La "tassa di sbarco" diventa "contributo di sbarco"
Cambia il nome ma poco la sostanza. E' stato infatti approvato in via definitiva dalla Camera l’emendamento, al ddl sulle misure a sostegno delle isole minori finalizzate ad uno sviluppo sostenibile, che dà il via libera al cosiddetto "contributo di sbarco".
Si tratta di una quota, fino ad un massimo di 2,50 euro (per il Giglio 1,50 euro) per ciascun passeggero che sbarca sull’isola, che i comuni che hanno sede giuridica nelle isole minori e i comuni nel cui territorio insistono isole minori possono istituire, in alternativa all’imposta di soggiorno.
Pagheranno i passeggeri di tutti i vettori, non solo quelli di linea - Il contributo riguarda passeggeri che sbarcano sul territorio dell’isola minore utilizzando vettori che forniscono collegamenti di linea o vettori aeronavali che svolgono servizio di trasporto di persone a fini commerciali, abilitati e autorizzati. Il gettito derivante sarà quindi destinato, in proporzione agli sbarchi effettuati, ad interventi nelle singole isole minori per raccolta e smaltimento dei rifiuti, recupero e salvaguardia ambientale nonché interventi in materia di turismo, cultura, polizia locale e mobilità.
Esenzioni non solo per residenti - Il contributo di sbarco è riscosso, unitamente al prezzo del biglietto, da parte delle compagnie o dei soggetti che svolgono servizio di trasporto, e non è dovuto dai soggetti residenti nel comune, dai lavoratori, dagli studenti pendolari, nonché dai componenti dei nuclei familiari dei soggetti che risultino aver pagato l’imposta municipale propria e che sono parificati ai residenti.
Il nuovo testo approvato - "I comuni che hanno sede giuridica nelle isole minori e i comuni nel cui territorio insistono isole minori possono istituire, con regolamento da adottare ai sensi dell’articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, e successive modificazioni, in alternativa all’imposta di soggiorno di cui al comma 1 del presente articolo, un contributo di sbarco, da applicare fino ad un massimo di euro 2,50, ai passeggeri che sbarcano sul territorio dell’isola minore, utilizzando vettori che forniscono collegamenti di linea o vettori aeronavali che svolgono servizio di trasporto di persone a fini commerciali, abilitati e autorizzati ad effettuare collegamenti verso l’isola. Il comune che ha sede giuridica in un’isola minore, e nel cui territorio insistono altre isole minori con centri abitati, destina il gettito del contributo per interventi nelle singole isole minori dell’arcipelago in proporzione agli sbarchi effettuati nelle medesime. Il contributo di sbarco è riscosso, unitamente al prezzo del biglietto, da parte delle compagnie di navigazione e aeree o dei soggetti che svolgono servizio di trasporto di persone a fini commerciali, che sono responsabili del pagamento del contributo, con diritto di rivalsa sui soggetti passivi, della presentazione della dichiarazione e degli ulteriori adempimenti previsti dalla legge e dal regolamento comunale, ovvero con le diverse modalità stabilite dal medesimo regolamento comunale, in relazione alle particolari modalità di accesso alle isole. Per l’omessa o infedele presentazione della dichiarazione da parte del responsabile si applica la sanzione amministrativa dal 100 al 200 per cento dell’importo dovuto. Per l’omesso, ritardato o parziale versamento del contributo si applica la sanzione amministrativa di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, e successive modificazioni. Per tutto quanto non previsto dalle disposizioni del presente articolo si applica l’articolo 1, commi da 158 a 170, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Il contributo di sbarco non è dovuto dai soggetti residenti nel comune, dai lavoratori, dagli studenti pendolari, nonché dai componenti dei nuclei familiari dei soggetti che risultino aver pagato l’imposta municipale propria nel medesimo comune e che sono parificati ai residenti. I comuni possono prevedere nel regolamento modalità applicative del contributo nonché eventuali esenzioni e riduzioni per particolari fattispecie o per determinati periodi di tempo; possono altresì prevedere un aumento del contributo fino ad un massimo di euro 5 in relazione a determinati periodi di tempo. I comuni possono altresì prevedere un contributo fino ad un massimo di euro 5 in relazione all’accesso a zone disciplinate nella loro fruizione per motivi ambientali, in prossimità di fenomeni attivi di origine vulcanica; in tal caso il contributo può essere riscosso dalle locali guide vulcanologiche regolarmente autorizzate o da altri soggetti individuati dall’amministrazione comunale con apposito avviso pubblico. Il gettito del contributo è destinato a finanziare interventi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, gli interventi di recupero e salvaguardia ambientale nonché interventi in materia di turismo, cultura, polizia locale e mobilità nelle isole minori".
Al di là della modifica, sostanzialmente nominalistica, tra "Tassa di Sbarco" e "Contributo di Sbarco", che se non si trattasse di soldi, comunque sottratti ai contribuenti, fatti salvi, di fatto, come al solito, i soli residenti, ovvero di denaro "turlupinato" a coloro che, in fondo, portano, ad Isola del Giglio ed alle altre isole, le "risorse" per vivere (in alcuni casi) anche lautamente, ci sarebbe da ridere alla grande di questo Governo, che gratta letteralmente il barile per far tornare i conti del Paese, al di là delle "smargiassate" di cui si connota ad ogni piè sospinto, mi viene da fare una precisa osservazione in merito ad un passaggio, per così dire, "nebuloso" di questo, quantomeno, improvvido provvedimento di poiltica amministrativa. Cosa mai significa, ossia non significa il "tratto" del periodo in cui si parla, per essere esentati da questa specie di "tassa del macinato", "aver pagato l'imposta municipale propria nel medesimo comune e che sono parificati ai residenti"? Gradirei che qualcuno, più addentro di me in merito alla specificità comunicativa che contraddistingue la pubblica amministrazione, mi facesse capire, cosa mai significa. Grazie!