
Nonostante la presenza del relitto di una città galleggiante di oltre 4000 persone sulle coste dell'isola, il mare del Giglio, a distanza di circa 14 mesi dal tragico naufragio, risulta essere più cristallino che mai.A certificarlo sono i vari organismi che in questi mesi stanno facendo numerose indagini e campionamenti tra i quali l'Arpat che ha misurato i valori il giorno successivo al piccolo sversamento di domenica scorsa:
"Sono disponibili i risultati parziali dei campionamenti del 4 marzo. Effettuati prelievi in superficie ed in profondità. Idrocarburi, solventi e tensioattivi inferiori alle soglie di rilevabilità analitica. Altri parametri presentano valori inferiori alle soglie di rilevabilità o valori paragonabili al bianco.
Nella mattinata del 3 marzo è avvenuta una perdita di combustibile dal relitto. I risultati delle analisi , che nei punti di monitoraggio nelle vicinanze del relitto mostrano concentrazioni di idrocarburi inferiori ai limiti di determinazione analitica, confermano che le azioni intraprese per la rimozione e il contenimento del materiale fuoriuscito hanno limitato efficacemente la dispersione di inquinanti."
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