Il mare del Giglio tra i più belli d'Italia
La guida annuale di Legambiente e Touring Club Italiano, Il mare più bello 2018, è stata presentata ieri a Roma.
Tra i comuni premiati con le 5 vele nel comprensorio "COSTA D’ARGENTO E ISOLA DEL GIGLIO - TOSCANA" c'è anche l'Isola del Giglio insieme a Capalbio, Orbetello, Magliano in Toscana e Monte Argentario con la seguente motivazione:
"Il comprensorio può rappresentare una sorta di porta d’ingresso meridionale al Santuario dei mammiferi marini. Si sviluppa quindi tra dune costiere, le spiagge ben curate del litorale di Capalbio e le limpide acque dell’isola del Giglio con un entroterra di straordinaria qualità. L’isola dell’arcipelago ha rapidamente recuperato sul fronte turistico dopo le stagioni segnate dalla presenza del relitto della Costa Concordia."
La guida racconta 44 tra le più belle zone balneari del nostro Paese e una serie di località lacustri. Non pretende di essere un censimento dei comprensori balneari italiani ma ne rappresenta una selezione in base a criteri principalmente ispirati alla qualità delle acque e, più in generale, all’attenzione all’ambiente. Alla base della selezione ci sono le analisi e le valutazioni della Goletta Verde, che per il secondo anno consecutivo assegna le “vele” non più alle località balneari ma a interi comprensori turistici. Una particolare attenzione è rivolta, inoltre, alle possibilità di escursioni, immersioni, percorsi in bicicletta, noleggio di canoe, luoghi che meritano una visita speciale o piccole esperienze che sarà difficile dimenticare. Il racconto delle località costiere, insomma, è integrato con proposte e consigli per una vacanza verde, di sole e di mare ma anche, per chi vuole, di attività fisica.
Sono 17 i comprensori marini che hanno ottenuto il riconoscimento delle cinque vele e 6 quelli lacustri. In totale, i comprensori turistici marini raccolti nel volume sono 96 e 40 quelli lacustri. Individuati sulla base dei dati raccolti da Legambiente sulle caratteristiche delle qualità ambientali e di quelle dei servizi ricettivi: uso del suolo, degrado del paesaggio e biodiversità, attività turistiche; stato delle aree costiere; mobilità; energia; acqua e depurazione; rifiuti; iniziative per la sostenibilità; sicurezza alimentare e produzioni tipiche; mare, spiagge ed entroterra, struttura sociale e sanitaria. Sono territori vasti che possono contenere anche più comuni, una scelta dettata dal fatto che chi va in vacanza non si ferma al confine amministrativo, ma visita spesso un territorio più ampio optando per modalità di turismo itinerante.
In testa alla classifica dei comprensori turistici a cinque vele ci sono le terre della Baronia di Posada e del Parco di Tepilora (in provincia di Nuoro sulla costa occidentale della Sardegna, con Posada come miglior comune, seguito da Siniscola), il litorale di Chia (a sud della Sardegna che interessa l’area del comune di Domus de Maria in provincia di Cagliari) al secondo posto e al terzo la Maremma Toscana (con Castiglione della Pescaia come miglior comune, seguito da Scarlino, Marina di Grosseto e Follonica in provincia di Grosseto). Al quarto posto svettano le Cinque Terre (in Liguria guidate da Vernazza, Riomaggiore e Monterosso al Mare), al quinto la costa del Parco Agrario degli Ulivi secolari (in Puglia, guidata dal comune di Polignano a Mare seguito da Ostuni, Monopoli, Fasano e Carovigno nelle provincie di Bari e Brindisi), al sesto il Cilento Antico (in Campania, in provincia di Salerno, con Pollica-Acciaroli e Pioppi, Castellabate, San Mauro Cilento e Montecorice). Seguono in graduatoria la costa d’Argento e l’isola del Giglio (in testa l’isola del Giglio, e poi Capalbio, Magliano in Toscana, Orbetello e Monte Argentario tutti in provincia di Grosseto), il Litorale di Baunei (sulla costa orientale sarda), l’isola di Ustica (in Sicilia), il litorale Nord Trapanese (un comprensorio nella Sicilia orientale con al vertice il comune di San Vito Lo Capo, seguito da Custonaci e Erice), la Planargia (ovvero il litorale del comune di Bosa), l’Alto Salento Adriatico (con i comuni di Melendugno e Otranto in provincia di Lecce), la costa di Maratea (in provincia di Potenza in Basilicata). E poi l’isola di Salina (nell’arcipelago delle Eolie in Sicilia), la costa della Gallura (in provincia di Olbia-Tempio, in testa Santa Teresa di Gallura, poi Palau e Arzachena), la costa del Mito (in Campania, in provincia di Salerno, con il comune di Camerota in testa seguito da Centola-Palinuro e Pisciotta) e Pantelleria (Sicilia).
“Per il secondo anno abbiamo confermato la divisione del territorio costiero in comprensori turistici - dichiara il presidente di Legambiente Stefano Ciafani -. Abbiamo preferito cioè valutare territori un po’ più ampi del singolo comune costiero, nella convinzione che il turista ormai si muova su un areale che non rispetta confini amministrativi. Inoltre, ci preme raccontare come le reti territoriali e le comunità riescano a valorizzare le località e il loro patrimonio naturale. I turismi che coltivano uno stretto legame con il territorio stanno infatti diventando veri e propri apripista dell’intero sistema turistico, il modo migliore per raccontare le eccellenze è lanciare la sfida di distretti turistici che guardino alla sostenibilità come ingrediente principale. Intanto, le località a cinque vele non sono solo le più belle del nostro Paese, ma anche quelle più capaci a rispondere alle sfide del cambiamento del turismo prossimo venturo, più in grado di rinnovarsi e rilanciare la loro proposta di vacanza”.
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