Al signor Sindaco dell’Isola Del Giglio
Alla redazione di GiglioNews
Al presidente del PNAT – dott. Mario Tozzi

Buongiorno, siamo una Società Subacquea Sportiva Dilettantistica di Imola, con circa 100 soci praticanti, tra apneisti, pescasub, fotosub e sommozzatori sportivi, ed inoltre pescatori dilettanti con la lenza (traina e bolentino)
Vorremmo fare alcune considerazioni in merito all'argomento di grande attualità che è la istituzione di norme che introducano e regolamentino l'Area Marina Protetta dell'Isola Del Giglio, nell'ambito del più ampio Parco Naturale Dell'Arcipelago Toscano.
La nostra prima conoscenza dell’Isola Del Giglio risale alla fine degli anni 70, quando ci venivamo o dall’Argentario in gita Sub di un giorno con barche a noleggio o direttamente per qualche week-end nell’Isola, portandoci i nostri gommoni al seguito, o noleggiando qualche gozzo a Giglio Porto (alcuni di noi hanno la casa di proprietà al Giglio, qualche altro sarebbe interessato a comprare).
Ricordo che anche Giannutri era nelle nostre gite, poi venne il Parco Marino a Giannutri, e smettemmo di andarci per le troppe restrizioni introdotte, che comportavano rischi di ammende enormi in caso di sforamento durante una immersione o semplicemente transitando per sbaglio (accidentale e in buona fede: 6 milioni di vecchie lire ) nelle zone vietate.
Ovviamente fu proibito immergersi nei punti più belli.
Preciso che regolarmente facevamo ogni anno 8-10 week-end con circa 30 sub l’uno con barche prese a nolo all’Argentario e che il pesce che mangiavamo era quello dei ristoranti – non facevamo alcun danno all’ambiente marino, anche in totale assenza di parchi, perché era il nostro amore per il mare e per tutto ciò che conteneva che ci portava a comportarci in questo modo.
Le restrizioni a Giannutri ci portarono a cercare nuovi posti: il Promontorio di Portofino, più vicino da raggiungere da Imola e con bellezze marine e subacquee non certamente inferiori a quelle dell’Arcipelago Toscano.
Preciso ancora che le nostre gite sub si effettuano sempre fuori stagione, perché amiamo la quiete e odiamo il caos e la confusione, soprattutto in mare, per cui i mesi in cui ci muoviamo sono periodi preziosi per portare anche reddito all’economia locale in periodi di stanca.
In luglio-agosto si cerca la quiete in Grecia – Turchia – Croazia, e sempre in posti poco frequentati.
Poi venne il Parco Marino del Promontorio di Portofino, con tutte le restrizioni connesse, i divieti di circolazione in alcune zone del parco, i vincoli per le immersioni, praticamente obbligatorie con i Diving locali, che ovviamente ne approfittarono con i prezzi delle immersioni (raddoppiati rispetto a prima del parco), e siamo tornati all’Argentario, Giglio, Elba, cioè nei posti ancora liberi da vincoli, finchè le nostre preferenze sono andate decisamente all’Isola Del Giglio.
Da oltre 10 anni svolgiamo le nostre attività sportive e didattiche prevalentemente all’Isola Del Giglio, e solamente nei periodi fuori stagione, e cioè aprile-maggio e settembre-ottobre, con alcuni gommoni al seguito, nel più assoluto rispetto dei residenti, dell’ambiente marino e  delle norme e regolamenti vigenti in materia; tale preferenza per l’isola è stata influenzata da diversi motivi, eccone alcuni:

