Cari e preziosi redattori di GiglioNews,
leggiamo ogni giorno le notizie che ci fornite così che, anche lontani, possiamo sempre partecipare alla vita dell'isola.

L'isola tormentata, teatro di una grande tragedia che ha sconvolto un angolo di paradiso ed ha mostrato altresì la grande umanità dei gigliesi. Tuttavia oltre alla dolorosa presenza di un natante che muore, la vita continua e si aggiungono lodevoli gesti che fanno onore agli isolani veri. Le lettere e i ringraziamenti degli scampati al tragico impatto mostrano stupore e riconoscenza per un popolo che ha saputo dare il meglio di sè, senza aspettarsi nessun ritorno, se non la serena coscienza di aver dato aiuto fraterno a chi aveva bisogno.

Ma come oggi i gigliesi anche nel passato si sono sempre distinti. Come Mimmo Fantasia, un mio caro e affettuoso scolaro negli anni della mia giovinezza. Il ragazzo timido si era fatto imprenditore stimato e benvoluto da tutti. Lo sanno bene i suoi familiari per la partecipazione corale di affetto che hanno ricevuto quando è scomparso pochi giorni fa, ancor giovane e pieno di iniziative. La mia vicinanza non poteva mancare. Mimmino era tenero e docile da piccino e il suo animo non era mutato. Io gli volevo bene e ad ogni mio ritorno sull'Isola ci salutavamo come se il tempo non fosse passato.

Ma anche qualche "forestiero" ha lasciato traccia. Penso a Nevio Colosi, non era gigliese, ma si innestò bene nell'isola. Arrivò mentre le condizioni economiche del Giglio incominciavano a migliorare. E lui ebbe consigli e disponibilità per tutti. Era il titolare dell'Ufficio postale. A quei tempi vaglia se ne facevano pochi e non tutti sapevano compilarli. Lui si prestava gentile ed andava ben oltre il suo dovere. I gigliesi gli volevano bene, a lui bastava. Stette a lungo sull'isola insieme alla moglie, bella signora, impiegata nello stesso ufficio. I figli Fiorella e Walter hanno una bella casa al Porto, perchè loro sono diventati gigliesi. E io condivido con loro la nostra insularità e li abbraccio ricordando i loro genitori.

Ieri come oggi la nostra gente e il nostro scoglio hanno conquistato tutti quelli che ci sono sbarcati e, talvolta, non sono più ripartiti.

Caterina Baffigi Ulivi