Il Comitato e le Società di canottaggio danno il benvenuto alla nuova Società Toscana, si tratta del CIRCOLO VOGATORI ISOLA DEL GIGLIO. Il Consiglio Federale riunitosi domenica a Torino ne ha infatti ratificato l’affiliazione e dunque le Società Toscane sono salite a 22.

Ma conosciamo meglio i nuovi arrivati, essendo su un'isola la passione remiera diventa quasi un obbligo, ma lo sport e l’agonismo nascono intorno ai festeggiamenti del Santo Patrono, il 10 agosto, quando i quartieri di Giglio Porto –Saraceno, Chiesa e Moletto- si sfidano su gozzi a quattro vogatori. Affiliati da alcuni anni alla Federazione Italiana Canottaggio a sedile fisso, il passo per approdare anche alla FIC è breve e già l’anno scorso i gigliesi furono ospiti del Campionato Toscano Indoor Rowing. Quest’anno poi la partecipazione a Roma e Amsterdam a gare indoor ed infine l’affiliazione. Oltre a mantenere l’attività storica riservata ai gozzi ora ci si concentrerà probabilmente sul Coastal Rowing e chi sa che non nascano sfide in questa disciplina con le altre isole dell’Arcipelago.

L’Isola del Giglio

Quest’isola dell’Arcipelago Toscano si trova a 11 miglia dalla terra ferma, il Promontorio dell’Argentario, ha una superficie di 21 kmq circa.
Un mare dai fondali incontaminati e un entroterra ancora selvaggio accolgono il visitatore in uno scenario unico nel suo genere. Un reticolo di sentieri percorre tutto il territorio prevalentemente montuoso (altezza massima 500 metri s.l.m.) e collega le varie località. Flora lussureggiante con macchia mediterranea dagli intensi profumi e fauna importante, posta su una delle più note rotte migratorie, si possono facilmente incontrare rapaci come il Falco Pellegrino o rari Gabbiani come quello Corso.
Per non parlare dei fondali che variano a seconda dell’esposizione verso la terra ferma o verso il mare aperto. Le attività turistiche stanno pian piano soppiantando le attività agricole e le ormai scomparse attività estrattive.
Un'isola tra l’altro dalla storia antichissima già abitata dagli Etruschi, dai Romani fino agli influssi della Repubblica Pisana, delle famiglie Fiorentine e, come le altre coste nostrane, depredate da incursioni Saracene.
Un'isola da non poter descrivere in poche righe, ma da visitare ... magari a remi.

Simona Giuntini - Ufficio Stampa FIC Toscana