LETTERA APERTA DEL PRESIDENTE DEL CIRCOLO CULTURALE GIGLIESE ARMANDO SCHIAFFINO AL VICESINDACO DEL COMUNE DI ISOLA DEL GIGLIO MARIO PELLEGRINI.

Caro Mario,
leggendo il libro “Leopoldo II Granduca di Toscana e i suoi tempi” di Giovanni Baldasseroni pubblicato nel 1871, trovo a pag. 464: “L’anno 1852 che riuscì ugualmente fecondo di disposizioni legislative di supremo interesse come di provvedimenti, e nuove istituzioni di incontestato vantaggio e decoro per la Toscana, aprivasi con la creazione dell’Archivio centrale di Stato ordinata con Regio decreto del 20 febbraio.
Sottoposto l’Archivio centrale ad una speciale direzione, doveva frattanto riunire l’antico Archivio delle Riformagioni proveniente dalla Repubblica, l’Archivio Mediceo e quelli delle RR. Rendite, il Diplomatico, quello delle Decime Granducali, quello del Monte Comune e suoi annessi, quello dell’antico Demanio e quello infine delle Corporazioni religiose soppresse nel 1800. Fu quella un’istituzione a prima giunta non abbastanza compresa, ma che venne in seguito più giustamente apprezzata, quando fu veduta svolgersi con ordine, regolarità e speditezza singolare. Un decreto posteriore del 30 settembre approvò il regolamento speciale che doveva condurre un’istituzione così importante, a conseguire il doppio fine quello cioè, di conservare e di porgere ai cultori degli studi storici il mezzo di trarre utilità dalla ricca e pregiata suppellettile di che era depositaria. L’importanza della cosa in se stessa e la stima che seppe meritare, fecero della istituzione dell’Archivio centrale una delle più pregiate opere del regno di Leopoldo.”

La lettura di questo testo mi ha fatto ricordare quanto riferitomi alcuni giorni fa che, in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale nell’approvazione del Bilancio di Previsione non è stato previsto nessun tipo di finanziamento per il completamento del restauro dell’Archivio Storico Comunale. Sicuramente tale tipo di preoccupazione può sembrare una cosa di importanza marginale e di interesse limitato a pochi appassionati della materia. Mi preme però rilevare che la cultura può avere anche una rilevanza economica e una ricaduta turistica, come dimostrato dal fatto che, secondo le statistiche del Circolo Culturale uno dei libri che  continua ad essere più venduto è “Gli antichi Statuti del Giglio del 1558” di Silvio Pucci; libro di ostica lettura se non altro per il fatto di essere scritto in italiano cinquecentesco. A dimostrazione che nel novero dei turisti che frequentano (o frequentavano) il Giglio esiste un target molto più qualificato di quanto noi stessi pensiamo.

Mi è stato inoltre riferito che durante l’ultimo Consiglio Comunale tu abbia ufficialmente informato i Consiglieri di avere brillantemente superato con il massimo dei voti molti esami universitari e di avere pure coltivato la passione per gli studi filosofici. Per questo sono rimasto molto meravigliato che tu non ti sia opposto al mancato impegno finanziario per il completamento del restauro dell’Archivio Storico e che, considerata la tua indiscussa e competente sensibilità per i temi culturali, non abbia protestato con il Sindaco che, notoriamente, aveva rifiutato un contributo per questo scopo, da parte di privati. Ti sarei pertanto grato di una risposta altrettanto pubblica che metta me e chiunque ne sia interessato nelle condizioni di capire le motivazione che hanno comportato tale scelta amministrativa.

Cordiali saluti
Armando