Costa Concordia: il viaggio del relitto verso Genova Legambiente e Greenpeace: “Seguiremo con la nostra imbarcazione il convoglio del relitto. Vigileremo sul buon esito dell’operazione”
“Abbiamo deciso di attrezzare un’imbarcazione comune con la quale seguiremo il convoglio che rimorchierà la Costa Concordia dal Giglio a Genova. Il nostro obiettivo è vigilare affinché le operazioni di trasferimento del relitto avvengano in modo sicuro e senza rischi per l’ambiente”.
Così Legambiente e Greenpeace, a seguito dell’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri del progetto di trasferimento della Costa Concordia dall'isola del Giglio al porto di Genova.
Le due associazioni hanno annunciato che seguiranno via mare le operazioni a bordo di una delle imbarcazioni della Fondazione Exodus di Don Antonio Mazzi che nella sua sede all’Isola d’Elba propone programmi educativi rivolti a ragazzi in difficoltà: “Verificheremo che non avvengano rilasci di sostanze inquinanti durante il trasporto. Nei serbatoi della nave si trovano infatti ancora grandi quantità di idrocarburi e altre sostanze dannose in grado di minacciare l'ecosistema marino.
La vicenda della Concordia – sottolineano le due associazioni - non si chiude comunque con la rimozione e lo smantellamento del relitto. Dai prossimi giorni lavoreremo per pretendere dalla società il ripristino dello stato dei fondali del Giglio, la bonifica delle opere, la rimozione del cantiere e soprattutto il risarcimento del danno ambientale”.
Chi guarda i TG nazionali è da decenni abituato a vedere qualche stupido che si agita dietro il telecronista di turno. Andare con la barchetta, con il gran pavese ecologista al vento, dietro il convoglio di Concordia è solo la versione nautica di questo bisogno di apparire a tutti i costi in TV. A questo punto, pur fermo nella mia idea auspicante un eterno giaciglio nelle profondità marine, il prevedibile buon fine del trasferimento toglierebbe argomenti ai tre (Greenpeace, Lega Ambiente e ... il Prof. Regolo) propugnatori di sventure, nel caso davvero Concordia finesse in fondo al mare. C'è ancora una domanda che mi gira per la testa: per noi, i nostri eredi, gli altri esseri viventi e non che popolano la terra, che differenza c'è fra una splendida nave affondata a - 3000 e il prodotto dello smontaggio della stessa dispersa in cento discariche a terra ? Eco-saluti da Savona
Gentile e “candido” signor Marchetti, anche se Le fa onore rimanere, non ostante il sottoscritto abbia cercato di convincerLa, dello stesso parere (evidentemente lei come il famoso “Forbicino”, della favolistica maremmana, è difficile da “addomesticare”), avrebbe però dovuto usare altra “espressione” rispetto a “resto fermo al mio mal pensare”, perché qualcuno potrebbe facilmente replicarLe, come recita un vecchio adagio, “chi mal fa mal pensa”. Ma iil sottoscritto, soprattutto perché non la conosce, non osa nemmeno lontanamente dubitare della sua correttezza intellettuale, preferendo credere che tanta “fermezza” è frutto soltanto d’una certa testardaggine. Del resto, come volgarmente si usa dire, ci sono persone, ma questo non è certamente il Suo caso, cui è più facile …… che farglielo entrare in testa. Ognuno è padrone di pensarla come vuole o come meglio gli aggrada. La Sua difesa d’ufficio di Legambiente e Greenpeace (come vede anche il sottoscritto è testardo oltre ogni dire e, quanto appena sopra detto, riguarda, quindi, anche lui), non riesco proprio a capirla. Mi risponda, per favore, senza (ancora per favore), fare dell’ironia sui politici da strapazzo che, nella fattispecie, mi pare proprio non centrino un bel niente, cosa mai ci vanno a fare le due benemerite Associazioni od Enti di garanzia, a seconda di come si preferisce chiamarli, al seguito della Concordia? Questo è il punto ed a questo non sfugga, per favore. Hanno