CONFRATERNITA DI MISERICORDIA DI ISOLA DEL GIGLIO
MOMENTANEA MANCANZA DI BARE
Premesso che almeno, fino a prova contraria, la Misericordia del Giglio, nonostante tutte le difficoltà, ha sempre dimostrato in tutte le necessità, anche estreme, di essere in prima linea gestendo i propri servizi al massimo dell'efficacia, con sacrificio il più delle volte anche personale, vedi l'altra sera quando solo noi e pochi amici e parenti, sotto una pioggia incessante, abbiamo portato il povero Elvio dal profondo del Serrone, fino alla Chiesa di Giglio Castello; solo chi c'era può raccontare la fatica, qualcuno molto attento mi dovrebbe anche dire se sa chi in queste occasioni di solito interviene nel compito poco ingrato per vestire e sistemare i defunti.
Fermo poi restando che le bare fuori misura, come necessitava in questa occasione, pochi le tengono a disposizione. Nonostante ciò, ed è quello che fa più male, ti accorgi che come si alza un alito di vento c'è sempre il killer di turno pronto a spararti alle spalle, non solo e, come dice Bersani, pronti a sbranarti e fa ancora più male quando capisci che queste persone che ritenevi e ritieni amici, sono proprio loro a metterti ancora più in difficoltà: basterebbe informarsi del perché a volte succedono certe cose, non viviamo su Marte, ma forse è naturale, nella vita è sempre cosi, qualcuno mi dovrà anche spiegare perché una mamma non presente sull'Isola al momento del fatto, ha dovuto abbracciare il proprio ed unico figlio solo dopo due giorni, già forse Elvio nella società gigliese contava poco, chissà se fosse capitato a qualche illustre personaggio, non si sarebbe messo a disposizione un elicottero?
In questo strano paese ci si accorge che per un alito di vento che si è alzato si cerca di farlo diventare un ciclone, mentre stranamente e specialmente nel cimitero di Giglio Porto c'è un ciclone in atto da vent'anni e tutti sappiamo che da tempo non ci sono più posti, tutti sappiamo che ci si deve arrabattare come si può, ma dove erano o dove sono quelli attenti osservatori, quando alcuni defunti di Giglio Porto, nonostante il dolore e le giuste rimostranze dei familiari, sono stati costretti a seppellire i propri cari al Cimitero di Giglio Castello, sappiamo quale cultura abbiamo dei nostri defunti, ogni giorno passando dalla Provinciale li vediamo questi vecchietti che lemme lemme si recano sistematicamente al cimitero, nessuno si è mai domandato cosa prova dentro di se chi ha perso un familiare ed è costretto ad andare a Giglio Castello a sei Km di distanza anche impossibilitato magari da altri fattori?
Non voglio dilungarmi oltre se no si diventa noiosi, già l'opportunismo è una cosa meravigliosa, paga sempre.
Modesti Giuseppe
Mancanza di bare: dura replica della Misericordia
Autore: Giuseppe Modesti, Governatore Misericordia
3 Commenti
cara Patrizia mi dispiace mio malgrado essermi scontrato con te, ma penso che tu sappia quale macchina infernale è oggi internet, pertanto quando si comunica tramite esso bisogna stare molto attenti anche perchè ci sono persone che il più delle volte interpretamo male ciò che vorremmo onestamente esprimere, oppure ne approfittano per male interpretarle il Mondo non è cosi buono come noi benpensanti crediamo che debba essere Modesti Giuseppe
e comunque... come mai non si tengono più un paio di bare di scorta in magazzino?
Caro Giuseppe, io non ho detto che la Misericordia non svolge il proprio compito, ho espresso il mio disappunto sul fatto che non si tengano più un paio di bare "di scorta", appunto per le emergenze, che, in quanto tali, di rado, ma si presentano: punto! Io non mi sento affatto un killer pronto a spararti alle spalle, anzi, siamo amici, mangiamo spesso alla stessa tavola, ma non per questo, non posso esprimere il mio disaccordo su alcune scelte fatta dalla Misericordia. Sono daccordo con te quando dici che ci sono tanti altri problemi...ma quelli sono appunto "altri problemi", io ho voluto parlare di questo che mi ha più scosso in questi ultimi giorni. Fra l'altro non volevo fare una grande polemica...il mio post era molto discreto ed esprimeva soprattutto il mio stato d'animo amareggiato.