Comune di Isola del Giglio Medaglia d’Oro al Merito Civile Provincia di Grosseto Il Sindaco
Spett.le GRUPPO DI MINORANZA CONSILIARE - Loro email -
e, p.c.:
alla GIUNTA MUNICIPALE - Sede -
al GRUPPO DI MAGGIORANZA CONSILIARE - Loro email -
al DIRIGENTE SCOLASTICO Dott.ssa Rosa Tantulli Via M. D’Ungheria, 31 58019 PORTO S. STEFANO (GR)
Oggetto: Sospensione del servizio di mensa scolastica. Risposta scritta ad interrogazione.
In relazione all’interrogazione pervenuta in data 9 gennaio 2015 (protocollo 144), sulla sospensione temporanea del servizio di mensa scolastica, si risponde quanto segue.
In prima istanza spiace rilevare come molte delle questioni oggetto dell’interrogazione siano state ampiamente esposte e discusse in occasione di vari consigli comunali nei quali la problematica “scuola” ha avuto ampi spazi di riflessione e di approfondimento. Il servizio di mensa scolastica è stato purtroppo interrotto, temporaneamente, per l’impossibilità di reperire una ristorazione in regola con i requisiti di legge tali da consentire la gestione di un appalto pubblico. L’unico ristoratore disponibile aveva già programmato, giocoforza la sua assenza per problemi di salute, che si sarebbero risolti in circa due mesi a partire da dicembre. Non è un fatto non noto ma ben conosciuto da chi vive sull’isola. Lo stesso consigliere Alessio Agnelli, unico abitante al Giglio fra i consiglieri di minoranza, si è incontrato recentemente con il Sindaco per acquisire un aggiornamento sulla ripresa del servizio mensa.
E’ bene sottolineare inoltre, fin da subito, che il sindaco Ortelli (citato nel testo) e l’Amministrazione comunale hanno sempre creduto nelle capacità della scuola del Giglio tanto da sostenerla sia con decisioni a vantaggio di uno standard adeguato dell’istruzione scolastica che attraverso cospicui contributi finanziari. Contributi che si sono resi indispensabili per il mantenimento delle ore aggiuntive di insegnamento e per la scelta del Tempo Pieno, introdotto da questa amministrazione come unica soluzione alle crescenti limitazioni di organico prodotte nel tempo dalle istituzioni governative. Di fronte a questa grande criticità che deriva principalmente dagli effetti indotti dalla cosiddetta spending-review, la minoranza interrogante, di parte politica filogovernativa, forse potrebbe spiegare ai cittadini le motivazioni che stanno alla base dei tagli trasversali applicati alla scuola che hanno nociuto soprattutto ai piccoli comuni e le piccole isole. L’Amministrazione, come si è già detto, sostiene da tempo i progetti formativi dell’Istituto Comprensivo e infatti, attraverso questi, è possibile mantenere il livello formativo che solo con il grande impegno può essere mantenuto sopra la cosiddetta “linea di galleggiamento”.
Ma gli investimenti nella scuola non finiscono qui. Gli edifici scolastici, entrambi, sono stati ristrutturati e messi a norma. Era un ulteriore impegno che avevamo preso con i cittadini e lo abbiamo mantenuto. Ma gli interventi non si esauriscono con le operazioni di restyling dei due plessi. Una sala refettorio adibita allo scopo e la sistemazione degli esterni costituiranno i targets sui quali si impegnerà l’Amministrazione nel prossimo futuro. In generale vogliamo ribadire che si possono ottenere i migliori risultati solo con la piena condivisione di tutti, dei genitori e degli insegnanti, che in questi ultimi tempi, proprio per la loro costante sinergia, hanno permesso il raggiungimento di traguardi impensabili e restituito ai nostri figli un’istruzione adeguata. Se un giorno questa sinergia dovesse allentarsi ci troveremo di fronte a problemi ben più seri di quelli che oggi abbiamo avuto il coraggio di affrontare e risolvere. Senza nascondere, con una piccola punta di rammarico personale, le forme di malcelato inquinamento politico di cui è tristemente oggetto da un po’ di tempo a questa parte, mentre dovrebbe camminare nella più totale autonomia poiché così si difende e si accresce il significato della scuola.
C’è inoltre da precisare che i due plessi non dispongono al momento di locali adeguati per la mensa scolastica né l’importante intervento di messa norma poteva prevedere locali idonei in quanto le leggi di finanziamento non consentivano di indirizzare la spesa in quel senso. E’ però intenzione di questa Giunta sviluppare una soluzione per il futuro ridimensionando però un’idea che si è fatta largo in alcuni di noi: il solo locale non risolve l’eventuale mancanza del servizio di ristorazione che è indispensabile per una corretta gestione del servizio mensa.