forse funzioni ispettive? E se è così, chi gliele ha conferite? Domineddio forse?. Hanno, invece, funzioni d’ausilio e soccorso in caso d’incidente a Mare? Se così fosse, premesso che in alto mare tutti, se serve, possono aiutare e soccorrere, resta da chiedersi almeno quanto segue. Chi ha organizzato il trasferimento, forse per riasparmiare, non ha pensato ad affiancare il “traino” con altri natanti di supporto, ben altrimenti attrezzati, rispetto a quella specie di cutter di cui dispongono le “benemerite”, per affiancare, agganciare, lanciare cavi, etc., onde contenere eventuali scarrocciamenti, deviazioni od altri eventi che potrebbero pregiudicarne, a dispetto di quanto programmato e previsto, la regolare navigazione? Forse si tratta, allora, di ben altro, secondo quel che si desume da quanto Lei ha scritto (cito testualmente): “Si vocifera di accordi [sic! n.d.r.] in cui una volta rimossa la nave, eventuali sversamenti inquinanti durante il tragitto siano a carico dello Stato”. A parte il fatto che gli eventuali sversamenti sarebbero a carico del mare e non dello Stato, cui, salvo rivalersi con Costa Crociere e con le Assicurazioni, semmai spetterebbe il compito di ripulire. Ma se pure ci fossero gli sversamenti , quel veliero a motore, che porta a bordo i sedicenti tutori della salute pubblica e della salvaguardia dell’ambiente, è forse attrezzato per disinquinare? Lo ripeto per l’ennesima volta. Le due organizzazioni, di spessore e valenza sia nazionale che internazionale, null’altro potendo fare, in quanto niente compete loro in merito alla “tradotta” che porterà a Genova il relitto della Concordia, si limiteranno ad effettuare una lenta quanto noiosa crociera alla volta di Genova, osservando come si fa, per giorni e giorni e con estrema lentezza e difficoltà, a portare a traino un natante oltremodo dissestato verso la meta del suo definitivo smembramento . Questo, se, al limite, giustifica una noiosissima e lunghissima “trasmissione” in diretta di tipo giornalistico, da effettuare sulla base di un contratto di service, da onorare in quanto stipulato con qualche “rete” radio- televisiva, di cui però non ho sentito circolare alcuna voce, a parere del sottoscritto, non solo non rende onore alla professionalità giornalistica ed amministrativa di qualsivoglia network, ma neppure autorizza Greenpeace e Legambiente, ad emettere comunicati con l”aria” di dire: “Gigliesi! …. Italiani …. potete stare tranquilli sul trasferimento di quel che rimane della Concordia, perché ci siamo noi a vigilare!”. Abbia, comunque, un segno di pace. C’è chi vive di dubbi e chi vive, invece, di certezze. Il sottoscritto preferisce attenersi ai fatti.
Gent. Sig.Calchetti dopo aver trascorso i migliori anni di vita ossia la gioventù prendendo a calci un pallone ed un paio di fratture. è dal 1980 anno del primo scandalo del calcio che non entro in uno stadio. Questa data corrisponde pure all'anno in cui finalmente ho smesso di credere alla favole di qualsiasi autore, figuriamoci a quelle dei politici di mediocre spessore. Si vocifera di accordi in cui una volta rimossa la nave eventuali sevrsamenti inquinanti durante il tragitto siano a carico dello Stato. Se permette resto fermo nel mio mal pensare. Stia bene.
Dopo che sono stati spesi oltre due anni e mezzo di tempo e risorse ingentissime c'è ancora chi ipotizza la perdita della nave? La nave fu già perduta la sera del 13 gennaio 2012, quello che è stato fatto fino ad oggi è solo per restituire, con il recupero del relitto e la sua rimozione verso una sede adeguata di ricovero e smaltimento, la dovuta dignità al paesaggio oltraggiato del Giglio. Saluti.
Greenpeace si dice che sia una organizzazione terroristica internazionale, secondo molti governi. Greenpeace is said to be an international terrorist organization, according to many governments.
