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In ricordo di Tarcisio
"... dai regazzi' facciamo le buche in mare!" Mi ricordo ancora queste parole del grande Tarcisio nel lontano 1982 quando lui secondo remo ed io a prua iniziammo la prima girata sulla boa di terra dell'armo Saraceno, ed effettivamente la sua palata con il remo tutto infilato sott'acqua non lasciava segno di schiuma! Inflessibile senza aumentare il colpo si riusciva a girare la barca in maniera naturale!
Questo era Tarcisio che purtroppo ci è stato strappato così all'improvviso senza darci il tempo di rendersene conto in questo brutto periodo della nostra esistenza che ricorderemo per tutta la vita. Stamani ho telefonato a Rosella, avevo tante cose da dirle ma non sono riuscito a spiccicare parola tanto era il dolore ed il dispiacere per la perdita di un amico così caro.
Parlare di Tarcisio non è semplice anche perché a lui di chiacchierare piaceva poco, era più per il fare ed in questi anni di cose ne ha fatte tante soprattutto nella Polisportiva Aegilium e nel Palio Marinaro. Uomo vero e di principi solidi è stato uno sportivo verace di quelli che metteva avanti l'impegno senza guardare in faccia a nessuno. Nella squadra di calcio ha sempre preferito far giocare i ragazzi del Giglio e non gli interessava tanto fare risultato ma costruire il gruppo in modo che tutti si sentissero importanti e determinanti. Con la nascita della Polisportiva il suo impegno non è stato soltanto la partita a pallone o gli allenamenti ma la cura del campo e degli spogliatoi. Dobbiamo anche a lui la linea dell'acqua portata dal depuratore al campo, la semina dello stesso e le innumerevoli feste da ballo organizzate per accaparrare qualche contributo molto importante per le innumerevoli trasferte.
Quello che ha dato Tarcisio per il nostro Palio Marinaro credo che sia davanti agli occhi di tutti. Non tanto per il piacere di regatare o di essere protagonista ma persona determinante per l'organizzazione della gara. Quante volte lo abbiamo visto da solo montarsi il campo di regata, forse la cosa più noiosa e faticosa che ti possa capitare ma con le sue boe, le sue cime e le sue mazzere conservate tutti gli anni, riusciva a compiere il miracolo e per il 10 di agosto era tutto pronto! Non so come faceva ma questo era il Solari!
Devo dire, ad onor del vero, che molte volte ho discusso con lui di tecnica di voga, di allenamento, di tempi, di girate, ma mai il parlare è andato oltre le proprie posizioni, senza offesa ma, soprattutto, in quel grande rapporto di amicizia e sportività che lo contraddistingueva.
Caro Tarcisio lasci un bel vuoto e nessuno potrà rimpiazzarti perché sei insostituibile e di questo se ne renderanno conto i tuoi bambini quei ragazzi che hai fatto diventare uomini con quei tuoi modi bruschi e un po' da paura ma sempre mirati a quella crescita di carattere e di sportività che sei riuscito ad infondere. L'impegno che tutti noi dovremmo prometterti è di continuare sulla tua strada non solo per onorarti ma per il rispetto delle nostre tradizioni marinare, dei nostri anziani, di quelli che hanno dato la loro vita per il mare. La cosa che mi da più fastidio è che non sei riuscito a goderti la tua pensione ora che potevi dedicarti al mondo della vela perché anche lì eri un protagonista!
Scusa Tarcisio se delle volte non ti abbiamo capito ma il tuo esempio, la tua caparbietà ma soprattutto la tua schiettezza saranno sempre di esempio per tutti noi che ti abbiamo voluto bene e continueremo a volertene. Adesso basta perché sto piangendo ma voglio soltanto ricordare una cosa che stamani Luca Milano mi ha detto e che credo sia bellissima: "Dopo il matrimonio e la nascita dei miei figli la cosa che mi ha reso più felice sono stati gli allenamenti con Tarcisio, l'anno scorso, quando sulla barca ci massacravamo per le discussioni sul tipo di allenamento ma poi la sera a casa ci mandavamo i cuoricini per telefono".
Questo è stato Solari Tarcisio, riposa in pace amico mio e comincia a pensare ad un nuovo campo di regata per quando ci ritroveremo tutti insieme a raccontare un nuovo Palio.
Che la terra ti sia lieve. Un abbraccio a Rosella e Gabriele.
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