Il dna conferma, ora Russel potrà tornare a casa
La perizia genetica sui resti trovati il novembre 2014 sul relitto della Costa Concordia conferma con certezza che si tratta del corpo dell'ultimo disperso, l'indiano Russel Rebello. Lo ha confermato ieri al processo in corso a Grosseto il perito incaricato dal tribunale.
Il Dna estrapolato da alcuni tessuti del cadavere trovato sulla nave, ha detto il perito Roberto Giuffrida, è totalmente compatibile con quello del fratello Kevin. Gli esami sono stati svolti al laboratorio di polizia scientifica di Roma. Il tribunale ha finalmente disposto la restituzione della salma alla famiglia.
Adesso dunque Kevin, a cui va un nostro grande abbraccio, potrà riportare Russel in patria dove i genitori, la moglie ed il figlio lo stanno aspettando ormai da troppo tempo per concedergli una degna sepoltura.
UNA FACCIA ..... UNA RAZZA Che riposi, finalmente in pace, quel “ragazzo” indiano, per anni disperso e ritrovato nel ventre della nave “vacanziera”, oppresso da mobili ed arredi. “Una faccia … una razza” si dice saggiamente. Ebbene, a guardarlo in foto, coi capelli scuri, e il volto compiaciuto a tuttotondo, Russel Rebello era uno dei “nostri”, uno dei tanti giovani del Sud. che, sfruttati e “dimenticati”, anno dietro anno, muoiono sul lavoro, in terra e a mare, ovunque, per il mondo. Uno “speciale”, però, ché sembra avrebbe potuto salvarsi, se solo avesse pensato a se stesso ed alla sua famiglia, senza cedere il “passo” ad altri, inermi più di lui. Che gli si conferisca, almeno una medaglia, d’oro senz’altro, e si onorino per sempre, le sue spoglie scempiate dal naufragio, che avevano un cuore così grande da traversare il mondo. E che la sua famiglia abbia a venerarlo com’eroe.