Giusto qualche giorno fa, in una bellissima caletta dell’isola d’Elba, ho assistito da interessato spettatore-attore, ad uno di quei dibattiti non “da spiaggia”, dannatamente seri poiché erano di vita e di morte di esseri viventi. Uno dei bagnanti uscendo dall’acqua si era lamentato del “pizzico” di una medusa e chiedeva un retino per farsi “giustizia”. Grazie al consiglio arrivato da sotto un ombrellone vicino, è stato curato il bruciore con un semplice stick o togliendo con il retro di una lama i residui dei tenta colini; il signore ha quindi rinunciato ai suoi propositi bellicosi. Ma subito, nemmeno si trattasse di girare una scena de “Lo squalo 4”, fra i bambini presenti è scattata l’operazione “pulizia” dai temibili animali considerati degli invasori. Con maschera e pinne, come comandati da un appartato generale, in un paio di minuti hanno riportato a riva una delle colpevoli. Ma, questa è la novità, sono state accolte da una delle mamme che ha esclamato: “E’ un animale, se non lo rimetti in acqua morirà. Fallo subito!”. Fallo subito!”. E così si è chiuso il round. In attesa dei prossimi bagnanti e delle prossime meduse.
Con il popolamento delle spiagge per le vacanze non è raro assistere a questi spiacevoli episodi di maltrattamento ai danni di granchi, pesci, stelle e cavallucci marini, meduse e, più in generale, di tutta la fauna marina. Dal semplice prelievo degli animali in questione dal loro ambiente naturale per trasferirli nei secchielli o sulla sabbia bollente, ad episodi ben più gravi quali la mutilazione, la menomazione degli arti, se presenti, all’uccisione o all’utilizzo come improbabili souvenir.
Così per informare i bagnanti che maltrattare ed uccidere gli animali (a qualunque specie appartengano) è non solo un atto ingiusto e riprovevole ma anche un reato penalmente perseguibile, l’Ufficio legale della LAV con il Settore Educazione ha inviato una istanza alle Capitanerie di Porto e ai Sindaci dei Comuni costieri.
Chi maltratta un animale, ai sensi dell’articolo 544 ter del Codice penale, rischia da tre mesi a un anno di reclusione o la multa da 3000 a 15000 euro, con aumento della metà in caso di morte. Tale articolo, come confermato da recenti sentenze della Corte di Cassazione, non si riferisce alle sole lesioni fisiche, ma è riconducibile anche a sofferenze di carattere ambientale, comportamentale, etologico o logistico, comunque capaci di produrre sofferenza agli animali in quanto esseri senzienti.
E' facilmente intuibile come prelevare dal loro habitat naturale animali e riporli, anche temporaneamente, in secchielli o simili, luoghi del tutto sconosciuti agli animali in questione ed inadeguati alle loro caratteristiche etologiche, sia per gli stessi fonte di grande stress, e causa di sofferenze, penalmente rilevanti.
Permettere tali atti, soprattutto a soggetti in età infantile o davanti ad essi, inoltre, non è solamente diseducativo ma compromette fortemente il rapporto che i minori potrebbero instaurare nella loro vita con il mondo animale, e più in generale con gli altri essere umani. Trattare qualsiasi animale, anche il più piccolo, come se fosse un giocattolo o una cosa, non considerando il fatto che sia anch’esso un essere senziente e quindi in grado di provare dolore e sofferenza, non educa alla sensibilità ed al rispetto verso gli altri.
Gianluca Felicetti
Presidente Lega Anti-Vivisezione
LA LAV AI SINDACI: "NON MALTRATTARE LE MEDUSE" !!!
Autore: Gianluca Felicetti, Presidente LAV
6 Commenti
... è assurdo ... oramai siamo proprio alla frutta
Mi auguro sinceramente che il citato ufficio legale della LAV abbia attività ben più importanti che perseguire l'omicidio di una medusa (tra l'altro per futili motivi e con l'aggravante della tortura).
Ora anche le pulci hanno la tosse!!!!!
Ma per favore, questo è il modo per farsi ridere dietro da tutti coloro che non hanno a cuore il mondo degli animali.
Antonio Malanima (Fabio)
Ma davvero sta' dicendo? Non c'e' niente di piu' importante? Provi a prenderne una in faccia mentre nuota, come ha fatto mio fratello anni addietro. Svariati giorni con l'occhio praticamente chiuso e la parte interessata gonfia in modo esagerato. E meno male che non ha preso dentro l'occhio... Per non parlare poi di cose molto piu' gravi a cui puo' portare in alcuni casi. Ma per favore.....
Stress, sofferenze penalmente rilevanti... La medusa non sente dolore poiché non ha un cervello, bensì un sistema nervoso a rete, forse il più primitivo del regno animale. Reagiscono alle sollecitazioni in modo automatico. Così come accade ad alcune piante dotate di "nervi" o particolari "sensori"(carnivore p.es). Niente stress e niente dolore fisico per i nostri amici gelatinosi appartenenti al magico mondo dello zooplancton (protozoi, tunicate, spugne, anellini,ecc..)
Per tutto il resto sono relativamente d'accordo con quanto sopra, sono vegetariano da molti anni e un prudente animalista, ma certe considerazioni andrebbero fatte cum granu salis...
Sarebbero belle parole se ci fosse una coerenza nelle regole che dovrebbero tutelare la fauna marina.é inutile indignarsi se un bambino uccide una medusa e poi permettere che venga fatta qualsiasi tipo di pesca industriale,con le reti o a strascico altamente dannose per popolazione marina.Se non si da una cultura alle persone su quali prelievi sono ancora possibili,sui danni che provocano le reti ogni giorno come se nulla fosse (qua al Giglio le mettono vicinissime a riva abusivamente!) non ci si può aspettare comportamenti civili in particolare dai bambini.é un'ipocrisia che venga punito un bambino che uccide una medusa o che venga visto male chi preleva dal mare la quantità per sfamare se stesso quando si permettono delle vere e proprie mattanze industriali!