Il Giglio ricorda: immagini e video
Un insolito mare calmo e silenzioso aveva accompagnato il naufragio della nave ammiraglia di Costa Crociere, la Concordia, all'Isola del Giglio. Quella notte, il 13 gennaio del 2012, persero la vita 32 persone. A distanza di quattro anni il forte vento di maestrale, che ha sferzato l'Italia negli ultimi giorni, ha invece rischiato di bloccare le celebrazioni per l'anniversario facendo, di fatto, slittare parte del programma al pomeriggio.
I traghetti fermi dalla notte nell'isola dell'arcipelago toscano avevano, infatti, impedito alle autorità civili, militari e religiose di raggiungere al mattino Giglio Porto dove era in programma la messa di suffragio nella chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano, la stessa che accolse centinaia di naufraghi infreddoliti e impauriti.
E così il vescovo Giovanni Roncari ha deciso di celebrare una messa a Porto Santo Stefano a cui hanno preso parte, tra gli altri, il capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, rappresentanti di Costa Crociere e le forze del soccorso organizzato.
"Perdere la memoria sarebbe la vera tragedia - ha detto il vescovo nella sua omelia - oggi siamo qui perché vogliamo ricordare un avvenimento luttuoso che ha ferito non solo coloro che lo hanno subito ma tutta la nostra società". Una tragedia che ha cambiato anche il modo di gestire le emergenze. "Quella notte di quattro anni fa non potremo mai dimenticarla, ha segnato in modo indelebile il Paese e, con esso, anche il sistema di protezione civile" ha detto Fabrizio Curcio capo della Protezione Civile arrivando a Porto Santo Stefano. "La proposta del sindaco Ortelli di istituire la giornata delle vittime della Concordia - ha aggiunto - credo sia un altro, importante segno per aiutare la nostra memoria a non sbiadire, a ricordare le 32 vittime del naufragio e il sub spagnolo che ha perso la vita nel corso delle operazioni per la rimozione della nave".
Chi non ha mai dimenticato sono proprio i gigliesi. Non appena il maltempo ha concesso una tregua hanno voluto ricordare le vittime. "Mi ricordo quei giorni certe facce che sono state importanti, ognuna a suo modo - ha detto il parroco don Lorenzo Pasquotti che quella notte aprì la chiesa - Alcune di quelle persone ci hanno scritto per far sentire di essere vicini. E questo anniversario ci accomuna ancora una volta tutti". Un ricordo che nella chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano rimane ancora vivo con la teca che a tutt'oggi custodisce i salvagente di alcuni naufraghi, il crocifisso, il bambin Gesù e la statua della Madonna della cappella della Concordia. Nella chiesa gremita anche il gonfalone del Comune decorato con la medaglia d'oro al merito civile per i soccorsi prestati, il coro, le autorità militari che sono riuscite a raggiungere l'isola e tanti gigliesi che quella notte non esitarono a prestare il loro aiuto ai naufraghi. Anche il comandante Gregorio De Falco che intimò al comandante Francesco Schettino di tornare a bordo non ha voluto mancare.
"A quattro anni di distanza, possiamo concretamente dire di avere finalmente voltato pagina, di avere scritto la parola "fine" rappresentata dalla risoluzione definitiva di una vicenda assurda a cui ancora oggi facciamo difficoltà a credere", ha detto il sindaco di Isola del Giglio Sergio Ortelli. Dopo l'allontanamento del relitto a Genova, avvenuto nel 2014, la rimozione delle strutture e la pulizia dei fondali, ormai giunti alla fase finale hanno restituito al Giglio anche l'ultimo specchio di mare davanti a Punta Gabbianara. "Grazie all'impegno di tutti, - ha concluso Ortelli - abbiamo salvato il mare e i fondali da una potenziale sciagura ambientale. Adesso è giunto il momento di sostenere l'Isola del Giglio ed i suoi abitanti che non possono rimanere gli unici a pagare il costo sociale di una vicenda sulla quale loro non hanno responsabilità".
In serata i gigliesi si sono riuniti per una fiaccolata silenziosa dalla chiesa al molo dove è collocata la lapide in memoria con i nomi delle vittime. Alle 21:45, nel momento preciso dell'impatto della nave sugli scogli de Le Scole, il suono delle campane e delle sirene delle imbarcazioni ha accompagnato al cielo le preghiere per le vittime di una tragedia assurda. Poi la posa in mare di una corona di fiori sulla Punta della Gabbianara ha chiuso la giornata del ricordo.
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