Egregi,
ho notato con grande dispiacere, in questi ultimi giorni, che la scomparsa di un mitico personaggio che ha fatto la storia del mare, non solo della pesca in apnea, sia ben chiaro, ma di tutte le esperienze dei primi anni, è passata quasi inosservata dai maggiori siti del settore.
Ancora oggi ho cercato qualche traccia fin dove era logico cercare, aziende blasonate che sono cresciute grazie a lui, società sportive che lo hanno avuto vicino, città a lui vicine, luoghi da lui frequentati, amici da lui conosciuti, ma ... nulla di nulla!
Solo un sito (per la cronaca: Apnea Magazine) ha dato una flebile notizia della sua morte.
Al che' mi sono chiesto: sarà perchè ormai era "vecchio" e non potevano più "spremerlo"?
O perchè era troppo romantico, appassionato, sincero, per essere ricordato?
Sono appena tornato dal Giglio (ometto i pensieri sull' AMP, non è il caso) e il mio terzo giorno di vacanza sull'isola l'ho volutamente dedicato per visitare la targa in Via Del Saraceno, che ho scoperto da poco essere stata dedicata ad un eroe.
Ancora non sapevo della scomparsa del padre, ma mi sono sentito correre un brivido lungo la schiena, quando mi sono trovato davanti al ricordo.
Arrivato a casa, pochi giorni fà, ho saputo che sono finalmente di nuovo vicini, padre e figlio, e chissà quante cosa avranno da raccontarsi.
Cose non certamente diverse, dal fatto di non aver dato nessuno un minimo di rilievo, alla notizia della scomparsa.
Beh, sarò anche fuori luogo e poco consono alla moderna società, ma non ho digerito che si ricordino personaggi molto meno importanti di lui, per ciò che hanno dato al Mare, mentre nessuno si degni minimamente di scrivere due righe sul passato di questo grande Uomo.
Ora l'ho fatto io, almeno nel mio piccolo e per quel poco che posso contare.
Che sia un piccolo segno di riconoscenza, per tutti quelli che oggi godono delle scoperte e delle inventive, di chi prima di noi ha avuto la sfortuna e il piacere di affrontarle.
A voi chiedo (anche se so' di non essere minimamente preso in considerazione) di poter un giorno tornare al Giglio, per poter mangiare del buon pesce fresco da me pescato, e per poter tornare in Via del Saraceno, e farmi venire un brivido lungo la schiena, leggendo il nome di Marò, vicino a quello di Marco Betti.

Cordialmente.
Marco Puliga.