- un riparo abbastanza sicuro per i gommoni a Campese e sicuro a Porto
- ottime strutture logistiche per le nostre necessità (ricariche bombole, diving, alloggi in appartamenti, ristoranti, pronto soccorso con elicottero, ecc.)
- data la grandezza e la conformazione dell’isola c’è sempre la possibilità di scegliere da che parte andare a seconda del mare, per avere più sicurezza sia in navigazione sia per le immersioni – per trovare un angolino  tranquillo ridossato, in caso di mare brutto – per immergerci in tutta tranquillità, o immergersi anche da terra. 
- l’uso della macchina una volta sull’isola è molto limitato - ci si muove o per andare a prendere benzina o per andare al ristorante la sera, se si decide di andare a cena a Porto o a Castello.
- la tranquillità e la bellezza della natura, che resistono all’avanzare del “turismo barbaro”
- la popolazione isolana è cordiale ed accogliente con chi si presenta in casa loro in punta di piedi e nel rispetto della gente, dei luoghi, della flora e della fauna.
- l’isola è un piccolo paradiso vicino a casa, dove si vive ancora a misura d’uomo, e i ritmi sono quelli scanditi dal mare: è lui che decide se oggi si può uscire o no, se è meglio andare a destra o a sinistra; le previsioni del tempo e del mare ascoltate quotidianamente sono l’unico vangelo di cui tenere conto in assoluto, per le nostre attività quotidiane.
- le Autorità preposte a vigilare in mare al Giglio ci sono, sono discrete, ma puntuali ed efficienti nei controlli: quando andando per mare si incontrano si ha una sensazione di sicurezza e non di invadenza né di prepotenza, sono “amici”, sensazione che non sempre si ha in tanti altri posti.

