A poche ore dal "parbuckling" del relitto della nave Concordia ho deciso di rendervi partecipi del progetto che avevo ideato e sviluppato, insieme ad altri colleghi, e mai pubblicato nella sua interezza. 

Mi sembra doveroso rendervi partecipi, dopo discussioni infinite su questo giornale.

Progetto nato unicamente dalla passione per il mio lavoro che, a distanza di quasi quarant'anni dall'esordio, svolgo ancora con grande "divertimento", con un pizzico di "follia", slancio, dedizione, studio e grande interesse per il "nuovo", progetto dicevo, scaturito da una semplice intuizione e non certo dall'intento di arricchimento personale.

A poche ore quindi dal più grande recupero in mare che tutti descrivono come il più sfidante nella storia dei recuperi marittimi, ho deciso di pubblicare l'idea che abbiamo tentato più volte di sottomettere alle autorità per una loro valutazione: mai avvenuta per non so quali oscuri motivi.

L'idea è basata sulla minimizzazione dell'impatto ambientale, sulla massima semplicità esecutiva, sulla estrema leggerezza e notevole potenza reattiva disponibile, sulla possibilità di reiterazione del processo, sulla estrema semplicità di impiego, sulla necessità di mettere in gioco tutto il comparto industriale italiano dando la possibilità di sviluppare tutto ciò che sarebbe stato necessario al progetto stesso e che potesse essere applicato o applicabile, in un futuro si spera prossimo, per lo sviluppo di tecniche innovative di questo tipo.

Non ultima ottenere la possibilità vera e reale di destinare ad un porto toscano il relitto per il successivo trattamento qual che sia.

Possibilità, questa, decisamente vanificata dal modello adottato estremamente ingombrante, pesante difficile da trattare ai fini della navigabilità e del successivo ricovero in bacino e/o rada.

E' ben noto, abbiamo sempre disapprovato l'uso degli acciai e con essi l'intero progetto attuato, a prescindere da altre soluzioni potenziali esistenti, ciò non di meno abbiamo, ed ho in prima persona, sempre guardato con il massimo rispetto e grande ammirazione gli uomini che si sono cimentati, e si cimenteranno in questa operazione, nulla di personale contro nessuno.

Dopo adeguato confronto con i collaboratori, ho quindi preso la decisione di divulgare ampiamente l'idea progettuale (escludendo volontariamente dalla pubblicazione gli elaborati cartacei che sono e restano per ora privati) per sviluppare nel pubblico quell'interesse necessario per l'ambiente e l'impatto che le azioni dell'uomo hanno sul nostro ecosistema estremamente importante, prezioso indispensabile alla vita di tutti.

Ringrazio con affetto Giorgio Fanciulli e la redazione di GN per la pazienza e la disponibilità prestata alle mie numerosissime "elucubrazioni" mentali e auguro di tutto cuore e con la massima onesta intellettuale all'Italia, al Giglio ed al team T/M un successo meritato.

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Cordialità a tutti
Ermanno Mancini