1. Il Gas Radon cos'è
Il radon è un gas nobile radioattivo, inodore ed incolore, prodotto dal decadimento radioattivo del radio, che a sua volta proviene dall'uranio presente naturalmente nel suolo.
Uranio, radio e radon sono sostanze radioattive presenti infatti nella crosta terrestre ed il radon unico elemento gassoso della catena di decadimento esce continuamente dal suolo e dalle rocce disperdendosi in atmosfera.
Al contrario in un ambiente chiuso si può accumulare e raggiungere concentrazioni dannose per la salute.
Il Gas Radon entra attraverso le fessure e le canalizzazioni degli impianti a causa della piccola differenza di pressione e temperatura fra l'esterno e l'interno ed è presente a livelli di concentrazione molto variabili nell'aria interna di tutti gli edifici.
La genesi è come detto principalmente nel suolo ma in misura minore esala anche dai materiali di costruzione e dall'acqua.
La concentrazione di radon nell'aria interna agli edifici dipende principalmente dalle caratteristiche architettoniche e strutturali dell'edificio e dall'interfaccia tra edificio e suolo.
Dal sito www.radon.it è possibile scaricare una guida al Radon e consultare la mappa delle concentrazioni per provincia.
Il suo isotopo più diffuso è il Radon 222 che decade nel giro di pochi giorni (dimezza la sua concentrazione in 3.8 giorni), emettendo radiazioni ionizzanti di tipo alfa e formando i cosiddetti "prodotti di decadimento del radon" o "figli del radon", tra cui il Polonio218 che emettono anch'essi radiazioni alfa e contribuiscono all'esposizione e a danneggiare quindi i tessuti polmonari.
L'unità di misura della concentrazione di radon, secondo il Sistema di Unità Internazionale (SI) è espressa in Bequerel/m3 (Bq/m3 Becquerel per metro cubo), dove il Becquerel indica il numero di disintegrazioni al secondo di una sostanza radioattiva.
La concentrazione di radon all'aperto tipicamente è compresa tra pochi Bequerel/m3 e poche decine di Bequerel/m3 grazie alla diluizione dell'aria; al contrario, nei luoghi chiusi come case, uffici e scuole la concentrazione è mediamente più alta e può arrivare anche a valori molto elevati, da poche centinaia a molte migliaia di Bequerel⁄m3.
2. I rischi per la salute connessi all'esposizione al radon
Il radon è stato classificato nel 1988 dall'OMS, attraverso la International Agency for Research on Cancer (IARC), fra i fattori di rischio cancerogeni per il polmone del Gruppo I, di cui fanno parte le sostanze per cui sono disponibili evidenze concrete della cancerogenicità e sono considerati cancerogeni certi, ovvero sulla base di studi epidemiologici condotti sugli esseri umani.
Per rendere più facilmente fruibili i contenuti di questo paragrafo, una sintesi dei principali risultati degli studi epidemiologici è presentata nel seguito sotto forma di FAQ, nella Tabella 2.1.
Informazioni più specifiche su questo argomento sono disponibili sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità e dell'ISPRA dove si mostra che la frazione di morti per tumore polmonare attribuibili all'esposizione al radon in Italia è circa il 10% del totale, con valori regionali che variano dal 4% al 16% per un totale di 3366 casi all'anno.
3. La Delibera Regionale Toscana 1579 del 23-12-2024, l'individuazione dei Comuni in area prioritaria e gli obblighi derivanti
Le aree prioritarie sono le zone dove si stima che la concentrazione media annua di radon in aria superi il livello di riferimento in un numero significativo di edifici.
L'individuazione delle aree deve essere effettuata dalle Regioni e Province Autonome, sulla base delle indicazioni contenute nel Piano Nazionale di Azione per il Radon (PNAR già pubblicato nel 2024), per stabilire le priorità di intervento nelle strategie per la riduzione progressiva dell'esposizione al radon.
La zonizzazione avviene utilizzando un criterio provvisorio, come definito all'art. 11, comma 3, del D.Lgs. 101/20, ovvero identificando le zone nelle quali la stima della percentuale di edifici che supera il livello di riferimento di 300 Bequerel/m3 è pari o superiore al 15%.
La percentuale di edifici deve essere determinata sulla base di indagini o misure di radon effettuate o riferite al piano terra.
Sulla Base di tali indagini la Regione Toscana ha perimetrato in Area Prioritaria 11 Comuni inserendo tale perimetrazione negli atti normativi Regionali con Delibera 1579 del 23-12-2024.
I comuni interessati sono:
Tutti i Comuni individuati in questa prima fase in area prioritaria sono caratterizzati da una porzione più o meno estesa di territorio e di centro abitato su aree in cui affiorano rocce magmatiche a chimismo acido, quali le Rocce magmatiche ed epiclastiche dell'Arcipelago Toscano e le Rocce magmatiche ed epiclastiche del Monte Amiata, e dell'area Bolsena-Latera.
Nei Comuni interessati dalla zonizzazione si attua il disposto di cui all'art. 16 del Dlgs 101/2020 e s.m.i. che richiede il controllo obbligatorio della concentrazione media annua del Gas Radon in tutti i luoghi di lavoro ubicati in locali semisotterranei e/o al piano terra.
I rilievi devono essere svolti per un anno preferibilmente mediante l'esposizione di dosimetri durante due semestri per seguire le eventuali variabilità stagionali.
I rilievi sono infine eseguiti da Professionisti che si avvalgono di laboratori accreditati ISO 17025:2018.
Per ogni informazione è possibile visitare il sito www.radon.it e inviare una richiesta tramite il modulo di contatto.
Per commentare occorre accedere con le proprie credenziali al sito www.giglionews.it
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