Detto questo, sintetizziamo le nostre risposte come segue.
- L’Amministrazione, che solitamente si impegna su tutti i fronti alla ricerca di soluzioni per i cittadini, non è ovviamente in grado di fare miracoli. Ha constatato la mancanza temporanea di un servizio mensa che è un fatto che non discende direttamente da atti amministrativi, ma ha già attivato un orario alternativo delle lezioni in attesa che si riprenda il percorso interrotto temporaneamente. Oggi siamo finalmente in grado di fare una previsione per la ripresa del servizio e crediamo verosimilmente di poter riprendere l’attività tra il 9 ed il 19 febbraio pv.
- La disponibilità di un locale per la mensa non avrebbe risolto la criticità;
- L’Amministrazione ha, in congruo anticipo sull’inizio delle lezioni, come tutti gli anni, bandito una gara per l’assegnazione del servizio di mensa scolastica. A questa, inizialmente in modo inspiegabile, non ci sono state risposte che ci permettessero di avviare fin da subito la ristorazione per i bambini della scuola primaria. Le difficoltà iniziali si sono poi evidenziate nella totale mancanza di requisiti da parte delle imprese della ristorazione di Giglio Castello. La preparazione dei pasti in altre frazioni non è stata presa in considerazione per mancanza di locali e di servizi adatti allo scopo considerando la cospicua chiusura di locali nel periodo invernale;
- In questo caso è auspicabile informarsi preso i genitori dei bambini che frequentano la scuola materna; non è la cooperativa che prepara gli alimenti bensì le bravissime suore del plesso;
- Non effettuare un orario diversificato con il sabato a scuola significherebbe non mantenere un risultato ottenuto con sacrifici da parte di tutti e che oggi vogliamo mantenere e cioè il Tempo Pieno;
- Non risulta vero quanto affermato dagli interroganti. Ogni anno vengono indetti numerosi incontri, d’accordo con l’istituzione scolastica, con i genitori e gli insegnanti, sia in fase di diritto che nella situazione di fatto, per affrontare ogni genere di problema. Durante la consueta assemblea nella quale il sindaco incontra genitori e insegnanti lo stesso ha più volte affermato che le decisioni sull’imputazione dei plessi spetta alla direzione scolastica (perlomeno così è stato nel passato) e non agli amministratori che rispettano l’autonomia delle decisioni che scaturiscono da criteri della didattica e non da criteri politici. C’è da dire inoltre che il Piano Strutturale programma per il futuro dell’isola un polo scolastico per Giglio Castello mentre individua a Giglio Porto il sito più idoneo per il polo sanitario. Decisione questa che risulterà scevra dalle appartenenze politiche e dalle appartenenze cosiddette campanilistiche.
Queste sono le risposte rese per dovere d’ufficio.
Cordiali saluti.
IL SINDACO Sergio Ortelli
Caro Sindaco, per uno come me, che, quando scrive o parla, si “picca”, soprattutto, d’essere capito, la Sua osservazione sulla “Spending Review” costituisce, seppur “de minimis”, un ingiusto “atto d’accusa”. Credo, infatti, d’essere stato frainteso, perché so bene, come del resto ogni altro cittadino italiano, che la “Spending Review” l’ha introdotta il Governo per realizzare risparmi, fin’ora del tutto trascurabili, in materia di “Spesa pubblica”. Quel che intendevo dire è che non può essere presa come alibi per non fare le cose, oppure per farle attraverso un aumento d’imposte. Se le condizioni delle finanze municipali, direttamente o indirettamente si “assottigliano”, siccome molta spesa pubblica, ad ogni livello istituzionale, è destinata a finanziarie al superfluo, si facciano delle scelte e si realizzino le priorità, rimandando il superfluo a tempi migliori. Del resto, non è onesto giocare a “scaricabarile”, perché è il salariato od il pensionato, che non potendo riversare su altri (l’ho detto tante altre volte) i maggiori oneri che gli addivengono da questo rincorrersi fra Stato ed Ente locale, quale "minimo comun denominatore", di due soggetti istituzionali, diventa la vittima innocente d’uno “scempio” economico-fiscale, che “rasenta” l’immoralità. Troppo comodo è, infatti, questo gioco al massacro contro chi non può difendersi, anche perché nella fattispecie, di fronte ad una ingiusta “imposizione”, non può essere fatto valere il famoso “detto giuridico” del “solve et repete” (paga e reclama acciocché il “maltolto” ti venga restituito). Quanto al suo “malevolo” riferimento