Dal 28 aprile al 1 maggio, a distanza di un mese dall'ultima operazione antibracconaggio, i volontari della LAC (Lega Abolizione Caccia) e di TerrAnomala sono tornati sull'isola del Giglio. Qui si può leggere il comunicato del precedente campo antibracconaggio (VISUALIZZA COMUNICATO)

In meno di quattro giorni sono stati rimossi 131 lacci16 schiacce. Nelle schiacce sono stati ritrovati piccoli uccelliconigliratti. Nei confronti di un bracconiere è stata presentata una denuncia querela.

Nelle perlustrazioni effettuate si è potuto constatare che alcuni contadini hanno seguito i consigli dell'Ente Parco per proteggere meglio i loro vigneti utilizzando una recinzione adeguata. La maggior parte però continua a preferire l'uso di lacci e schiacce.

Disporre intorno al proprio terreno questi strumenti di morte è un'attività illecita
che, invece, viene svolta alla luce del sole in modo continuo. Basta percorrere i sentieri panoramici dell'isola, buttare un'occhiata attorno agli orti e notare queste trappole micidiali. Addirittura c'è chi ha predisposto nella rete dei facili passaggi per gli animali, passaggi simili ad archi, sostenuti da dei tubicini di ferro e con il laccio penzoloni per impiccarli.

Noi ripetiamo che l'unica soluzione è proteggere bene il proprio terreno.

Questo sistema, che costerebbe ben poco alla collettività, ha bisogno di una REALE cooperazione fra gli Enti: Comune del Giglio, Guardia Forestale, Ente Parco, Sovraintendenza e Provincia di Grosseto. Collaborazione che fra persone interessate dovrebbe essere di facile attuazione, ma che in questo contesto sembra impossibile.

Probabilmente le istituzioni stesse, lasciando i gestori dei terreni in balia di promesse assurde, come legalizzare la cattura dei conigli vivi con le trappole all'interno del parco (e poi cosa farne?), e la solita burocrazia ferrugginosa (nessuno delle persone da noi intervistate ha saputo dirci a chi chiedere i permessi e come reperire i fondi che sono a disposizione di tutti i contadini del luogo), fanno apparire difficoltosa la soluzione, portando tutti a pensare che "tanto non si puo far niente, quindi tutto è permesso"...

Agosto è vicino: la vegetazione dell'isola seccherà e i conigli affamati si riverseranno negli orti dove possono reperire cibo fresco. I contadini, se non si attuano le collaborazioni necessarie, rimetteranno lacci e schiacce, inducendo morte e sofferenza a degli animali che, ricordiamolo, sono stati introdotti dall'uomo e che ora l'uomo non può massacrare per pigrizia e ignoranza.

In allegato alcune fotografie:
- Uccello morto sotto una schiaccia.
- Schiaccia attiva
- Laccio per conigli attivo