I contenuti dei post nella rubrica "Dite la Vostra" di questo giornale sono opinioni personali ed informazioni non verificate provenienti direttamente dai rispettivi autori che se ne assumono totalmente la propria responsabilità. La redazione GiglioNews si dissocia preventivamente dai contenuti che dovessero offendere o ledere la dignità di soggetti terzi, fermo restando il diritto di rettifica ai sensi della legge n. 47/1948. (n.d.r.)
IL MARE DELL'ISOLA E GLI AUGURI PER IL 2015 Cosa vede l’occhio, cosa vede il cuore.
Dovendo fare un raffronto tra il mare vissuto nella mia infanzia e quello attuale, di oggi, noto una sola differenza: che io sono cresciuta nell’età. Il Mare, no.
Il Mare del Giglio, mio secondo ventre materno è rimasto tale e quale: stesse movenze e profili sul largo sconfinato dell’orizzonte. Stesse carezze lasciate alla spiaggia; stessa determinazione nello sconvolgimento dei cavalloni e stessa muta calma negli anfratti trasparenti degli scogli.
Il mare del Giglio non è cambiato da quando, bambina e poi adolescente lo scoprivo e ammiravo, sorpresa della sua mutevolezza, ma mai impaurita.
Come allora, ha conservato intatto il ritornello dei suoi ritmi e io, Castellana, come allora lo rivedo girando lo sguardo all’isola partendo dal golfo del Campese con il faraglione e, più aperto, oltre le Vaccarecce. Lo seguo nel tratto del Melello, della Campana e dell’Arenella dove nella sua profondità si distingue il Calice. Il mio occhio si arresta al Lazzaretto, e, se vuol proseguire deve recuperare ricordi di percorsi e gite passate, allora può arrivare al Porto, Cannelle, Caldane, Torricella e Capel Rosso, e là posso ascoltare il canto lugubre del morto che arriva nelle notti senza luna.
Sono cresciuta col mare nel cuore dove è rimasto immutato nei lunghi spostamenti che mi portavano in spazi privi di salmastro.
Lavoravo con il Mare dell’occhio lontano, al Giglio, ma non quello del cuore, scia azzurra che alleggeriva e addolciva ciò che la vita mi offriva.
Oggi che sono tornata il Mare è ancora con me, sia quello dell’occhio che quello del cuore con una sola nota: che la mia freschezza è soltanto nel cuore, quella del Mare, no.
Auguri caro Mare e mia cara Isola, amore di tutti gli isolani.
Palma Silvestri (della Barroccia)
MADRIGALE DI "CAPODANNO" A dire dalla foto, bella sposa, il tempo già trascorso non t’ha “erosa”. Pendenti di corallo e capel rosso mi fanno batte’ ‘l ”core” a più non posso. Gli occhi verde-azzurro e la collana fanno di cielo e mare cosa vana. Mantieniti così, cara “Silvestra”, dalla penna arguta ed ancor presta, che “drento” l’alma mia muove “tempesta”, e non solo quest'oggi ch'è Gran Festa.