Sono state scritte e dette fiumi di parole su tutto e tutti. Se non vado errato sul ruolo delle delle due navi della Soc. Toremar e Maregiglio ed in special modo dei loro equipaggi, nulla o poco se ne sia parlato, eppure a mio avviso anche loro in questa tragedia credo abbiano avuto un ruolo fondamentale.

Basti pensare che e specialmente l’equipaggio della Toremar iniziano il loro lavoro che vuol dire stare tutto il giorno alle botte del mare fin dal mattino presto circa le cinque e mezzo fino ad arrivare al termine della giornata intorno alle 20,30 altrettanto quelli della Soc Maregiglio con un orario leggermente ridotto ma ugualmente pesante.

Intorno alle ventidue arriva l’ordine che le navi devono uscire dal Porto pertanto non appena sbarcati si ricomincia, rimangono in mare per l’assistenza ai naufraghi della Concordia fino alle quattro del mattino raccogliendo a bordo centinaia di profughi, sembra che con un gommone abbiano raccolto anche il Capitano Schettino.

Intorno alle quattro del mattino, arriva l’ordine di rientrare in porto per trasportare i naufraghi a P.S.Stefano poiché ogni profugo che imbarcava doveva essere classificato, inizia una lunga ed estenuante procedura di imbarco con uno scenario davanti agli occhi che lascio immaginare, queste navi alle quali nel frattempo si è aggiunto anche il Dianum della Soc. Maregiglio, da quel momento iniziano il trasferimento dei profughi, li trasportano tutti fino all’ultimo, verso le undici dal mattino dopo come premio e sacrosanto riposo, hanno continuato come gli altri giorni ad effettuare le consuete corse giornaliere. 

E pensare che tutto questo si sommava alla giornata già pesante di lavoro del giorno precedente della nottata e della giornata successiva credo un totale di 48 ore di lavoro consecutivo e con l’adrenalina alle stelle. Non è poco