IL CRISTO RITROVATO

Cari gigliesi, cari abitanti del Castello. Il nostro Cristo, quello della chiesa di S. Pietro, ci aveva accompagnato, con la sua triste dolcezza, per tutta la vita, dall’infanzia alla Prima Comunione fino al matrimonio e all’ultimo saluto da cristiani. Poi … è “sparito”.  Io l’ho cercato. Ho preso il traghetto, poi il treno alla stazione di Orbetello, infine sono approdata a “S. Maria Novella” a Firenze. Ho camminato per le strade, assolate e colme di turisti, fino a Ponte Vecchio. Mi sono trovata a un bivio: indirizzarmi da un antiquario, oppure agli Uffizi, o farmi ricevere da Maria Luigia de’ Medici a Palazzo Pitti? L’istinto mi ha guidato Oltrarno. Attraversare la sontuosa Piazza Pitti è stato come attraversare un deserto di fuoco. Ma ce l’ho fatta. Si sono aperti i portoni. La Granduchessa logicamente non c’era più. Ma qualcuno mi ha riconosciuto col sesto senso. Era un giovane di stanza al Museo degli Argenti. Gli ho spiegato che i gigliesi si erano tanto spaventati della “scomparsa” del loro dolcissimo Gesù in croce. Il giovane misterioso mi ha accompagnato lungo le incredibili sale delle meraviglie. Mi ha fatto girare gli occhi … ed ecco, il suo viso è apparso: dolcezza, amore, gioia, salvezza, tutto. Amico dei miei sogni da bambina, guida delle mie speranze nella giovinezza, testimone della mia vita accanto a una persona unita a me nelle ore del vivere e fino a che morte non ci separi. Lui era lì, in ottima compagnia. Gli avori stagliati, giunti da tutto il mondo, si trovavano a loro agio con il Cristo Ritrovato. Le lacrime mi hanno lavato da ogni pena. Potevo riprendere il mio cammino di ritorno. Grazie ancora al mio accompagnatore che mi si è rivelato come Michele.

Firenze – Palazzo Pitti – Museo degli Argenti