Ieri sera, 25 gennaio 2012, ho partecipato, per la prima volta, ad una riunione indetta dal Sindaco di Monte Argentario, per discutere sull’ormai stranoto problema della nave da crociera incagliata vicino al porto dell’Isola del Giglio. L’argomento in generale mi sta molto a cuore e nello specifico durante questo incontro si sarebbe dovuto parlare degli aggiornamenti sul nuovo piano di emergenza stilato e delle azioni da adottare da protezione civile e cittadini volontari nel caso di sversamento di inquinanti.

La prima dichiarazione fatta dal Sindaco mi ha particolarmente colpita perché mi tocca in prima persona: c’è voluto che una nave da crociera si schiantasse sul Giglio perché venisse discusso d’urgenza un piano per le emergenze a mare! In seguito all’ammissione di parziale ignoranza da parte della rappresentanza del Consiglio Comunale relativa all’organizzazione pratica e di gestione delle attività dei volontari, è cominciato uno sterile dibattito dal quale è emerso un generale disinteresse per tutto ciò che non fosse strettamente collegato alle ripercussioni negative che l’accaduto avrebbe avuto sul già decaduto turismo.

Durante gli interventi di alcuni esponenti del Consiglio Comunale è stata messa in prima posizione la preoccupazione relativa esclusivamente alle ripercussioni sul turismo nel comune di Monte Argentario, che senza dubbio rappresenta una delle principali attività che da sostentamento al paese, trascurando però l’importanza dell’enorme danno ambientale che minaccia tutto l’arcipelago e la costa toscana. E’ stato anche suggerito al Sindaco – il quale ha accolto positivamente il consiglio - di tranquillizzare il più possibile l’opinione pubblica nelle prossime dichiarazioni sulla questione inquinamento, di minimizzare la questione, per non generare allarmismo che sicuramente potrebbe portare ad un decremento dei guadagni della prossima stagione estiva, ma di approfittare per esaltare invece le qualità del paese tra cui l’Istituto Nautico e la grande tradizione marinaresca, nonché di lodare, affinché fosse ulteriormente ribadito, il grande gesto di solidarietà dei santostefanesi compiuto nei confronti dei naufraghi.

Non si è ben capito che è proprio il mare la risorsa più grande che abbiamo e che va tutelata e protetta a prescindere! I turisti, ahimè, non vengono certo all’Argentario per le iniziative culturali, per la bella piazza e le strade pulite! In più, a mio parere a lodare la grande forza di gigliesi e santostefanesi è sufficiente l’eloquenza delle dichiarazioni dei naufraghi stessi e delle autorità che hanno sempre sottolineato la grande disponibilità della popolazione che ha gestito in maniera ineccepibile una tale emergenza, senza bisogno di particolari coordinamenti ma agendo col cuore. Lasciamo quindi che le lodi - e ce ne sono state un’infinità! - le facciano gli altri, senza peccare di presunzione e fare inutile demagogia e passare alla storia come gente umile e di cuore, quale siamo!

Ciò che più di tutto mi ha stupito è come il profondo interesse dimostrato per la questione fosse circoscritto all’area comunale, non spingendosi più in la di mezzo canale, come se tutto ciò non riguardasse Monte Argentario se non nel caso in cui una marea nera inquinante lambisse le proprie coste o le voci di un disastro ecologico scoraggiassero i propri bagnanti. Non è emerso se esista un qualunque coordinamento o una qualsiasi rete di comunicazione o collaborazione tra Primi cittadini dei comuni più vicini e il Sindaco del Giglio. L’unica cosa che parrebbe logica in una situazione di emergenza come questa, per poter agire nel modo più efficace, sarebbe stringere una rete di collaborazione, gestire e coordinare in maniera organica e organizzata tutte le operazioni di soccorso e di bonifica, mettendo a disposizione tutte le risorse possibili.

Di parole ne sono state dette anche troppe, chi di dovere si rimbocchi le maniche per salvare il nostro meraviglioso mare e il Giglio, che non è un comune diverso dall’Argentario ma una meravigliosa isola di fronte alle sua coste!

Federica