Per dar seguito alla richiesta del Dott. Schiaffino (un salutone e grazie della telefonata) e per un iniziale contributo.  Ho intanto preso visione all'Archivio di Stato di Firenze dell'inventario dei Capitoli Delle Compagnie Religiose Soppresse da Pietro Leopoldo, nel tentativo di rinvenire notizia sulla Confraternita di Isola del Giglio. Prima certezza: non figura tra quelle disciolte. Tra l'altro non vi è alcuna Compagnia disciolta al Giglio. Tale traccia è quindi subito caduta. Sarebbe interessare capire in quale archivio sono eventualmente finiti i documenti della compagnia. Poi ho cominciato a esaminare l'inventario dello Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche Lorenesi alla ricerca di eventuali relazioni sulla Rocca che potessero contenere notizia della iscrizione (inv.  N. 74).  Anche li apparentemente nessuna notizia in rubrica. Nel 74bis invece ci sono indicazioni di numerose tavole relative a lavori su fabbriche al Giglio fra le quali potrebbe essere interessante la n. 2002 serie 35 anno 1787 fascicolo 42 intestata: Rocca abitazione sergente, e la n. 2082 serie 109.1 anno 1822 fasc. 2 intestata: Polveriera della Rocca.  Non ho avuto ancora tempo di consultarle, lo farò nelle prossime settimane,a meno che mi venga detto che è già stato esclusa in esse una qualche traccia dell'iscrizione.   Infine qualche osservazione (da ignorante) sulla iscrizione, per quanto si vede dalla fotografia e dalla trascrizione riportata: l'ambiente che l'ha prodotta è sicuramente quello di una cultura locale che  orecchia la lingua latina. C'è  alternanza di italiano e di latino in parte corretto (a principio mundi) in parte scorretto (corrente non esiste, in latino è currente). La grafia oscilla tra un corsivo ed un capitale . Il testo, se leggo bene, lascia qualche perplessità: il mese di 'settembre' sembra abbreviato  'sett' piuttosto che col più usuale '7mbre'.  La decorrenza cronologica  dell'anno 'a principio mundi' mi sembra ugualmente inusuale per l'epoca indicata. Mi sarei aspettato un 'ab anno salutis' (dalla nascita di Cristo). Tutte indicazioni che lasciano intuire come l'iscrizione possa collocarsi all'estremo più vicino della ampia datazione proposta (decadimento della lingua latina anche nel clero secolare fra il XVII e XVIII secolo). Staremo a vedere. 

Mauro Ottanelli - Firenze