La Costa Concordia sarà smantellata a Smirne?
Legambiente: “Scelta assurda e pericolosa. Se confermata sarebbe ennesima pessima figura dell’Italia”
“Smirne sarebbe evidentemente una destinazione molto conveniente per la Costa Crociere che sfrutta l’inerzia dei governi nel trovare una soluzione nazionale, ma per l'Italia sarebbe una scelta gravissima dopo il successo dell’operazione di rotazione del relitto: uno schiaffo all'Europa che chiede di attrezzarsi per smaltire la navi in maniera socialmente ed ambientalmente sicura, una rinuncia assurda per il Belpaese che invece potrebbe finalmente sviluppare una nuova filiera occupazionale con un polo attrezzato, all'avanguardia nel Mediterraneo e in linea con le misure richieste dalla recente normativa comunitaria, per rottamare le grandi navi secondo tecniche innovative rispettose dell'ambiente e della salute degli operai”.
Così Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente ha commentato la notizia pubblicata sul Corriere della Sera di oggi, secondo la quale, per il disaccordo tra Civitavecchia e Piombino, il gigantesco relitto starebbe per finire in Turchia, dove le rottamazioni delle navi sono evidentemente più economiche, ma probabilmente anche meno sicure e sostenibili, rispetto agli standard italiani.
“L’Italia non può arrendersi di fronte alle pretese della Compagnia crocieristica che ha provocato il più grande disastro della storia della marineria civile – ha continuato Sebastiano Venneri – e che ora deciderebbe pure la destinazione di rottamazione fuori dall’Italia. Seppure Smirne risulti tra i porti accreditati dall’Ue infatti, è assurdo pensare di spostare questo immenso rifiuto che è ormai la Concordia fino in Turchia. L’Italia inoltre, farebbe ancora una pessima figura, dimostrando di non riuscire a attrezzare un porto di smontaggio moderno e sicuro all’altezza dei migliori standard di sicurezza per l’ambiente e gli operai. Torniamo a chiedere quindi ai ministri dei Trasporti e dell’Industria di procedere velocemente ad individuare il sito di smaltimento adeguato nel nostro Paese, così da contribuire anche a favorire lo sviluppo di una nuova filiera economica ed occupazionale e cancellare la vergogna delle rottamazioni a buon mercato in paesi meno attenti alla sicurezza degli addetti e alla sostenibilità delle operazioni di gestione dei relitti”.
Legambiente: "La Concordia sarà smantellata a Smirne?"
Autore: Legambiente Arcipelago Toscano
8 Commenti
Sono d’accordo con Maurizio School ….. ARRIVA SEMPRE IL TEMPO PER CAMBIARE !!!__ Nella mia professione sono spesso impegnato nella sicurezza del lavoro ed in interventi di salvaguardia dell’Ambiente, specialmente a Civitavecchia dove, con riguardo alle gigantesche centrali termoelettriche presenti , abbiamo vissuto negli ultimi decenni demolizioni e ricostruzioni che impegnavano migliaia di operai e decine di imprese.__ Non sono convinto che mi piacerebbe vedere la Concordia smembrata e spezzettata quì, nel nostro porto, ma leggo di un forte interessamento (Comune, Autorità Portuale etc.) a questo intervento che potrebbe avvenire anche con la strategica e giusta collaborazione tra Regione Lazio e Regione Toscana.__ Nel porto di Civitavecchia sono in corso avanzato i lavori di realizzazione della nuova darsena energetica e per il traffico marittimo di grandi masse __ C’è in pratica già pronta una banchina grezza ma allineata con cassoni cellulari (batimetria di circa 18 m) alla quale la Concordia potrebbe essere ormeggiata per essere attaccata e smontata dall’alto con gru telescopiche da 500-1000 tonnellate per calare in basso e caricare su autocarri il “demolito” riciclabile e non.__ Non vedo grandi ed insuperabili problemi con emissioni di fumi in atmosfera e/o con l’inquinamento delle acque portuali (che peraltro sono già di scarsa qualità).__ Vedo invece grosse difficoltà legate alla disponibilità di discariche per smaltire i rifiuti non riutilizzabili e speciali.
Ho letto con interesse l'intervento di Riccardo Fanciulli....ma non sarebbe ora di cambiare rotta? Io non ho alcuna competenza in questo campo e non posso portare contributi propositivi ne' tanto meno scientifici. In campo crocieristico Italia e Francia costruiscono le navi più grandi è più moderne. Possibile che non si possa costruire un cantiere per la demolizione di questi colossi? Recuperare quello che si può riciclare e smaltire i rifiuti tossici? Questo vale per le navi come per una semplice batteria che alimenta un qualsiasi apparecchio.
