Isola del Giglio, accolti nove profughi ucraini.
Sono cinque donne e quattro minori, di cui una di un anno.
Saranno sistemati nella ex scuola materna.
Sono arrivati oggi all’Isola del Giglio nove profughi provenienti dall’Ucraina. Ad accoglierli allo sbarco dal traghetto il Sindaco Sergio Ortelli e l’assessore Walter Rossi. Si tratta di cinque donne e quattro minori, due maschi e due femmine, la più piccola delle quali una bambina di un anno.
“L’Isola del Giglio ha sempre dato prova di vicinanza e accoglienza a tutti coloro che ne hanno avuto bisogno - ricorda il Sindaco Ortelli - e anche questa volta non ci siamo tirati indietro”.
A favorire l’arrivo del gruppo di profughi in fuga dalla guerra è stata una signora ucraina che da anni risiede e lavora al Giglio che ha trovato il supporto della Cooperativa Laudato Sì. “Ringraziamo la nostra concittadina ucraina che ormai da tempo vive al Giglio e che in estate lavora in un esercizio commerciale locale - spiega Ortelli - e la Cooperativa Laudato Sì che ha messo a disposizione del gruppo la ex scuola materna di Giglio Castello che ha in gestione e in cui il gruppo risiederà temporaneamente, con la speranza che la guerra possa concludersi a breve e possa far rientro in sicurezza a casa. Ringraziamo inoltre la compagnia Maregiglio, la Misericordia, la locale farmacia per il supporto dato nell’occasione dell’accoglienza e la signora Maria Luisa Terni che li ha accolti a Grosseto e gestito il trasferimento al Giglio. Noi come amministrazione, ma anche la popolazione gigliese, faremo di tutto per agevolare la loro permanenza in un periodo che sarà emotivamente duro per il gruppo, ma anche per i cittadini ucraini residenti in Italia, che vivono questa situazione con la preoccupazione per le sorti dei propri cari e del proprio paese”.
Che dire, come non si può essere favorevoli ad un'iniziativa di questo genere. Un grazie quindi a chi si è adoperato perché tutto questo avvenisse e soprattutto ai volontari e alle vontarie che presteranno la loro opera per alleviare le sofferenze di queste persone. Costrette a fuggire dal loro paese a causa di una guerra che, definire scellerata, è poca cosa. Bisognerebbe però che questo valesse per coloro che fuggono da TUTTE LE GUERRE, RIPETO TUTTE LE GUERRE. E mi riferisco sia chiaro al diverso, per fortuna aggiungo, atteggiamento tenuto dall'intera Comunità Europea davanti alla tragedia che colpisce queste persone. Ora che la Polonia è diventata la Lampedusa d'Europa. Non è sicuramente avvenuta la stessa cosa quando decine e decine di barconi carichi di disperati cercavano e cercheranno purtroppo, di raggiungere le ns coste. Abbandonati al loro destino, spesso tragico, che ha trasformato il mediterraneo in un immenso cimitero. Speriamo quindi almeno, che da questa tragedia se ne tragga un insegnamento per il futuro. Detto questo ancora un plauso a chi si è adoperato per questa iniziativa, che casomai ce ne fosse ancora bisogno, ha dimostrato ancora una volta quanto sia grande il cuore dei gigliesi.