In questi ultimi giorni la cronaca riporta notizie di cetacei in difficoltà o spiaggiati sulle coste anche dell’Isola d’Elba a testimonianza della importanza di quest’area per i cetacei. La istituzione del Santuario dei Cetacei si basa sull'evidenza scientifica che questo bacino gioca un ruolo chiave nell'ecologia dei mammiferi marini ed è uno dei mari più ricchi per la presenza di cetacei di tutto il Mediterraneo. Con l’adesione alla Carta di Partenariato Pelagos, che prevede  anche di sensibilizzare  gli Enti Locali, sono stati fatti alcuni passi significativi, quali il collegamento  diretto con specialisti che intervengono sul posto per monitorare la presenza di esemplari vivi o in difficoltà e la creazione di un Coordinamento Nazionale universitario (CERT) che interviene su segnalazione di Capitaneria, Arpat e Osservatorio regionale dei Cetacei, nei casi più gravi. Se questo è vero, il Santuario, dalla sua nascita ad oggi, non ha però modificato nessuna regola all’interno della sua area. In sostanza si è pensato alle procedure per intervenire se succede qualcosa ma non a prevenire i danni su questi animali e ora i casi sono diventati davvero tanti.

“Su un’area così vasta - afferma il Presidente Sammuri - è difficile porre dei vincoli che impediscano la navigazione né si possono applicare restrizioni troppo pesanti. Dobbiamo trovare delle regole da inserire nel perimetro del Santuario, ad esempio modificare alcune rotte, come la richiesta fatta a suo tempo dal Comune di Campo nell’Elba di impedire il passaggio di navi tra Campo nell’Elba e Pianosa, e un potenziamento dei controlli, per dare un senso a un Santuario che non deve diventare famoso per eventi tristi come quelli a cui stiamo assistendo. Alla prima occasione sottolineerò al Ministro dell’Ambiente questa emergenza. Desidero intanto ringraziare la Capitaneria e gli esperti dell’Università di Padova e di Siena che sono intervenuti per gli avvenimenti di questi giorni all’Isola d’Elba.”

Nel fare appello anche all’attenzione dei singoli cittadini che con le segnalazioni possono essere molto utili a salvare animali in difficoltà, si ricordano di seguito i referenti e i contatti degli organismi competenti in caso di avvistamenti o spiaggiamenti di cetacei.

Ecco le informazioni utili

Cos’è il Santuario Pelagos
Il Santuario per la Protezione dei Mammiferi Marini del Mediterraneo è un’area di circa 87.500 km² che fa parte delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea (denominate ASPIM) ai sensi della Convenzione di Barcellona. Si trova nel perimetro, delimitato ad ovest da una linea congiungente la penisola di Giens e Capo Falcone (sulla costa occidentale della Sardegna) e ad est da una linea congiungente Capo Ferro (costa nord-orientale sarda) e Fosso Chiarone (confine tra Toscana e Lazio). L’area nasce da un accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco ed è stata istituita formalmente con la legge n. 391 del 2001.

Cos’è la carta di partenariato del Santuario Pelagos e come i comuni possono aderire
La CARTA, istituita a Monaco nel 2009 con Raccomandazione COP4/REC9 nella IV Conferenza delle Parti del Santuario, prevede la sottoscrizione tra Pelagos e i Comuni del litorale dei tre Paesi Contraenti, di un accordo finalizzato a ridurre al massimo le attività che hanno un impatto sui mammiferi marini. In particolare per l’Italia, si prevede la «demotonautizzazione sportiva» e altre specifiche azioni pedagogiche, informative, di formazione e vigilanza lungo i propri litorali. Al momento della sottoscrizione della Carta, viene inoltre consegnata dall’Autorità Nazionale competente (MATTM), la bandiera del Santuario Pelagos, tramite apposita cerimonia pubblica. I comuni aderiscono tramite adozione di specifica Deliberazione Comunale, e potranno esporre la bandiera del Santuario, nei loro porti e ovunque lo riterranno utile.

Cos’è l’Osservatorio Toscano Cetacei (OTC)
L’Osservatorio Toscano dei Cetacei è un progetto permanente della Regione Toscana di coordinamento degli studi e delle attività presenti nel territorio, sul tema della biodiversità marina e delle iniziative per la tutela dei cetacei e delle tartarughe marine.
I compiti dell’Osservatorio vanno dalla ricerca scientifica, alla promozione e formazione, programmazione e valutazione di azioni di ogni tipo che possono creare interferenza con i mammiferi marini. L’Osservatorio interviene sugli spiaggiamenti attraverso l’ARPAT coordinando le attività di altri soggetti, coinvolti nelle operazioni di recupero. In Toscana molti Comuni costieri hanno già aderito alla Carta di Partenariato Pelagos e alla rete di OTC.

Coordinamento: Tel. 055 4383519/3833/3076 – Fax 055 4385048 -
osservatoriocetacei@regione.toscana.it
www.regione.toscana.it/-/osservatorio-toscano-dei-cetacei

Cosa fare se si avvista un cetaceo in mare morto o spiaggiato, o in grave difficoltà
Non toccare l’animale per nessun motivo, aspettare l’arrivo della Guardia Costiera o di altri servizi di vigilanza in terra o in mare (ARPAT, Guardie forestali, parchi regionali e nazionali, Vigili del fuoco, Capitanerie, Carabinieri, ASL)

Telefonare al 1530
ARPAT: 366 6227240 - 339 3462217
Università di SIENA 334 6063426
IZSLT sez Pisa: 050 553563 Fax 050 550615

In caso di morte dell’animale la Guardia Costiera ne accerterà le cause, segnalerà il pericolo per la navigazione (carcasse galleggianti, cetacei finiti nelle reti da pesca o agganciati per sbaglio a lenze o palamiti, tartarughe ancora vive) e attiverà i tecnici preposti agli interventi specifici.

Per esemplari di grandi dimensioni, vivi e/o spiaggiamenti di massa, il CERT (Cetacean Strandings Emergency Response Team), Università di Padova 3669256638 -
spiaggiamenti@unipv.it - mammiferimarini.bca@unipd.it