a Renzi ed al suo Governo, se mi legge, sa bene come la penso. In modo paradigmatico Le confesso, comunque, di pensarla esattamente come la pensa l’illustre economista Luca Ricolfi nell’articolo “Jobs Act: la legge più incomprensibile del mondo”, scritto per il n° 43 di Panorama del 22 Ottobre 2014, e riportato alle pagine 66/67 e 68: Ebbene, l’illustre professor Ricolfi, che, tra le altre cose, evidenzia il fatto “straordinario” che, non ostante per settimane e settimane, il PD abbia disputato sull’articolo 18, nel “Jobs Act”, non ce n'è traccia, per criticare il Governo-Renzi, prende in esame la Legge 400 del 23 Agosto 1988, che, nell’articolo 13-bis (Chiarezza dei testi normativi), prescrive testualmente: “Il governo, nell’ambito delle proprie competenze, provvede a che: a) ogni norma che sia diretta a sostituire, modificare od abrogare norme vigenti, ovvero a stabilire deroghe, indichi espressamente le norme sostituite, modificate, abrogate o derogate; b) Ogni rinvio ad altre norme, contenuto in disposizioni legislative, nonché in regolamenti, decreti o circolari emanati dalla pubblica amministrazione, contestualmente indichi, in forma integrale od in forma sintetica e di chiara comprensione, il testo, ovvero la materia alla quale le disposizioni fanno riferimento od il principio, contenuto nelle norme cui si rinvia, che esse intendono richiamare”. Ciò detto, l’arguto professor Ricolfi, con specifico riferimento al “Jobs Act” ed a quello che il “Jobs Act”, intende innovare in materia di lavoro, ne prende in esame uno dei “principi guida”, allo scopo di verificare se esso corrisponde a quanto impone la succitata Legge n° 400 del 23 Agosto 1988. Questo è quanto letteralmente recita il “principio guida” preso in esame a mo’ d’esempio dal Ricolfi: ”Revisione dell’ambito di applicazione e delle regole di funzionamento dei contratti di solidarietà, con particolare riferimento all’articolo 2 del Decreto-legge 30 Ottobre 1984, n° 726, convertito, con modificazioni, dalla Legge 19 Dicembre 1984, n° 863, nonché alla messa a regime dei Contratti di solidarietà di cui all’articolo 5, commi 5 e 8, del Decreto-legge 20 Maggio 1993, n° 148, convertito, con modificazioni, dalla Legge 19 Luglio 1993, n° 236 [punto 2, lettera a), sottopunto 8, dell’articolo 1 del maxi emendamento governativo]. A questo punto, Rcolfi, dopo aver, retoricamente, domandato ai lettori di Panorama se c’hanno capito qualcosa, e dopo aver confessato che, per quel che lo riguarda, non ci ha capito niente, conclude dicendo: “Mateo Renzi, come tutti i suoi predecessori non rispetta la Legge”. Per parte mia, aggiungo soltanto che Matteo Renzi è una “sciagura”, in quanto, sebbene, con una faccia da “tolla che Le raccomando”, come si dice a Milano, ad ogni piè sospinto, dichiari d’avere tante idee per risanare e rilanciare il Paese, queste, immancabilmente, risultano essere del tutto “confuse”. Distinti saluti! Gian Piero Calchetti
Caro dott. Calchetti, condivido le sue riflessioni ma il termine "spending review" non l'ho inventato io ma l'abbiamo tutti subito come una vessazione che si perpetra oramai da qualche anno in questo Paese. A giusta o a cattiva ragione, non lo so, ma questa è la situazione. Infatti, quale esperto e attento osservatore delle vicende italiane, avrà sicuramente notato come il Governo da qualche tempo non mostra più i denti con le storiche "manovre finanziarie" ma attua un sistema che è quello di giocare con la "faccia" degli altri. Invece di togliere ai cittadini direttamente, toglie ai comuni costantemente risorse così la "faccia", appunto, ce la mettono gli amministratori locali. Detto questo la ribadisco che la Scuola è, per noi, e lo è sempre stata, al centro dell'attenzione per risolvere i deficit dovuti all'insularità. Per sostenere il sistema scolastico noi da tempo abbiamo deciso di fare investimenti di ogni genere. Ma investire non basta, c'è bisogno della collaborazione di tutti e oggi quello strano "inquinamento" a cui mi riferivo nel testo della risposta non aiuta ad essere efficaci nelle soluzioni adottate. Cordialità Sergio Ortelli
OK! Sindaco" Smettiamola, però, per favore, con la storia della "Spending review", quale causa d'ogni male municipale. Se ci sono meno risorse, si facciano delle scelte, decidendo le priorità da perseguire e realizzare. Ed a mio modesto parere, la Scuola è una priorità assoluta. Cordialmente, Gian Piero Calchetti