Mi scusi tanto, signor Marchetti, se, alla luce di quanto lei scrive, in merito alla “dipartita” della Concordia per Genova, contesto quel che scrive, ovvero che in questo Paese di corrotti e corruttori, in cui, giorno dietro giorno, i giornali parlano di scandali e di gravi reati amministrativi, un occhio in più che vigili, nella fattispecie Legambiente e Greenpeace, non fa mai male, in sintonia, di fatto, con il detto latino melius est abundare quam deficere. La contesto perché, in primo luogo, i rischi che lei paventa, riferiti appunto a ladrocini, concussioni, appropriazioni indebite, malversazioni etc. niente hanno a che fare con il trasferimento della Concordia. Ed, in secondo luogo, perché, pur apprezzando che, qualcuno, con vocazione a vigilare, voglia accompagnare il feretro al camposanto, garantento che la traslazione della salma avvenga in modo acconcio e senza sottrazione d’alcunché di prezioso, oppure che l’inumazione non sia artatamente anticipata attraverso un procurato affondamento, non riesco a proprio capire perché le suddette “pseudoistituzioni” o sedicenti tali, con specifica vocazione per inquinamenti, salvaguardia di cetacei, ecosistemi etc., a parte la funzione di doverosa denuncia d’eventuali anomalie o d’inaspettati sversamenti dal relitto, che si dovessero verificare, come si dice in corso, d’opera, debbano surrogare specifici, appositi ed imposti compiti dello Stato, proprio a questo preposti. Quindi, a parte la “passeggiata” o meglio la crociera ed il pleonastico comunicato, con cui s’è “volsuto”, come si diceva una volta in Maremma, far sapere che loro sarebbero stati della “partita”, comunicato emesso, almeno così m’è “paruto”, al solo scopo di farsi pubblicità, ancora non trova risposta alle mie critiche la domanda fondamentale insita nella mia precedente comunicazione. Ossia: ma che ci vanno a fare al seguito della Concordia, visto che nulla possono e nulla sono in grado di fare, nel malaugurato caso in cui dal relitto dovesse fuoriscire più di quanto non sia stato sommariamente preventivato? Visto che non hanno potestà in proposito, sempreché gli addetti alla delicata “operazione” manchino di strumenti di trasmissione radio, telecriventi e ricetrasmittenti di lunga portata, ovvero d’un qualche “straccio” di cellulare satellitare, potranno solo invocare soccorso per conto terzi, facendo, di fatto, da “PASSAPAROLA”! Oppure, per chi vorrà e potrà ascoltarli, improvviseranno una trasmissione in diretta, alla stregua de “Il calcio minuto per minuto”, mandata in onda, qualche anno fa, in occasione del campionato, dalla RAI-TV! Ma che bella missione! Ma che bella Trasmissione! Ne sentivamo proprio il bisogno!!
Senza polemizzare con nessuno dei commentatori precedenti vorrei solamente ricordare ai lorsignori che questo sciagurato trasbordo avverrà in Italia. Forse a tanti sfugge cosa abitualmente accade nel patrio suolo quando si muovono importanti quantitativi di euro quanti "tengo famiglia e affamata" escono fuori, sbaglio o tuttora sono in corso diversi processi per corruzione ed a quanto risulta nessubo ha come cpo di imputazione la recita del SS. Rosario in luogo pubblico? Fidarsi di comunicati ufficiali recitati certamente in buona fede da imbonitori tv è roba da buontemponi. Qualche occhio in più a sorvegliare magari e ripeto magari disincantato, pur consapevoli dell'assoluta anzi proverbiale correttezza e sprezzo del denaro di chi dovrà saldare il conto, potrebbe evitare la consueta pubblica presa per .... i fondelli finale pur se da tempo assuefatti al trattamento.
LEGAMBIENTE-GREENPEACE AL SEGUITO DELLA “CONCORDIA” CON FUNZIONI ISPETTIVE? Dalla tragedia, pian piano, se, come Paese, non ci fossimo già abbondantemente immersi, staremmo precipitando nella farsa. Farsa che, in quanto derisoria, è, nei fatti, ancor più tragica della tragedia stessa. E, non perdiamo occasione per dimostrarlo ad ogni piè sospinto. Così è stato e così è, quale ultimo esempio, anche per la “Concordia” Questa nostra amata Italia, che come, appena ieri, qualcuno ci ha voluto perfidamente ricordare, ha un debito pubblico pari al 140% del Prodotto Interno Lordo annuale, e che, da anni ed anni, spende e spande senza badare a spese, in diverse occasioni e funzioni, si vede spesso affiancata o, meglio, surrogata (a dimostrazione della mancanza d’autorevolezza che dovrebbe, invece, avere uno Stato sovrano), addirittura nell’espletamento di compiti istituzionali primari, da altri soggetti di natura strutturalmente privatistica. Non a caso, praticamente da sempre, per finalità partitico-politiche, ha lasciato alla Chiesa (peraltro versando a questa sostanziosi contributi od attribuendole ingiustificate franchigie fiscali) il compito d’occuparsi della “miseria” nella più ampia e diversificata accezione. Il “Soccorso”, insomma, a parte le Misericordie e la Croce Rossa, è affidato ai singoli prelati od alle molteplici congregazioni religiose, in primis, quella dei Gesuiti, sempre in avanscoperta ad ausiliare i “diseredati” della Nazione, con lo stesso zelo, oggi del tutto positivo, con cui in ben altro modo si distinsero ai tempi della Santa Inquisizione (zelo tanto acceso e tanto teso a sostitursi alle potestà statuali che, talvolta, Governi autorevoli, ritennero doveroso metterli al bando). Parimenti avviene e sembra avvenire, tra le tante defaillance, accusate in vari settori del vivere comune, per quanto riguarda l’ambiente, l’inquinamento etc. Ragion per cui, datosi che la situazione, dal punto di vista della prassi amministrativa, che dovrebbe presiedere ai comportamenti da tenere, per quanto riguarda qualsivoglia livello di governo territoriale, è talmente compromessa, per sinecura, per colpa occasionale o premeditata, altri soggetti, di connotazione sostanzialmente privatistica si sentono autorizzati a svolgere, di fatto, il ruolo di “facenti funzioni” e d’imbanchettarsi, sovente, quasi fossero autorità costituite. Nella fattispecie, intendo fare esplicito riferimento a Legambiente ed a Greepeace, questultima addirittura con ruoli o pseudoruoli pure internazionali. Tornando, quindi, alle vicende nostrane ed alla pletora dei soggetti (ben 101) chiamati a decidere sulle sorti della Corcordia, non solo i succitati paladini dell’incontaminazione assoluta e ad aoltrenza, ovunque e sempre, senz’altro rimarchevoli per le prese di posizione, gli allarmi lanciati ad ogni piè sospinto contro lo spettro dell’inquinamento, dell’adulterazione dei prodotti, per le molteplici ed apprezzate prese di posizione in favore dei cetacei, per gli assalti alle baleniere etc., hanno potuto dire la loro, ma, forti delll’ormai consolidata “nomea” d’esperti che si sono fatta coram populo, quasi seraficamente, hanno pure annunciato che, a bordo d’un’unica imbarcazione (loro sì che sanno risparmiare), seguiranno il funerale del relitto, con funzioni ispettive di largo spettro. A questo punto, anche per non farla tanto lunga, è d’uopo che concluda con alcune domande ed una modesta considerzione finale. Siamo talmente in miseria che, per questa dipartita, sulle cui vicende ha discusso e pianto l’intero Paese, il Governo non ha istituito un servizio d’ispezione ambientale che, magari a bordo d’uno “straccio” di “gozzo”, affittato a Porto Santo Stefano, al Giglio, a Porto Ercole, ovvero, per dispetto, a Piombino, segua, appena di conserva, il feretro fino al Camposanto di Genova? E se, per caso, si verificassero sversamenti di varia natura dal cadavere della Concordia, saranno, se ci sono, gli ispettori pubblici a decidere cosa fare, ossia fermarsi, proseguire, invertire la rotta, spargere solventi, magari affondare il relitto, oppure, al di là di gridare ai quattro venti allo scandalo d’aver imposto il trasloco a Genova invece che a Piombino, Legambiente e Greenpeace, una volta messesi d’accordo (non sempre lo sono), impartiranno gli ordini dovuti e convenuti, al comandante del rimorchiatore o dei rimorchiatori? E’ proprio necessario che Lagambiente e Greenpeace, facciano questa “crociera”? Siamo al punto che non può essere mossa foglia che costoro non vogliano? Per parte mia, vista l’ineluttabilità degli eventi (ordinari, straordinari, naturali od imposti) almeno una cosa non vorrei: che, questi bendetti funerali, che avrebbero dovuto tenersi, almeno per rispetto dei tanti morti già dimenticati, in forma sostanzialmente privata, diventino una specie di flotta con tanto di pavese, che s’avvia alla volta della Liguria, accompagnata, come ormai è diventato di moda, dagli appalusi degli Italiani. Al riguardo, sono più che bastevoli le preci dei Gigliesi, che, non solo hanno pianto le vittime, non solo hanno soccorso i sopravvissuti e si sono messi subito a disposizione per ogni insorgente evenienza avesse a capitare, ma si sono, alla fine, liberati d’un ”ingombro” assai fastidioso che, in seguito, li ha oberati di tanti disagi e di tanti sacrifici. A mio parere, inoltre, per la Costa Crociere, soprattutto grazie a quella sciagurata “moda” dell’”inchino”, non sarebbe male fosse recitato, di cuore, un “risentito” De profundis.
L'importante è che la Concordia lasci l'isola la più presto : poi se accompagnata o sola è poco importante..
Mera propaganda... Chi è preposto ai controlli seguirà il convoglio. Gli altri lo fanno solo per farsi pubblicità...
Lo dico al Sindaco Ortelli .... il Consiglio Comunale del Giglio cosa deve decidere se avrete a disposizione i consigli di Legambiente Toscana e Nazionale ?
Via allora siamo tranquilli.