Io non so come si sentano i genitori perfetti, non ho mai avuto questa possibilità; sapete, quelli delle serie americane, dei libri come “Piccole Donne”, “Il piccolo Lord” e altra letteratura del periodo, ma so come mi sento io: un genitore mai cresciuto che tutti i giorni si mette in discussione.
Spero sempre di arrivare alla fine della giornata senza pensare dove ho sbagliato.
Chissà perché per me le altre famiglie sono perfette.
Forse è arrivato il momento di affrontare degli argomenti pesanti ma ormai irrimediabilmente non posticipabili.
Sono finiti i tempi dei giochi, qualcosa in questa piccola società ha cambiato la realtà della famiglia, dei nostri figli, continuamente protetti e coccolati da noi genitori mai cresciuti.
Molti ragazzi oggi fanno uso di sostanze stupefacenti, dalla cannabis alla cocaina, ad altro.
Perché non vogliamo vederlo? Perché nascondiamo quello che sta succedendo?
I nostri figli si stanno rovinando e noi gli diamo continuamente una mano a farlo, chiudendo gli occhi davanti all’evidenza, rifiutando l’aiuto di chi ci porge la mano per poterli tirare fuori.
L’isola è una bella bilancina ad uso di spacciatori e consumatori, di droghe leggere e non.
La piccola violenza si sta spostando verso bambini di età inferiore ai 12 anni che, come piccoli Capo-clan di quartiere, spingono i più piccoli a commettere violenze e danni al proprio compagno.
Perché siamo arrivati a questo? Dove si è interrotto il filo che ci univa ai nostri figli? Perché guardandoli negli occhi, non sappiamo più leggere loro dentro?
Come è stato possibile che non ci siamo accorti di quello che succedeva già da anni? Prima perché i nostri erano piccoli ed erano i figli degli altri ad avere problemi, oggi perché mai vorremmo che i nostri cari “pargoli” siano paragonati agli scavezzacolli del passato!
Invece la realtà è questa egr. Dottor Schiaffino, ci dica che sostanza desidera che le si procuri e sarà servito, decida lei, sul tavolaccio di una cantina oppure sul tavolino da fumo di una casa qualunque!
Oggi sono qui a chiedere aiuto a chi di dovere, alle strutture sanitarie, al Comune, alle famiglie per prime, a chi si vuol rendere disponibile, per affrontare questa maledetta situazione.
Credo che un centro sanitario di aiuto e di disintossicazione ormai sia una realtà innegabile.
Nell’esagerazione dei numeri quasi l’80% dei giovani isolani fa uso di sostanze stupefacenti.
Passeremo un periodo difficile tutti quanti, lo so, ma dobbiamo incominciare a ragionare sul come tirare fuori i nostri figli e figlie da questo pantano, passeremo giornate a litigare ad urlare, piangere e disperarci per loro, ma è giunto il momento.
Non possiamo più rimandare, dobbiamo dire basta, smettere di coprirli davanti agli altri, farci aiutare da chi, con la sua esperienza, può veramente fare qualcosa per loro.
Noi non siamo in grado di risolvere il problema ci manca la struttura e la capacità; per questo ci sono medici, psicologi preposti a questo tipo d’aiuto, non perdiamo l’occasione di riallacciare la vita dei nostri figli alla nostra.

Lettera Firmata