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L'uva del gigliese Nanni
Dedico il seguente sonetto ad una persona dall’animo grande per sentimento di amicizia espresso quotidianamente nella comunità e grande nell’umiltà, che anticipa sempre i suoi gesti, i suoi pensieri.
E’ il gigliese Giovanni Centurioni detto “Nanni di Assuntina”, vignaiolo per eredità e passione naturale.
L'UVA DEL GIGLIESE NANNI
Circondata da cepite, ugerbole e rovi la vigna di Nanni il suo verde risplende nell’aria nel mare nel sole che accende
Nessun mai capirà Il vero pensiero di chi Vestito di vigna Affronta il sentiero
Nessun mai come il Gigliese avrà calore posando lo sguardo Sui grappoli grandi che lasciano Odore
Odore di storia condita col pane di antica memoria e vissuta con vanto negli anni dal mite Giovanni
dotato di umana saggezza Il Nostro Gigliese segue la strada “lustrata” dall’uva e dal vino che porta in cantina.
Giocano gli anni col falso vigore ma Nanni non cede e accende il bicchiere all’amico ogni volta con nuovo candore
Palma Silvestri
Ispirato da "Silvestra" Dopo aver letto l'encomio-sonetto, del figliol d'Assuntina, che vedo, in cantina, col sorriso prudente, tener salda la "cavola", mentre spilla il vino, di sapore divino e del color d'"Arzente", da portare in tavola senza perderne niente, non parmi un anziano, cui tremi la mano, bensì, un avvenente, isolano canuto, tornato bambino, che, compiaciuto, dell'uva che ha, e della bontà che, da competente, ne trae e trarrà, qual "Giulebbe" fremente offra Ambrosia alla gente.