Filippo Andretta, 79 anni compiuti lo scorso maggio, se n'è andato all’improvviso questa mattina, giovedì 24 agosto, all'ospedale Misericordia di Grosseto dov'era stato ricoverato sabato 18 agosto a seguito di un malore che lo aveva colpito qui all'Isola del Giglio dove era in vacanza. Dopo il ricovero ed un intervento, le sue condizioni sembravano in via di miglioramento ma questa mattina una crisi improvvisa gli è stata fatale.
Figura di spicco, per decenni, della sanità grossetana Filippo era amatissimo nel mondo dello sport e legato a lungo ai campi di calcio della provincia, a quello della Castiglionese, a quello dell'Albinia, a quello di tante altre squadre che ha allenato. E soprattutto, ha rappresentato la parte sana della politica, quella del Psi del quale è stato uno dei maggiori rappresentanti.
Filippo era legato in maniera viscerale alla nostra isola dove trascorreva lunghi periodi di vacanza insieme all'amatissima moglie Laura, che aveva perso diversi anni fa, ed ai figli Chiara e Raffaele. Era stato consigliere comunale negli anni '90 ed il suo interesse per il Giglio e per la sanità isolana era sempre vivo.
"Il Giglio perde un amico sincero - dichiara commosso il sindaco Ortelli - una figura che ha rappresentato un riferimento per tutti noi gigliesi e che ci ha sempre aiutato ad affrontare al meglio le problematiche sanitarie del nostro territorio. Un amore viscerale per la nostra isola trasmesso ai figli a cui va l'abbraccio più tenero e sentito di tutta la nostra comunità."
I funerali saranno celebrati in Duomo a Grosseto sabato 26 Agosto alle ore 11,00.
Un breve riassunto della figura di Filippo è riassunta al meglio dai colleghi di MaremmaOggi.net:
Una vita dedicata alla sanità
Funzionario e dirigente storico dell’Asl di Grosseto. Filippo Andretta è stato il protagonista assoluto di tutti i cambiamenti che la sanità maremmana ha attraversato nei decenni. Nonostante fosse già in pensione quando è stata creata “l’aslona”, ne ha sempre seguito le vicende anche all’interno del Partito socialista, del quale è stato una figura di spicco non soltanto in ambito provinciale, ma anche regionale.
All’interno dell’Asl, Andretta si è occupato a lungo dell’Ufficio relazioni con il pubblico e della comunicazione dell’azienda sanitaria, prima di essere nominato direttore del personale.
Ruolo, questo, che lo ha portato a firmare i contratti dei più grandi medici che hanno lavorato a Grosseto, come il mago della robotica Piercristoforo Giulianotti o l’oculista Vincenzo Sarnicola.
Schietto, diretto, senza peli sulla lingua: Andretta era apprezzato proprio per questo suo modo d’essere che non lasciava spazio a fraintendimenti.
Il socialista innamorato della Juventus
C’era il lavoro all’Asl, c’era la passione per la politica, c’era l’amore per la sua famiglia, per i figli Chiara e Raffaele, per le nipotine e c’era anche la sua grandissima passione per il calcio, che lo aveva accompagnato fin da ragazzo.
Diversi anni fa Andretta aveva dovuto superare, insieme ai suoi figli, la perdita dell’amatissima moglie Laura Goracci. E i campi di calcio, lo avevano aiutato a guardare avanti, insieme all’amore di Chiara e di Raffaele.
Lo chiamavano “il sergente di ferro” per il suo modo di allenare: un modo che lo aveva fatto amare, a dispetto della definizione, dai tantissimi calciatori che aveva tirato su.
Quando era arrivato il momento di appendere le scarpe con i tacchetti al chiodo, Andretta, tifosissimo juventino, aveva scelto di mettersi a disposizione del calcio provinciale, dov’era stato allenatore della Castiglionese negli anni Novanta, dell’Albinia e di molte altre squadre.
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