Con il deposito delle liste è iniziata la competizione elettorale e la nostra Associazione, come componente della società civile gigliese, intende portare il proprio contributo alla discussione che inevitabilmente segue la presentazione dei programmi.

Una precisazione preliminare è doverosa.

Lo scopo precipuo dell’associazione è, come da statuto, la valorizzazione della identità urbanistica e storica del Castello; il nostro focus è perciò costituito dalle sue criticità che nel tempo si sono manifestate e che si sono acuite e accresciute soprattutto negli ultimi anni. Del resto la realtà è sotto gli occhi di tutti. Sappiamo benissimo che vi sono poi criticità specifiche del Porto e del Campese così come altre, di natura strutturale, comuni ai tre centri.

Sarà quindi compito della prossima amministrazione predisporre un saggio ed equilibrato mix di interventi allo scopo di affrontare e auspicabilmente risolvere, se non tutte, almeno parte di dette criticità.

A tutti i candidati amministratori ci permettiamo quindi sottoporre un elenco, forse ripetitivo ma tale è proprio perché fino ad oggi nulla è cambiato, degli interventi di cui, a nostro parere, necessita il Castello, tralasciando per il momento quelli di carattere generale e strutturale.

ROCCA PISANA: E’ l’eterna, si fa per dire ma siamo quasi al vero, incompiuta. Il totale recupero è lontano dall’essere finito mentre i lavori eseguiti in passato sono degradati sia per cause naturali che per mancanza di manutenzione. La fruizione è limitata e sottoposta alla “graziosa” concessione di altri enti. E’ ormai indispensabile che un complesso monumentale di tale importanza entri nella piena disponibilità dei gigliesi quantomeno sotto il profilo della gestione. Siamo convinti che con un semplice ed elementare piano finanziario si può dimostrare che la Rocca, resa fruibile al pubblico così come lo sono migliaia di complessi monumentali di cui sono ricchi i paesi e le città italiani, possa creare nuovi posti di lavoro e coprire i costi di gestione e di manutenzione, anche straordinaria. E questo è un bene che valorizza tutta l’isola.

PAVIMENTAZIONE INTERNA: E’ inconcepibile che, in uno dei Borghi più belli d’Italia, vi siano lunghi tratti di pavimentazione dei vicoli (ad esempio, lungo le mura dai Lombi fino al “Trione” per antonomasia) ricoperti di asfalto e cemento mentre altri tratti presentano una pavimentazione approssimativa ed impropria. Così come appare anacronistica al giorno d’oggi la presenza di centinaia di “chiusini” in cemento disseminati in ogni vicolo e che hanno sostituito per una buona parte la vecchia pavimentazione di granito.

LE MURA: Insieme alla Rocca fanno del Castello un “unicum”. Eppure anch’esse, dopo un intervento ormai datato, sono in pessime condizioni. In alcune parti le pietre sono in precarie condizioni statiche, in altre il conglomerato che le lega è del tutto fatiscente; i camminamenti, o meglio quello che ne rimane, sono in condizioni addirittura peggiori costituendo oltre tutto un potenziale pericolo per i turisti che, per curiosità e per vedere meglio il panorama, li percorrono.

IMMOBILI PUBBLICI (EX SCUOLE MEDIE, EX BAGNI PUBBLICI, EX FRACCO): Lo stato di abbandono di questi immobili era già stato oggetto di una nostra precedente denuncia per la quale eravamo stati accusati di chissà quali secondi fini da una forza politica che appoggia l’amministrazione uscente. Fa piacere vedere ora che la lista “Verso Nuovi Orizzonti” ha inserito detti immobili fra gli interventi del proprio programma. Evidentemente la nostra denuncia era giusta. Il recupero o la valorizzazione di questo patrimonio edilizio saranno un bene sia per le casse comunali  che per l’ambiente ed il paesaggio. In particolare per l’area delle ex scuole medie, entrambe le liste ne prevedono l’utilizzo a parcheggio (anche se l’amministrazione uscente nel precedente programma l’aveva destinata a “polo scolastico con palestra polivalente per conferenze”). A nostro parere, ferma restando la indispensabile realizzazione di un parcheggio, almeno una parte della cubatura dell’attuale fabbricato potrebbe essere utilizzata per uffici comunali amministrativi e tecnici e destinare l’attuale Casa Comunale alla sola sede istituzionale. (Per quanto riguarda quest’ultima e la insufficienza di spazi, è lecito domandarsi come mai il solaio dell’attuale ufficio tecnico, in condizioni statiche pericolose tanto da rendere da qualche anno inutilizzabile la stanza, non sia stato ancora riparato).

LA PUBBLICA, come viene normalmente chiamata: Quest’area con annessi i ruderi dei muri perimetrali si trova all’ingresso del Castello. Quindi di immediato impatto. L’area interna fino a poco tempo fa era una discarica a cielo aperto ed è stata ripulita grazie alla disponibilità di privati cittadini, meglio conosciuti come “volontari”. A nostro parere sarebbe il momento di definirne la destinazione che, d’accordo con l’ente proprietario ed altri enti o associazioni interessate, dovrebbe essere analoga a quella per la quale i nostri anziani ne iniziarono la costruzione, cioè per scopi di natura sociale e culturale.

Come si vede, le criticità non sono di poco conto; siamo i primi a saperlo; questo non deve però costituire un alibi per sostenere la difficoltà ad intraprendere iniziative e lasciare le cose come sono.

Prendiamo esempio da chi ha affrontato problemi analoghi e chiediamo consiglio; non c’è niente di male. Quello che deve cessare è il senso di rassegnazione e sconforto che ci prende come gigliesi quando visitiamo altri paesi o borghi e che ci porta poi a dire “ma perché al Giglio non è così?” E questo accade non solo quando si visitano Pienza o S. Gimignano ma anche Magliano o Montepescali, per rimanere alla sola Toscana.

Perché questo accada è però indispensabile mettere mano ai progetti il che presuppone decidere; la realizzazione richiederà tempi più o meno lunghi ma questo è nelle cose.

Alla politica, nel nostro caso intesa anche o soprattutto come amministrazione, il compito di decidere e affrontare i problemi di una comunità.

Due parole infine sul decoro urbano del paese, inteso in questo caso come rispetto delle regole in materia edilizia. Qui non si deve progettare nulla ma solo controllare. Infatti la normativa c’è ma, scusandoci per il libero adattamento, “chi pon mano ad essa”?

ASSOCIAZIONE IL CASTELLO
IL PRESIDENTE
SERGIO FORELLI