Egregi della A.C.,
In riferimento alla decisione di costituire il Giglio in AMP:
spiegatemi come farete a mantenere fede a quanto detto nella vostra:

...AMP non è parco marino, ma un’ area opportunamente regolamentata a favore e difesa di chi vive l’ isola, sia come residente che come turista, andando a difendere e a sostenere la pesca locale, la pesca sportiva, l’ uso balneare e la normale fruibilità delle coste, mentre va a limitare gli usi più dannosi del mare come le centinaia di ancoraggi delle grosse imbarcazioni disseminati ovunque e i tipi di pesca più dannosi a cui le isole sono sottoposte, specialmente da parte delle pescherie del continente....

e ancora...

...Detto tutto ciò, possiamo affermare con serenità che la popolazione può stare tranquilla perché il terreno su cui ci si sta muovendo non è quello dei vincoli restrittivi, ma piuttosto quello di una sana e doverosa regolamentazione; ovvero non è a rischio la pesca, non è a rischio la balneazione, non è a rischio la navigazione o l’ attività subacquea o in generale e la fruizione dell’ isola...

oppure si tratta di interpretare, come al solito, le frasi scritte (quando ormai è troppo tadi e non si può fare più nulla).
Provengo da una zona della Sardegna dove la costituzione della AMP ha portato malumori tra i commercianti locali, una non corretta ridistribuzione ittica nella zona, un taglio del turismo di nicchia ma... tasche più piene per pochi! 
Non vorrei mostrarmi perplesso, ma ho dei dubbi, che nella futura AMP Gigliese si trovino condizioni diverse.
Però sono pronto a ricredermi, qualora mi dimostraste il contrario.

Cordialmente.
Marco Puliga.