Non abbiamo neanche i termovalorizzatori per "bruciare" la monnezza. Paghiamo Olanda e Germania per smaltire le ns pattumiere. Loro ne ricavano energia. Si smaltiscono le navi nel Bangladesh per risparmiare. Loro versano tutto a mare e ci ritroviamo i veleni nella catena alimentare.
La camorra ha distrutto le fertili terre della Campania. Adesso ha fiutato l'affare della bonifica.
Un commento qualunquista,il mio, me ne rendo conto da solo. Mi rattrista.
Parlo per esperienza vissuta da ex UFF. di marina mercantile.
Qualcuno degli scriventi è mai stato in un cantiere di demolizione?IO sono stato ad Alang e Sosiya sono i più grandi cantieri di demolizioni al mondo si trovano entrambi in India ci lavorano 55000 persone (non sò se vi rendete conto) (la nave viene lanciata a tutta forza sulla spiaggia magari in mezzo ad altre navi e li si ferma )la è un INFERNO
smantellare una nave oggi è un lavoro da eseguire solo da quelle parti (con costi contenuti la manodopera a pochi $ al giorno nessuna norma di sicurezza ) viceversa sarebbe un problema economico di portata mondiale se si dovessero smaltire le navi con le leggi attualmente in vigore negli stati più industrializzati. Il costo dello smaltimento è circa 1/10 e oltre rispetto a un cantiere non Indiano o Pakistano .Questo è il problema. La regione in cui si trovano i cantieri di demolizione è una regione poverissima per cui il lavoro in questi gironi infernali è l'unica aspettativa economica inoltre tutto e dico tutto viene riciclato dalla loro industria pesante e non in quanto una Nave è fonte di tonnelate di metalli preziosi
Per concludere La Concordia a mio avviso difficilmente potrà essere smantellata a Piombino o in qualsiasi altro porto Italiano per vari motivi ma sicuramente l'impatto ambientale è il primo, Mancanza di personale professionalmente preparato al taglio con cannelli anche di 1.5 metri
Filiera di riciclo dei materiali assente(o presente con costi molto alti)(
e potrei stare a parlare per ore ma mi fermo .Ultimo pensiero è che in Italia fino agli anni 70 erano attivi diversi cantieri di demolizioni Navali
Savona La spezia Napoli ecc tutti spariti .. .
PS ricordo a tutti che se una nave in porto fa fumo oltre un tempo tecnico limitato viene multata (674 del codice penale)Immaginatevi cosa può uscire dalla Concordia durante lo smantellmento
Fanciulli Riccardo
Ma insomma, da questi benedetti "guardiani dell'ambiente" mai una parolina dolce, una fiammella di speranza, un segno di rispetto per quella grande e bella nave qual'era la Concordia fino a ieri prima di essere portata alla rovina dalla sconsideratezza degli uomini che dovevano guidarla e proteggerla con tutto il suo prezioso carico umano.
No, niente di tutto questo da parte dei nobili e saccenti "guardiani dell'ambiente", ma solo il trattamento della Concordia come triste e ingombrante rifiuto speciale da sfruttare ancora e ancora fino al midollo.
Saluti.
In risposta a Maurizio Scholl. Non perdo il mio tempo a leggere gli articoli di Lega Ambiente. Ho solo manifestato un giudizio "politico" sugli ambientalismi strumentali. Volevo esprimermi con un altro termine, ma mi sono trattenuto.
Mi sa' che avete travisato l'articolo e le parole di Venneri.
Lui sostiene che Concordia vada smantellata in Italia. Dove gli standard ambientali dovrebbero essere più elevati anche se la mano d'opera è più costosa.
Ed io sono d'accordo con Lui. Del Resto il Mare Nostrum è assai piccolo. Una secchiata di inquinanti sversata a Smirne raggiungerebbe le nostre coste in poche settimane. Lavoro all'Italia.
FC ai politici.
Il problema non è dei "talebani ambientalisti", cioè di coloro che sono ambientalisti in versione talebana, ma di chi gli dà retta.
Se le navi di tutto il mondo, da tempo sono smantellate in altri paesi, è perché fortunatamente non ovunque ci sono dei "talebani ambientalisti" a mettere il naso da tutte le parti, sorte di Concordia compresa.
Gli ambientalisti dovrebbero pensare ai maggiori danni subiti da Concordia a causa del prolungarsi dei lavori per assurde ragioni ambientali, senza dimenticare la montagna di soldi buttati letteralmente in mare per contare i cetacei che (non) sono passati in questi mesi. Ben vengano i cantieri navali di costruzione, riparazione e demolizione (a Savona e dintorni una volta erano molto numerosi, ora nessuno) che portano lavoro e ricchezza, l'ambiente preservato non serve a nulla se non c'è lavoro per chi ci vive.