Si è spento ieri mattina nell’Ospedale di Pitigliano, all’età di 86 anni Don Albano Danei, sacerdote isolano, parroco per tanti anni delle due parrocchie gigliesi.
Don Albano era nato all’Isola del Giglio il 22 Ottobre del 1922. All’età di 17 anni si iscrisse al Seminario e, ventiduenne, fu ordinato sacerdote il 29 Giugno 1945.
Dopo qualche anno di sacerdozio in “Continente”, gli venne affidata nel 1948 la Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Giglio Castello che resse per circa 21 anni fino al 1969 quando fu trasferito nella Parrocchia dei Santi Lorenzo e Mamiliano a Giglio Porto dove rimase fino al 2000 quando, per motivi di anzianità, si ritirò prima nel Seminario vescovile di Grosseto e poi, per volontà del vescovo Meini che lo volle con sé, in quello di Pitigliano.
Rimasto parroco emerito di Giglio Porto non ha mai mancato di tornare al Giglio in questi ultimi 8 anni soprattutto durante le feste comandate e nel 2005 ha festeggiato proprio sull’isola i suoi 60 anni di sacerdozio.
Una messa di commiato si svolgerà questa mattina alle 10:00 a Pitigliano, dopodiché la salma giungerà sull’isola nel primo pomeriggio e nella chiesa di Giglio Porto verrà celebrata un’orazione funebre. Poi, subito dopo, il feretro raggiungerà Giglio Castello per la Santa Messa che avrà inizio alle 17:00 e la successiva tumulazione nel cimitero della frazione. Le esequie saranno accompagnate, per volontà di Don Albano, dalla Banda Musicale “Enea Brizzi” che suonerà, invece della marcia funebre, una marcia religiosa in onore della Madonna per rispettare ciò che il sacerdote stesso aveva espressamente richiesto al maestro Pellegrini parecchi anni fa.
Con la scomparsa di Don Albano se ne va un pezzo importante della nostra storia. Un personaggio che per moltissimi anni è stato pastore spirituale della nostra gente.
Alla comunità isolana rimane il ricordo della sua figura religiosa austera e carismatica e di quella umana sempre pronta ad ascoltare chiunque ed elargire saggi consigli.
A chi, come noi della Redazione, è cresciuto bambino sotto la sua guida religiosa, non rimane che rivolgergli un grande arrivederci con l’auspicio che anche da lassù voglia vigilare con amore sui destini della sua gente isolana.
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