Rispetto alle critiche mosse in ambito locale non posso che prendere una chiara ed inequivocabile difesa della riforestazione.
Il progetto pilota per la riforestazione naturalistica per la conservazione della biodiversità che a generato  polemiche esagerate, un tormentone infinito e del tutto fuori luogo, sulle quali non vogliamo  replicare in alcun modo, nemmeno in futuro.
L’Amministrazione  Comunale  difende la riforestazione  ribadendo ancora una volta quanto è stato a suo tempo  portato a conoscenza della Regione Toscana e della Provincia di Grosseto.
Il progetto pilota per la riforestazione naturalistica e per la conservazione della biodiversità è una iniziativa assolutamente lodevole  che ha avuto il pieno consenso di esperti della biodiversità di rilevanza internazionale.
Con tale progetto l’Amministrazione Comunale non si pone obiettivi troppo ambiziosi,  si limita  alla raccolta dei   semi recuperati localmente (la stessa specie ha varietà diverse in diversi habitat, con capacità di adattamento diverse), coinvolgendo le scuole in un programma di continuo monitoraggio, allo scopo di verificare lo stato di germinazione e di attecchimento delle nuove piantine, con la costituzione di vivai che, partendo da semi locali, producano piantine da trapiantare nella stagione opportuna.
Partendo  dalla constatazione  che nessun intervento umano è perfetto; sempre l'uomo interferisce con la natura quando si propone di intervenire sullo stato vegetazionale di un territorio, mentre occorre  rilevare  che la riforestazione è una scienza complessa e nessuno ha le competenze complete: ci sono esperti di biodiversità, altri hanno maggiori competenze tassonomiche o flogistiche etc.
In teoria,  secondo alcuni, dovremmo lasciar fare alla natura stessa ed aspettare che, in tempi lunghissimi, si sviluppi naturalmente la vegetazione "potenziale" del sito. Ma, portando la cosa all'estremo, dovremmo anche eliminare la presenza umana dall'Isola. In qualsiasi modo le nostre attività (abitazioni, strade, agricoltura, turismo, incendi causati dall'uomo, ecc.) interferiscono pesantemente con la natura e la sua biodiversità.
Ritengo, a mio modo di vedere,  che vi sono aspetti estremamente  positivi del progetto di riforestazione dell'Isola del Giglio ed altrettanto molto positiva è la circostanza (credo inusuale) che una Amministrazione Comunale specie di piccole dimensioni, quale è l’Isola del Giglio si ponga il problema ed inizi ad affrontarlo.
Occorre rilevare poi che le problematiche scientifiche non sono semplici. Addirittura ci si scontra spesso, in ambito scientifico, su cosa si intenda per specie autoctona. Le specie non sono sempre esistite, sono in continua evoluzione, specie compaiono e scompaiono in modo continuo, in conseguenza di eventi naturali.
Alcune specie sono state introdotte (anche millenni fa) da eventi naturali (semi in mare, trasporto con uccelli, ecc). Altre sono state introdotte dall'uomo. Quali sono autoctone? La vite ansonica del Giglio è stata portata dalla Sicilia, ove era stata portata dalla Grecia. Molta vite ansonica si è ora inselvatichita (ad esempio, nella zona di Capel Rosso). Cosa ne facciamo?  La consideriamo autoctona solo perchè è al Giglio da qualche millennio? Oppure no perchè l'ha introdotta l'uomo?
Altrettanto positivo, mi pare, il fatto che  i ragazzi del Giglio vi siano praticamente coinvolti. nell’iniziativa  da incoraggiare e sostenere.
Gli italiani si mostrano molto preoccupati per la Foresta Amazzonica, ma non si preoccupano quasi per niente per gli attentati ai nostri ambienti quotidiani. Lucidano a cera le proprie case e poi lasciano rifiuti nel più vicino bosco. Non battono ciglio di fronte alle molte devastazioni ambientali provocate dalle attività edilizie.
L'Isola del Giglio non è una riserva naturalistica assoluta, come lo è l'Isola di Montecristo.
Vi abita una cospicua popolazione stanziale ed è centro di attività turistiche. Ma è opportuno che si crei una coscienza pubblica attenta alla migliore coabitazione con l'ambiente e al suo rispetto.
La proposta operativa dell’Amministrazione deve essere proseguita con l'iniziativa di riforestazione, facendo riferimento magari ai consigli  degli esperti sulle principali specie su cui concentrare l'attenzione.
Conclusivamente chiedo  qualche riflessione  e considerazione in più sulla qualità del progetto per la riforestazione naturalistica per la conservazione della biodiversità  e qualche polemica in meno.

IL SINDACO
ATTILIO BROTHEL