciarmi sulle disponibilità o meno delle casse comunali ad ottemperara ai suoi “desiderata”, in quanto non ne conosco la situazione economico-patrimoniale, in relazione al secondo punto, invece, posso però ben dire, soprattutto in virtù del fatto che sono stato, per 5 anni, direttore, di fatto e di diritto, dell’Associazione Nazione dei Fisioterapisti e delle sue due riviste (quella scientifica e quella divulgativa), che, senza che si continui a pretendere d’ampliarla, adducendo, via via, motivazioni sempre più pretestuose e lesive dei legittimi e pregressi interessi generali dei “dirimpettai” dell’ex S.I.R.M.E.T., che, per quel che mi risulta, ai tempi della sua amministrazione, godeva di buone entrature in Comune, al Giglio, una palestra già esiste ed, a prescindere dall’incuria in cui, mi si dice, viene tenuta, è più che sufficientemente ampia e potenzialmente adatta a praticarvi, se attrezzata come si deve, pratiche riabilitative, nonché lenitive dei classici dolori della senilità, attraverso l’esercizio fisico praticato e fatto praticare nelle fattispecie consentite.