L’attività dei Subacquei al Giglio è la più rappresentativa del tipo di turismo dell’isola, in tutti i mesi dell’anno esclusi luglio ed agosto, nei quali troviamo anche molte famiglie in appartamenti, dato che fortunatamente ci sono pochi alberghi;
Ma proprio perché al Giglio vengono i subacquei, gli amanti del mare, l’ambiente è sereno, poco rumoroso, c’è un codice di comportamento scontato che impone il rispetto per il mare e per gli altri.
Da quando frequentiamo il Giglio qualche cambiamento è avvenuto, ma lentamente, tutto sommato accettabile, e il mare è sempre meraviglioso, rigoglioso di vita, la sua essenza non è stata snaturata, come ad esempio all’Elba, dove in certi posti sembra di essere a Rimini, con pedalò e compagnia bella.
L’isola è piccola, ma ha tutto, montagna e mare, a parte quegli orrendi tentativi dell’uomo (intelligente?) di creare delle pinete dove pinete non c’erano mai state, con stravolgimento delle falde acquifere - gli anziani dell’isola raccontano che una volta l’isola era autosufficiente come acqua potabile, ma con l’impianto delle pinete l’acqua ha cominciato a diminuire, fino a mancare.
Abbiamo letto tutta la letteratura e le diatribe relative all’argomento parco marino sul sito GiglioNews.it degli ultimi 6 mesi, per cercare di capire bene ogni aspetto dell’argomento e i vari punti di vista.
Non sappiamo se si farà o meno il parco marino, ma ci auguriamo che non vengano introdotte restrizioni ad una corretta e rispettosa fruizione del mare, così come è consentita attualmente, perché ciò vorrebbe significare la fine di tutto, con l’introduzione di nuovi business limitati a pochi (eletti?), e l’esclusione di quel turismo di subacquei amanti spassionati del mare che attualmente rappresenta una delle più interessanti fonti di reddito e di attrazione per l’isola, consentendo anche di limitare l’espandersi del dilagare di una edilizia selvaggia e di uno sfruttamento intensivo e sfrenato delle meravigliose risorse disponibili.
Le regole per le attività in mare ci sono, è fondamentale rispettarle e pretendere che così facciano tutti: ogni volta che questo non accade le autorità preposte devono farle rispettare - sicuramente se ne possono aggiungere, ma devono essere intelligenti.
Una particolare attenzione richiederebbero tutti i potenziali inquinatori del mare: mi riferisco alle navi e grosse imbarcazioni che passano pericolosamente vicine all’isola, e che, in caso di incidente potrebbero creare gravissimi danni alla flora e fauna riversando in mare petrolio e altre sostanze gravemente inquinanti.
E cosa dire delle imbarcazioni (anche gitanti della domenica) che scaricano in mare ogni tipo di schifezza, rifiuti di ogni genere, plastica di ogni tipo, wc chimici svuotati in mare, delle barche – navi da crociera che scaricano regolarmente ogni tipo di liquami in mare?
Perché per strada non si possono scaricare queste cose e in mare si? Semplice, perché non si vede subito!!! Allora occorrono norme che vietino assolutamente ogni tipo di scarico a mare, controlli che verifichino il rispetto di tali norme e sanzionare senza pietà chi inquina e non le rispetta.
E gli scarichi in mare di acque nere? Ci sono appropriati depuratori nei paesi? Qui si potrebbe spendere qualche soldo e sarebbe speso molto bene, con un favoloso investimento per il futuro.
E la pesca di frodo notturna e/o diurna con mezzi non consentiti? Va assolutamente combattuta ed eliminata!!
Che senso avrebbe vietare le immersioni nel Parco? L’unico senso che potrebbe avere sarebbe quello di voler togliere di mezzo queste “guardie ecologiche naturali e gratuite” dell’ambiente marino.
L’introduzione di divieti di passaggio in eventuali zone del parco marino che vantaggi darebbe al parco stesso?
Nessuno!!! Obbligherebbe solamente chi un giorno decida - per piacere o per necessità - di fare il giro dell’isola, di passare a 3 miglia da costa in corrispondenza di queste zone (la fantomatica zona A).
Verrebbe a mancare una delle più belle e sicure prerogative di quest’isola, e cioè quella di poter decidere di tornare a casa da una parte o dall’altra, a seconda delle necessità del momento: “devo fare benzina? È cresciuto il mare contrario, per cui è più sicuro rientrare passando dall’altra parte?”    
Si introdurrebbe una barriera quasi insormontabile al giro dell’isola.
I Subacquei, proprio perché principali fruitori delle bellezze marine, sono le prime guardie ecologiche naturali, senza alcuna investitura ufficiale; limitarli ed allontanarli dall’isola sarebbe un grave errore proprio per la salute del mare stesso.
La presenza del Centro di Biologia Marina del Prof. Klaus Valentine, (a cui non abbiamo trovato stranamente alcun cenno in tutta la bibliografia sull’argomento Parco Marino del Giglio degli ultimi 6 mesi su GiglioNews) è un’altra garanzia del controllo sulla salute delle acque dell’isola – la recente pubblicazione del bellissimo libro sulle immersioni del giglio, a cui questo Centro ha collaborato molto attivamente, creando un riferimento indispensabile per tutti i sub, (grazie di cuore agli autori !! ) è un’altra dimostrazione dell’attenzione alle acque, ai siti sottomarini, alla flora e alla fauna, che godono di ottima salute, senza che vi sia alcun parco marino !!!
E’ chiaro che migliorare si può sempre e bisogna farlo, ma attenzione a non peggiorare credendo di migliorare!!!
Possiamo anche essere favorevoli ad una piccola zona di ripopolamento ittico, ma senza divieti né di transito né di immersione, solo di pesca. Ma in tutto il resto dell’isola non devono esserci divieti o balzelli di permessi di pesca o di immersione, che cancellerebbero la più bella prerogativa dell’isola: il grande vantaggio di poter agire in libertà (nel rispetto assoluto delle norme vigenti) senza doversi programmare la vita anche in vacanza !!!
Grazie per l’ospitalità, e sperando che le decisioni che saranno prese non chiudano l’isola, come già è successo per Giannutri, Montecristo, Capraia, parte dell’Elba e Pianosa, si porgono distinti saluti

P.S. Il Giglio è l’unica isola dell’arcipelago toscano che può essere goduta da tutti: non dovrebbe essere così anche per tutte le altre isole sopraccitate ??? - visto che sono italiane,  gli italiani onesti che pagano le tasse non possono goderne appieno, anzi chi può goderne è forse chi non le paga le tasse, ma proprio per questo è ricco, con grandi barche, e non soggetto alle regole dei comuni mortali !!!

Renato Cornazzani e-mail: renatocornazzani@yahoo.it 
Via S.Francesco D'Assisi 56 - 40026 IMOLA-BO 
Istruttore di Immersione e di Fotografia Subacquea Fipsas-Cmas