Lettera di un sindaco “incapiente” a Babbo Natale
La lettera inviata dal collega di Oulx, comune piemontese in provincia di Torino, mi è sembrata particolarmente divertente e simpatica che ho pensato addirittura, in queste ore di spensieratezza natalizia, di pubblicarla. Se non fosse per il dramma economico e sociale che sta alla base delle argomentazioni riportate mi verrebbe per davvero di riderci sopra. Una risata amara sulla quale vorrei spendere un piccolo pensierino sopra, una piccola riflessione per gli argomenti che l’amico sindaco Paolo De Marchis ha voluto mettere in evidenza anche se, a mio modo di vedere, il mittente del pensiero non era Babbo Natale bensì il cittadino.
“Caro Babbo Natale, oggi siamo molto lontani dallo spirito della L. 42 del 2009, la crisi delle nostre amministrazioni richiede risorse per quei comuni che ‘dalla fascia grigia’ stanno precipitando nel baratro. Come posso spiegare ad un mio concittadino che per aiutare una grande città del nord, del centro o del sud tra un po’ non avrò più i soldi per lo sgombero neve, per sistemare le buche nelle strade, per finanziare il trasporto scolastico, per migliorare i servizi sul territorio e che non ho spazi economici e finanziari per poter assumere alcuna persona?
Per chi non ha conoscenza della destinazione dell’imposta IMU e TASI lo spiegherò (spero) in parole povere. Così chiudiamo in bellezza questo 2017.
Lo Stato italiano sottrae ogni anno una grande quantità di risorse dai piccoli comuni attraverso un prelievo che viene applicato sugli incassi municipali di IMU e TASI. Questa “sottrazione” viene chiamata Fondo di Solidarietà Comunale e va di norma va a finanziare i bilanci delle grandi città. In termini pratici, quando il contribuente paga l’imposta IMU/TASI quest’ultima non va al Comune ma viene incassata direttamente dall’Agenzia delle Entrate (lo Stato) che poi in un secondo momento, fatti i dovuti prelievi, la gira ai comuni (cosiddetta Perequazione). Badate bene il prelievo viene fatto sul totale quindi anche su ciò che i cittadini non pagano per distrazione o volontariamente. Quindi lo Stato incassa anche le somme che i comuni non riescono a riscuotere. Ma non è finita qua. Dobbiamo aggiungere (anzi sottrarre) anche l’imposta IMU e TASI degli alberghi (le categorie D) che viene devoluta totalmente allo Stato senza passare dall’Ente locale che eroga servizi ai cittadini. E tutto questo per legge.
Lo Stato fa un primo prelievo dalle entrate IMU/TASI per costituire il Fondo; poi in un secondo momento, mettendo a confronto la capacità fiscale di un comune ed il suo fabbisogno standard, attraverso un meccanismo complicatissimo, preleva ulteriori somme da alcuni comuni (570 in tutta Italia per l’esattezza e fra questi il Giglio) che lo stesso Stato utilizza per risolvere soprattutto i problemi dei comuni “bisognosi” ovvero i comuni non virtuosi che solitamente (ma guarda un po’) sono i più grandi.
Ecco perché ci chiamano “incapienti”, perché siamo costretti a trattenere (e pagare) buona parte delle entrate per concorrere a coprire l’indebitamento delle grandi città. Eppure il cittadino è fortemente convinto di pagare le imposte al proprio comune per cui ne pretende la loro trasformazione in servizi. Invece il cittadino con la sua IMU partecipa ai “buchi” finanziari dei comuni grandi. Questo la gente lo deve sapere altrimenti si genera confusione. Chiamare “Imposta Municipale” un’imposta che invece è fondamentalmente “Statale” significa prendere in giro i cittadini.
Adesso vi lascio alla lettura della simpatica lettera “natalizia” perché credo sia utile a tutti capire cosa sta succedendo in questo Paese.
Tanti auguri a tutti di Buone Feste.
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