E’ veramente inaudito dover intervenire per fermare una decisione che non ha alcunché di insensato.
Già ci siamo ritrovati in passato (Cerboli) e recentemente (La Paolina) a cercare di salvaguardare le nostre isole, perle del nostro Arcipelago, dal possibile interesse privato.
Nel caso di Pianosa abbiamo “la fortuna” di avere in mano uno strumento spesso decisivo ed incontestabile:
la proprietà pubblica del suolo.
E che cosa succede?
Proprio coloro che dovrebbero essere preposti ad orientare le utilizzazioni del territorio all’interesse generale portano avanti idee contrarie a tale principio.
A Pianosa c’è solo un primo intervento urgente da effettuare:

ABBATTERE QUELL’OBBROBRIO DI MURO INUTILMENTE EDIFICATO DAL GENERALE DALLA CHIESA PER ISOLARE VIRTUALMENTE I BRIGATISTI

Oggi non c’è alcun bisogno di “isolare” anzi c’è bisogno esattamente del contrario.
Pianosa è un bene comune che,nel rispetto delle regole e con gli opportuni accorgimenti di un Paese democratico e civile,deve essere condiviso dal maggior numero di persone.

ITALIA NOSTRA  Sezione Isola d’Elba e Giglio” affianca il Comitato “NO carcere” e Legambiente chiedendo:
- a tutte le Istituzioni coinvolte che condividono la riapertura del carcere a Pianosa di rivedere la loro posizione
- a tutti i cittadini elbani di mobilitarsi affinché abbia termine questa infinita sequela di decisioni imposte contro la volontà delle popolazioni locali