Ai titolari dell'azienda "L'Altura", dell'azienda "La Fontuccia", ai soci della Cooperativa "Le Greppe" e a tutti gli altri piccoli produttori per hobby che ancora, eroicamente, continuano a coltivare la campagna gigliese.
Durante l'odierna giornata (ieri, ndr) dedicata all'incontro fra produttori di vini passiti delle isole del Mediterraneo, promosso da Slow Food, Isole Slow, il Sindaco Sergio Ortelli, entusiasmato per i contenuti delle relazioni dei partecipanti e dello spirito di recupero della nostra tradizione vitivinicola ha molto apprezzato alcune proposte di regolamentazione e progettazione territoriale presentate nel corso dei lavori. Ha inoltre affermato che, purtroppo, nel Parco, una volta inselvatichiti i terreni non possono più essere riconvertiti ad uso agricolo.
Tale affermazione, assolutamente infondata, comporta un fatto di gravità incommensurabile proprio nell'ambito di quanto auspicato durante l'incontro. E' avvilente che dopo trenta anni di disinformazione, la prima carica istituzionale locale si faccia strumento, ancora una volta, di diffusione di notizie false: atteggiamenti di questo tipo possono solo comportare ulteriori gravi conseguenze al nostro territorio, come altre volte è successo quando chi era preposto a decidere non aveva giusta cognizione di causa o era addirittura in malafede.
Dato che non viviamo in un regime dittatoriale, il governo del territorio avviene tramite strumenti democraticamente condivisi che si chiamano Piano Strutturale, Piano di Coordinamento Territoriale, Piano del Parco ecc. A proposito di quest'ultimo giova ricordare che Ortelli, a suo tempo, non ha mai partecipato ad alcun lavoro sul Piano e non ha espresso, nelle forme di rito, alcuna osservazione, neppure tramite il rappresentante della sua amministrazione. Ciò nonostante il Piano è stato poi regolarmente approvato a livello regionale con voto unanime di tutte le forze politiche, anche della sua fazione.
Il Piano del Parco prevede non solo la possibilità di recupero dei vecchi terreni agricoli, ma tale possibilità è addirittura prevista con modalità sicuramente più certe dei terreni al di fuori della perimetrazione del Parco stesso. Tali norme furono inserite grazie all'impegno e al senso di collaborazione istituzionale di amministratori che, nella precedente amministrazione, parteciparono fattivamente all'elaborazione di regole che avessero poi consentito il recupero del nostro territorio agricolo. Tutto ciò è facilmente verificabile consultando, anche on line, sul sito dell'Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, le norme tecniche di attuazione del Piano stesso a proposito del recupero dei vecchi terreni agricoli.
Continuare con questi atteggiamenti demagoghi e populistici comporterà soltanto, anche per i prossimi trent'anni, non solo non godere di nessuno dei privilegi, anche economici, come in altre realtà più intelligentemente amministrate, ma significherà sopportare i disagi dei vincoli e i verbali del Corpo Forestale.
Armando Schiaffino, ex Sindaco
I TERRENI INSELVATICHITI NEL PARCO
Autore: Armando Schiaffino, ex Sindaco
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