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La cooperativa di comunità Laudato Si' ha bisogno di nuova linfa

La cooperativa di comunità Laudato Si' ha bisogno di nuova linfa

Un saluto a tutti,
con questo messaggio vogliamo spiegare la situazione sia ai nostri soci che a tutta la popolazione e chiarire quali sono le dinamiche ci hanno portato ad essere in grande difficoltà.

Come sapete, da alcuni anni, precisamente dal 2017, al Giglio è presente una cooperativa di comunità, la Laudato Si', per lo svolgimento di attività agricole, della pesca, ittiturismo, servizi sociali. La cooperativa nacque su ispirazione del parroco Don Lido Lodolini, appoggiato da alcuni gigliesi che la fondarono. Il Parroco investì i propri risparmi nella cooperativa, con il contributo anche economico dei primi soci. Tra la cooperativa e la Parrocchia furono presi degli accordi per l'uso di alcuni terreni e l'edificio di Giglio Castello (ex asilo). Anche alcuni privati dettero in uso dei terreni agricoli.

Purtroppo le cose non sono andate come speravamo, sicuramente dovevamo farci le ossa, imparare a gestire le attività con saggezza e oculatezza oltre che con i buoni propositi. Ma gli innumerevoli problemi burocratici, oneri e tasse infinite da pagare, la mancanza di soggetti presenti sull'isola tutto l'anno tra i soci consiglieri, ci portano oggi a ipotizzare di chiudere la cooperativa, con grande rammarico.

In questi sette anni di vita la cooperativa ha svolto molte attività, eventi, cene sociali, la mensa per gli alunni, collaborazioni con varie realtà associative, nella speranza di trovare la strada giusta che consentisse di portare avanti quei principi di servizio alla comunità, che erano fondanti il nostro statuto. Sono stati recuperati dei terreni abbandonati, iniziato un'attività per la pesca e di ittiturismo con ristorazione, tutto questo per creare posti di lavoro e contribuire a contrastare il fenomeno del calo demografico che affligge l'isola.

Preme precisare che, riguardo la gestione della mensa per l'attuale anno scolastico, abbiamo dovuto fare i conti con l'economicità del servizio e, poiché i costi gestione, del personale e la tassa TARI incidono fortemente sulla conduzione dell'intero immobile, dovendo svolgerci solo tale attività, siamo stati costretti a rinunciare, malgrado avessimo acquistato il gasolio per tutta la stagione e confermato l'assunzione dello chef.

Riportiamo qui di seguito alcune delle attività svolte negli anni:
-rimessa a coltura di alcuni oliveti abbandonati
-acquisto del frantoio con messa in funzione per alcuni anni (per alcuni anni è tornato a funzionare un frantoio sull'Isola, questa sì che ci sembrava una grande conquista!)
- acquisto di una barca da pesca e attrezzature e svolto l'attività per un certo periodo;
-svolto attività di ittiturismo Terramare Sparavieri, con il proprio pescato, per alcuni anni,
-vari corsi come corso di potatura dell'olivo,
-corso di ballo di gruppo tenuto dall'isolana Palma Silvestri, di corpo sensibile tenuti dalla maestra Silvia Facheris,
-realizzato dei seminari: Lotta alla platica, sulla piccola pesca costiera
-svolto alcune presentazioni di libri ed esposizioni di alcuni artisti locali e non.

Abbiamo anche ospitato profughi ucraini quando è scoppiata la guerra, così come alcuni soggetti fragili che avevano bisogno di ospitalità in un momento difficile.

In tutto questo, l'ospitalità che abbiamo svolto per gruppi e associazioni del territorio e di fuori, è stata funzionale alla realizzazione degli scopi più generali della cooperativa e ci ha consentito di sopravvivere e investire su quei settori sui quali oggigiorno nessuno investe, se non potendo contare su altre fonti di reddito più certe.

Non vorremmo chiudere ma abbiamo bisogno di nuovi soci consiglieri, nuova linfa, di persone che vogliono lavorare per la cooperativa e/o dare il loro contributo di idee e di gestione.

Quindi chiediamo a tutti, soci e non soci, di farsi avanti: la cooperativa di comunità è un grande strumento che avevamo a disposizione, che potremmo avere a disposizione, dopotutto era pure un vanto avere una "cooperativa di comunità" sul nostro territorio, infatti la Regione Toscana ci aveva preso come esempio, essendo stata la prima (o fra le prime) a costituirsi nella regione e ci vuole un gran bene, perché sappiamo che le cooperative di comunità scommettono su se stesse, e che per farcela ci vuole una comunità unita e forte alla quale forse non siamo stati in grado di contribuire, ci vuole passione, ci vuole fede, ci vuole la voglia di mettere in campo valori diversi da quelli che dominano l'economia moderna, valori basati sulla gentilezza, sul volontariato, sul fare quello che è giusto per un territorio anche se non porta soldi.
L'Unione fa la forza, ma bisogna esserci, bisogna essere convinti e la parola vincente è condividere.

Grazie di leggere queste righe, in un momento così delicato per la nostra comunità.

Se qualcuno pensa di poter dare una mano, si faccia avanti!

Quando le decisioni si fanno urgenti, il parere di persone sagge ed esperte è come pioggia su un terreno riarso, e se il nostro problema rischia di coinvolgere anche altre persone, non è bene risolverlo da soli. Occorre consultare tutti, informarli e sentire il loro punto di vista. Capire se sono disposti ad aiutarti. Qualunque consiglio sarà benvenuto.

Concludiamo, e ci attendiamo che vi preoccuperete per la sorte della nostra cooperativa di comunità, perché siamo tutti una cosa sola.

Per contatti
Lisa 329 1579586
laudato.sii@hotmail.com