Dopo oltre 4 mesi tra ospedali e riabilitazione ormai la Mamma sta bene e decidiamo, con i Dottori, di riportarla a casa sua e programmo la partenza per il Giglio una settimana fa per questo martedì. Purtroppo, come tutto il Mondo conosce, un crudele destino si abbatte sull’Isola.

Arriviamo a Porto Santo Stefano al Parco delle Fioriere (ex Piazzale Candi) dove regna un caos totale. Il Parco è per circa ¾ transennato per i lavori floreali e lo spazio per l’imbarco/sbarco è veramente molto limitato senza spazi di manovra, uno strettissimo corridoio sui cui debbono transitare mezzi di soccorso, auto civili, automezzi pesanti e … persone. Immagino il caos la notte di venerdì. Tanto esiguo che, pur arrivando con circa 1 ora di anticipo mi trovo in fila con la macchina al limite della corsia di scorrimento per la Pilarella, per capirci vicino al negozio Zeurino.

Lascio la Mamma, invalida e disabile, in macchina, per andare alla Biglietteria Maregiglio (3/400 metri). Trovo sul mio cammino il Sindaco di Monte Argentario Ing. Cerulli insieme con il fiduciario di Porto Santo Stefano della Società Maregiglio. Cortesemente e pacatamente dico al Primo Cittadino argentarino: Guardi (notare il Lei), avrà capito adesso a cosa serve Piazzale Candi? Ma cosa dice? fa Lui. Guardi, avrà capito adesso, ripeto, la funzione del Piazzale Candi ed in che condizione ha messo i Gigliesi? Risposta testuale: ma vai in c..o (notare il Tu. Chiaramente offeso ribatto al Primo Cittadino (sic!) che non si deve permettere di mandare a quel Paese nessuno. Al che l’Ing. Cerulli si riveste d’Autorità e: Ora chiamo i Carabinieri (ma che reato ho commesso?). Li chiami pure, e me ne vado dicendogli che non so chi dei due avrebbero portato via.

Prima d’ora io non avevo mai parlato con l’Ill.mo ma maleducato Sindaco anche se nipote acquistato di mio nonno Francesco che, in seconde nozze, aveva sposato la di Lui zia Enna Loffredo. Preciso che ho trascritto testualmente, ripeto testualmente il tutto, avvenuto anche alla presenza di testimoni. Un signore, veramente, ma con la s minuscola, un mostro di educazione.

Arrivato al Giglio, detto in cuor mio un Eterno Riposo a ridosso della Gabbianara, sistemo la mamma e vado alle Scuole Elementari a cercare la mia adorata cugina Mirella. Dentro un gruppo di ragazze, volontarie, Mirella, Paola, Giulia, Marilena, Franca, Rosella, Rosa che stanno distribuendo pasti caldi ai meravigliosi Ragazzi che stanno cercando in ogni modo di arrivare nelle profondità del Leviatano, altre che puliscono i servizi igienici, altre ancora che organizzano per la cena.

Io, tachicardico di natura, sento i battiti del cuore accelerare ulteriormente. Scendo al Porto e trovo nel Ristorante da Ruggero Maria, Teresa, Giovanna ed altre che preparano i pasti caldi distribuiti, come ho detto, dalle altre ragazze. Tutte Signore, veramente. Sì perchè la differenza sta tutta in quella S, stavolta maiuscola, come si addice alle Grandi Persone.

Ed ho visto Tutti ma proprio Tutti, Isolani e non, Amici Castellani, Amici Campesai, Amici dell’Arenella, Amici del Giglio dedicare il 100% di se stessi ad altri Amici con la divisa per metterLi nelle migliori condizioni possibili alla ricerca della Vita. Signori, ma con la S maiuscola, come si addice alle Grandi Persone.

Grazie
Gabriello Galli