Domani è il gran giorno. Da quel terribile 13 gennaio di quasi due anni fa, finalmente, si cominciano a tirare le somme. 

Ero sull'isola poco prima che accadesse. Avevo fatto un’immersione proprio lì dov'è ora la Concordia. Sono tornata poco dopo, e non ho avuto il coraggio di spostarmi dalla parte del traghetto che guardava la nave, unica persona rimasta dalla parte opposta, con il traghetto che sembrava quasi si inclinasse verso dx per lo spostamento in massa dei turisti. Ed ogni volta che vado alla barca al molo verde, ed ogni volta che con la barca passiamo accanto alla nave, andando o tornando da un’immersione, me la trovo sempre lì, impossibile, stavolta, da non vedere, nonostante ci si sforzi di non guardare.

Ora, finalmente, pare che ci siamo e la grande operazione di recupero marittimo del secolo (come ho sentito definirla) raggiungerà il suo apice.

Qualcuno (più di uno) mi ha detto, quasi quasi per i diving dell’Isola sarebbe meglio se affondasse. Non credo proprio. Penso allo sfacelo che creerebbe sui bellissimi fondali della Gabbianara rotolando o sprofondando giù, a quello che succederebbe se si spaccasse, per non dire di tutti gli altri pensieri funesti mi vengono in mente e concludo che proprio no, ai diving non piacerebbe proprio che affondasse. 

Sarebbe barattare i fondali splendidi del Giglio con i soldi delle immersioni che poi, forse, in un futuro secondo me lontano, si potrebbero fare. Soldi a palate (dicono) se il relitto fosse aperto alle immersioni contro tranquillità di chi vive sull’Isola e di chi la ricorda e vuole ricordarla e mantenere come un paradiso. Noi (il mio compagno ed io) stiamo cercando di realizzare un sogno, che non è far soldi a palate, ma vivere in un paradiso. Quindi mi auguro con tutto il cuore da (spero) futura residente, che tutto vada per il meglio, che la nave possa essere messa in assetto di navigazione e poggiata sul fondale come previsto, che il lavoro di tutte le persone che ci hanno lavorato (tra cui alcune splendide, che abbiamo conosciuto) non sia stato vano, che chi deve, possa riabbracciare l’idea di ritrovare i propri cari dispersi, che tutti i cori contrari al progetto si stringano comunque intorno all'Isola per darle sostegno, che presto, in un futuro non molto remoto, si possa andare a festeggiare la realizzazione di un sogno proprio alla Gabbianara ...