Nel 1994, una sera d’estate i carabinieri, ormai stanchi di essere accusati di non fare niente per garantire la quiete pubblica a Giglio Castello, contravvenzionarono tutti i ragazzi a sedere “fuori a Scipione” per occupazione abusiva di suolo pubblico, schiamazzi notturni e altri reati vari per un totale di 400.000 lire di multa e processo in Pretura. L’indomani mattina una delegazione di mamme dei suddetti ragazzi fu ricevuta dal Sindaco (carica all’epoca ricoperta dal sottoscritto). Lascio ai lettori immaginare i toni della riunione (“Volete un’isola dormitorio! Siete contro il turismo! I nostri sono ragazzi per bene e li avete trascinati in tribunale ecc. ecc.  ecc.”). Finita detta riunione il Sindaco e la Giunta ricevettero un’altra delegazione di donne altrettanto inferocite, delegazione comandata da “Tina del Panza” (pace all’anima sua) che si erano viste riconsegnare le chiavi dai turisti affittuari dei loro appartamenti, dove non era mai possibile riposare (lascio anche qui immaginare ai lettori i toni della riunione – “C’è gente che viene al Giglio anche per riposare! C’è anche gente che lavora e la mattina si deve alzare! Ora chi ce li rimborsa gli affitti perduti ecc. ecc. ecc.): Nella stessa mattina la Giunta discusse l’argomento e si pensò che l’unica maniera per garantire il riposo e il divertimento notturno, era quello di creare una  discoteca fuori dei centri abitati e fu ipotizzato di realizzarla al “Battino”, località fra l’altro servita da una strada, al contrario di quella del Corvo, non pericolosa. Che poi alcuni imprenditori privati abbiano presentato al Comune proposte edificatorie diverse da quelle richieste, è un altro discorso. Ma torniamo ai fatti.

Il mandato amministrativo era ormai alla scadenza e la Giunta uscente ritenne doveroso lasciare ai nuovi amministratori una lunga relazione di fine mandato. Alla voce “Accordo di Programma” si leggeva: ”Al doppio scopo di aumentare la ricettività alberghiera e realizzare strutture di divertimento e svago per la popolazione giovanile turistica e non, salvaguardando nel contempo la qualità del soggiorno nei centri abitati soprattutto nelle ore notturne, l’amministrazione uscente aveva ipotizzato la costruzione di una struttura alberghiera e di un centro divertimenti (discoteca, minigolf, campi da tennis, giostre ecc. in località Battino-Piccione, perché al di fuori delle aree protette previste dalla delibera del Consiglio Regionale 296/98”. Questa relazione fu coscienziosamente consegnata nelle mani del nuovo Sindaco Landini, che fu da me accompagnato (nonostante le note divergenze politiche a proposito del Parco) alla prima processione del Corpus Domini, per sottolineare, con questo gesto formale, la civile consegna della gestione della cosa pubblica nel superiore interesse dell’isola.

Sentiamo ora gli stessi fatti raccontati dodici anni dopo, dalle colonne del sito Giglio-News del 23 u.s., a firma del consigliere di minoranza Sergio Ortelli:
“In quanto all’Elisoccorso erano state ereditate una serie di idee confuse dalla precedente amministrazione 1990-95. In effetti al Battino, dove oggi sorge la piazzola per l’emergenza sanitaria, la Giunta composta da Schiaffino Armando, Brizzi Sandro, Aldi & Co., aveva previsto, d’accordo con un signore che rappresentava una società di Grosseto, un mega complesso residenziale con annessi e connessi”.

A parte l’errore tecnico (l’area non era quella dell’Eliporto, già allora approvata da altri, ma sottostrada) lascio ai lettori ogni valutazione ed il conseguente giudizio.

Dispiace prendere atto che, con tali affermazioni e con il resto dello sproloquio con cui Ortelli si ascrive improbabili meriti, questi dimostra soltanto che continua a ragionare (lui che è notoriamente un bravo ragazzo) con il cervello di altri.

Dispiace soprattutto dover prendere atto che, continuando ad insistere con questa logica delirante, i rapporti con il gruppo di minoranza consiliare non possono essere altro che caratterizzati da decisioni “a colpi di maggioranza e a ranghi serrati”, proprio come è successo nell’ultimo consiglio comunale.

Armando Schiaffino